Bonus beni strumentali 2023: ecco come funziona quest’anno

Nel 2023 cambiano leggermente le regole per accedere al bonus beni strumentali. Scopriamo insieme tutte le novità.

di Pierpaolo Molinengo

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Il bonus beni strumentali è un credito di imposta per le imprese.
  • Chi può chiedere il bonus beni strumentali 2023: le imprese residenti nel territorio italiano, enti commerciali e soggetti che esercitano arti e professioni.
  • Nel 2023 il credito di imposta si può utilizzare solo in compensazione.

Arrivano novità sul credito d’imposta 2023 per i nuovi beni strumentali, materiali o immateriali che siano. Hanno la possibilità di richiedere questo particolare bonus le aziende che hanno la propria sede produttiva in Italia.

Con particolare riferimento al bonus beni strumentali non 4.0, il legislatore ha deciso di riconoscere il credito d’imposta in misura percentuale rispetto a quello che l’azienda ha effettivamente speso.

I costi ammissibili, ai fini delle imposte sui redditi, non potranno essere superiori a due milioni di euro per gli investimenti strumentali materiali, mentre per quelli immateriali non dovranno superare quota un milione di euro. 

Il bonus beni strumentali è erogato come credito d’imposta: è quindi necessario fare il punto della situazione, perché la misura è particolarmente articolata ed è condizionata dalla data in cui è stato effettuato l’acquisto. Ma cerchiamo di capire meglio.

Bonus beni strumentali: come funziona

L’anno scorso, la Legge di bilancio 2022 ha provveduto a modificare la disciplina che regolamenta il credito d’imposta riservato alle aziende, che abbiano deciso di investire in beni strumentali, materiali o immateriali.

Nel caso in cui l’acquisto sia stato effettuato dopo il 16 novembre 2020, sono stati applicati gli stessi limiti e le stesse regole che valgono anche per gli investimenti che sono stati effettuati da quanti stiano esercitando le arti e le professioni.

In buona sostanza la normativa che regolamenta il bonus beni strumentali si è posta in linea di continuità con un precedente intervento, che era stato operato dalla Legge di Bilancio 2020, quando si era provveduto a ridefinire gli incentivi fiscali, che erano stati previsti all’interno del Piano Nazionale Impresa 4.0.

In quell’occasione venne introdotto il credito d’imposta, simile a quello che stiamo analizzando in questa sede, che veniva erogato alle aziende che stessero investendo in beni strumentali nuovi. Anche nel 2023 è possibile accedere ad un bonus beni strumentali, secondo specifiche regole che vedremo tra poco.

Il Piano Nazionale Impresa 4.0

Il bonus beni strumentali, previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0, viene sostanzialmente erogato a quanti stiano acquistando delle attrezzature, degli strumenti o quant’altro serva all’azienda e sia finalizzato alla produzione.

Viene erogato sotto forma di credito d’imposta e la cifra è parametrata al costo di acquisizione dei beni. La misura veniva riconosciuta alle imprese che abbiano effettuato degli investimenti nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2020.

Nota molto importante: i beni strumentali acquistati devono essere destinati a delle strutture localizzate in Italia.

tot business

Bonus beni strumentali: a chi è rivolta la misura

Proviamo a vedere a chi è rivolto questo importante bonus beni strumentali. Lo possono richiedere:

  • le imprese che siano residenti nel territorio italiano, comprese le stabili organizzazioni che non siano residenti;
  • gli enti commerciali;
  • esercenti arti e professioni.

Nel caso in cui a beneficiare del credito d’imposta spettante grazie al bonus beni strumentali sia un’impresa, la stessa, per poterne fruire, deve rispettare tutte le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La normativa di riferimento, per rispettare quest’obbligo, è quella applicabile in ciascun settore specifico. Ma soprattutto è necessario che l’azienda provveda ad assolvere gli obblighi previdenziali nei tempi e nei modi previsti dalla legge.

Nuovo bonus imprese

Soggetti esclusi

Non potranno accedere a questa misura le aziende che siano in stato di:

  • liquidazione volontaria;
  • fallimento;
  • liquidazione coatta amministrativa;
  • concordato preventivo senza continuità aziendale;
  • sottoposte ad altra procedura concorsuale di cui alla legge fallimentare o al codice della crisi di impresa o ad altre leggi speciali.

Bonus beni strumentali: per cosa richiederlo

Come si riesce a comprendere dallo stesso nome, grazie al bonus beni strumentali è possibile investire su quei beni, siano essi materiali che immateriali, che servono per il normale esercizio dell’impresa o dell’arte e professione.

Non è possibile richiedere l’agevolazione per i seguenti investimenti:

  • autovetture, autocaravan, navi o imbarcazioni da diporto;
  • beni per i quali la normativa preveda dei coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%;
  • fabbricati o costruzioni;
  • beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Per riuscire ad ottenere l’agevolazione è necessario che i beni materiali od immateriali siano nuovi. Non spetta, quindi nel caso in cui si stiano acquistando dei beni usati. 

Bonus beni strumentali 2023

Le nuove regole per il 2023

Ma proviamo a vedere nel dettaglio come fare ad ottenere il credito d’imposta. Per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati viene riconosciuto per il 2023 un credito di imposta pari a:

  • 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per investimenti tra i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro;
  • 5% del costo per investimenti superiore a 10 milioni fino a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Queste condizioni si applicano agli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento almeno del 20% del costo di acquisizione.

Per i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati sono agevolabili le spese fino al 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. Per accedere al sostegno è necessaria una perizia asseverata apposita.

Bonus beni strumentali – Domande frequenti

Chi può richiedere il bonus beni strumentali?

Le aziende che abbiano una presenza stabile in Italia possono richiedere il bonus beni strumentali. Le attrezzature dovranno essere collocate in uno stabilimento o in un ufficio entro i confini italiani.

Quali beni strumentali sono agevolabili?

Sono agevolabili i beni strumentali utilizzati per lo svolgimento dell’esercizio di impresa, sono escluse invece le automobili, le navi, fabbricati e costruzioni.

A quanto ammonta il credito d’imposta del bonus beni strumentali?

Corrisponde ad un massimo del 20% del valore del bene acquistato. Scopri tutti i dettagli nella guida.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 29 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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