Esce il nuovo bando ISI dell’INAIL 2025, la misura nazionale che sostiene gli investimenti delle imprese su prevenzione, salute e sicurezza. Il bando mette a disposizione 600 milioni di euro destinati per lo più a micro, piccole e medie imprese che abbiano realizzato interventi che concretamente hanno avuto delle ricadute positive su chi lavora.
Indice
Come funziona il bando ISI INAIL 2025: i cinque assi
Sul piano operativo, il bando ISI INAIL impone un cambio di prospettiva nella progettazione. Se solitamente le imprese stabiliscono prima il tipo di investimento da realizzare e poi cercano il bando che possa finanziarlo, nel caso degli interventi sulla sicurezza è necessario partire dal rischio realmente presente, per individuare la misura più efficace alla sua mitigazione. Per questo il bando ISI INAIL prevede ben cinque assi, ognuno dei quali è destinato a finanziare specifici interventi:
- per la riduzione dei rischi tecnopatici (1.1) e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (1.2);
- per la riduzione dei rischi infortunistici;
- per la bonifica da materiali contenenti amianto;
- per le micro e piccole imprese con specifici codici ATECO;
- per le micro e piccole imprese operanti nella produzione agricola primaria dei prodotti agricoli.
La scelta dell’asse e gli allegati regionali
La scelta dell’asse è una delle decisioni più importanti dell’intero percorso. Non va intrapresa in base alla percentuale di contributo – che resta sostanzialmente stabile – ma in base a fattori come la probabilità di ammissione, la dotazione regionale disponibile, la coerenza tecnica dell’intervento con i requisiti dell’allegato applicabile e la capacità del richiedente di produrre evidenze e documentazione all’altezza di quanto richiesto.
Le risorse, infatti, sono ripartite per regione e per asse. La Sicilia, per esempio, presenta uno stanziamento complessivo di oltre 25 milioni di euro, con una dotazione particolarmente significativa sull’asse 2 per i rischi infortunistici, pari a circa 10 milioni, e sull’asse 5 agricolo, con quasi 8 milioni. All’estremo opposto, la Lombardia evidenzia una dotazione complessiva di quasi 114 milioni di euro, con risorse rilevanti sia sull’asse 2 che sull’asse 3, dedicato alla bonifica amianto.
Inoltre, per gli assi 1.1, 2, 3 e 4 è prevista la possibilità di affiancare al progetto principale un intervento aggiuntivo, da selezionare tra quelli espressamente previsti nei relativi allegati. Questo consente un disegno progettuale più completo, ma introduce anche il vincolo dell’intervento che va scelto entro un perimetro tecnico definito.
Come funziona il contributo
Il contributo è a fondo perduto, calcolato sulle spese sostenute al netto dell’IVA. Le aliquote variano a seconda degli assi e sono le seguenti: 65% per gli assi 1.1, 2, 3 e 4; 80% per l’asse 1.2 dedicato ai modelli organizzativi; per l’asse 5 agricolo, l’aliquota arriva fino al 65% nella componente generale e fino all’80% per i giovani agricoltori.
I massimali e l’esenzione per le imprese più piccole
L’ammontare complessivo del finanziamento deve essere compreso tra 5.000 e 130.000 euro. Ma c’è un’eccezione interessante per le imprese più piccole: non è previsto limite minimo per le aziende con meno di cinquanta dipendenti che richiedono il finanziamento sull’asse 1.2.
L’intervento aggiuntivo
L’intervento aggiuntivo, quando ammissibile, può essere finanziato fino all’80% del suo valore, con un limite massimo pari alla minore cifra tra 20.000 euro e il residuo del massimale di 130.000 euro, una volta sottratto l’importo richiesto per il progetto principale.
Sono calcoli che vanno fatti con precisione, perché forzature che portino a superare i tetti si traducono inevitabilmente in tagli o inammissibilità. Dal punto di vista della pianificazione finanziaria, la regola del calcolo al netto IVA impone un controllo di coerenza immediato. L’impresa deve essere in grado di sostenere la spesa e la relativa IVA nei tempi richiesti dal bando. Sovrastimare l’effetto copertura del contributo è un errore che può compromettere l’intero investimento.
I beneficiari bel bando ISI INAIL 2025: requisiti
I destinatari principali del bando ISI INAIL 2025 sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio. Ma il perimetro soggettivo varia a seconda dell’asse di finanziamento prescelto. Gli enti del terzo settore, per esempio, possono accedere al bando, ma solo per la tipologia di intervento, quella relativa alla riduzione del rischio da movimentazione manuale di persone.
Come fare domanda
Le domande del bando ISI INAIL saranno aperte entro il 27 febbraio 2026; entro la stessa data sarà pubblicato il calendario delle scadenze. La richiesta si presenta esclusivamente online, con successiva conferma mediante caricamento informatico della documentazione secondo le istruzioni degli avvisi regionali. Chi assiste l’impresa deve impostare un cronoprogramma interno con responsabilità chiare, in modo da evitare perdite di coerenza e di tempo tra la fase di compilazione e quella di completamento.
I fattori che determinano l’esito
I punti che più spesso determinano l’esito positivo o negativo di una domanda ISI sono:
- la corretta impostazione tecnica. Il progetto deve appartenere all’asse giusto e deve considerare rischio identificato, scenario ex ante, intervento proposto, scenario ex post atteso, evidenze e tracciabilità;
- la capacità di dimostrare un miglioramento con documenti precisi. Servono numeri, misure, confronti prima e dopo, evidenze che un valutatore possa verificare;
- il profilo economico. Il contributo è calcolato su spese ammissibili al netto dell’IVA e con massimale definito. L’impresa deve valutare correttamente l’impatto su liquidità e ciclo finanziario, pianificando l’esborso iniziale e i tempi di erogazione del contributo.












Giovanni Emmi
Dottore Commercialista