Bonus mamme 2025, vale anche per le lavoratrici in regime forfettario?

Un chiarimento INPS potrebbe fugare ogni dubbio

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Sul bonus mamme 2025 riconosciuto alle lavoratrici c’è ancora tanto confusione, specialmente quando si tratta di professioniste in regime forfettario. La misura, introdotta dal decreto fiscale 2025, riconosce un contributo economico fino a 480 euro annui per chi svolge attività lavorativa dipendente o autonoma e individua precisi limiti di reddito. L’ultima circolare dell’INPS, inoltre, pur spiegando nel dettaglio i requisiti e le modalità di erogazione del bonus, non fa alcun riferimento esplicito alle lavoratrici in regime forfettario, né tra le beneficiarie né tra le escluse. Ma allora, perché molti sostengono che non spetta alle forfettarie?

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Cosa dice la normativa sul bonus mamme 2025 e le lavoratrici in forfettario

Nella circolare n. 139 del 28 ottobre 2025, l’INPS specifica che la misura spetta “alle lavoratrici madri dipendenti, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, e alle lavoratrici madri autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie, comprese le casse professionali e la gestione separata INPS. E aggiunge che sono escluse unicamente “le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima”

Da questa formulazione si deduce che le lavoratrici autonome in regime forfettario non siano esplicitamente escluse. L’unica condizione per essere ammesse è che risultino regolarmente iscritte alla propria gestione previdenziale obbligatoria (come, ad esempio, la gestione separata INPS o una cassa professionale).

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L’origine della confusione

La confusione sul bonus mamme 2025 nasce dal legame tra questa nuova misura e il precedente esonero contributivo per le madri, che è stato sostituito. Ma andiamo con ordine. La legge di bilancio 2024, in origine, aveva stabilito che dal 2025 le lavoratrici madri avrebbero beneficiato di uno sconto sui contributi previdenziali. Era questo inizialmente il bonus mamme che doveva arrivare quest’anno. Tuttavia, l’entrata in vigore di questa agevolazione è stata rinviata al 2026. Per non lasciare scoperto l’anno in corso, allora, il decreto legge n. 95 del 30 giugno 2025 (il cosiddetto “decreto economia“) ha introdotto una misura sostitutiva temporanea. Si tratta cioè del bonus mamme 2025 erogato come contributo mensile di 40 euro, pari a 480 euro annui.

L’esclusione delle forfettarie era contenuta nella norma relativa all’esonero contributivo (art. 1, comma 219, L. n. 207/2024), la cui applicazione è stata posticipata al 2026. E da qui la confusione. Perché molti hanno ritenuto che, essendo il nuovo bonus mamme una misura sostitutiva dell’esonero contributivo (come chiarito dalla Circolare INPS), la platea delle beneficiare debba rimanere la stessa, e quindi le forfettarie, già escluse dall’esonero, debbano essere escluse anche dal bonus sostitutivo.

Tuttavia, poiché il nuovo bonus mamme 2025 è una misura di integrazione al reddito (e non un esonero contributivo) e la sua norma applicativa (la circolare INPS) non ripropone l’esclusione per il regime forfettario, l’interpretazione più fedele è che le forfettarie siano incluse, purché iscritte a una gestione previdenziale obbligatoria.

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