Ape Sociale: a chi spetta, requisiti e come cambia con il Decreto Lavoro

Il Decreto Lavoro, in arrivo entro il 2023, presenta importanti novità per lavoratori e pensionati. Ecco le novità in arrivo relative all’Ape Sociale.

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  • Il Decreto Lavoro del CdM introdurrà una novità sul piano delle pensioni e sull’Ape Sociale.
  • L’Ape Sociale è l’indennità riconosciuta dallo Stato ai soggetti previsti dalla legge, tra cui chi svolge mansioni gravose, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
  • La bozza del Decreto Lavoro prevede l’introduzione di tre finestre temporali, al posto di due, per accedere all’Ape Sociale.

Nelle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri ci sarà l’approvazione del Decreto Lavoro, che introdurrà importanti novità in materia di lavoro e pensioni.

Oltre alle misure relative al Reddito di Cittadinanza, al bonus assunzioni under 30, ai contratti a termine, al contratto di espansione e all’Assegno Unico, il disegno di legge introdurrà anche importanti novità riguardo l’Ape Sociale.

L’Ape Sociale è l’indennità riconosciuta dallo Stato a tutti quei soggetti previsti dalla Legge che hanno raggiunto l’età di 63 anni, che rientrano in determinate categorie di lavoratori.

Nella bozza del decreto legge vengono introdotti nuovi termini per presentare la domanda di prepensionamento riservata a chi svolge lavori usuranti. Ma vediamo nel dettaglio che cosa cambierà con l’introduzione del Decreto Lavoro per quanto riguarda l’Ape Sociale.

Ape Sociale: cos’è e come funziona

L’Ape Sociale comporta un anticipo pensionistico, ed è un’indennità economica a carico dello Stato ed erogata dall’INPS riconosciuta ai soggetti in possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa.

Questa indennità è stata introdotta in via sperimentale con la legge n. 232 dell’11 dicembre 2016, ed è stata successivamente prorogata al 31 dicembre 2019 prima e al 31 dicembre 2020 dopo. Infine, con la Legge di Bilancio n. 197/2022 è stata prolungata per tutto il 2023.

L’importo dell’indennità, corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata, è:

  • pari alla rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione se la pensione è minore di 1500 euro;
  • pari a 1500 euro se il calcolo della pensione è di almeno 1500 euro.

Nel periodo in cui il soggetto percepisce l’indennità non è prevista una rivalutazione.

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Ape Sociale: a chi spetta

L’indennità riconosciuta dallo Stato è rivolta a:

  • lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti;
  • lavoratori iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della stessa;
  • lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata.

Di conseguenza, è prevista sia per lavoratori pubblici e privati, sia per i lavoratori autonomi, anche per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, ad esclusione dei professionisti iscritti alle casse previdenziali private.

Tuttavia, per avere diritto all’indennità, questi soggetti devono essere in possesso di precisi requisiti stabiliti dalla Legge. I soggetti in possesso dei requisiti ricevono l’indennità per 12 mensilità nell’anno, fino al raggiungimento dell’età della pensione di vecchiaia.

Ape Sociale: le novità del Decreto Lavoro

Il Consiglio dei Ministri entro il 2023 approverà il Decreto Lavoro, che ha l’obiettivo di modificare il Decreto Dignità e il sistema del lavoro e delle pensioni.

Tra le novità previste nel disegno di legge c’è l’introduzione di tre finestre temporali al posto di due per accedere all’Ape Sociale.

Le tre finestre temporali saranno le seguenti:

  • prima finestra: 31 marzo (istanza tempestiva);
  • seconda finestra: 15 luglio (istanza intermedia);
  • terza finestra: 30 novembre (istanza tardiva).

Non sono, invece, previste nel disegno di legge modifiche ai requisiti, agli importi o alle modalità di richiesta dell’indennità.

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I requisiti per l’Ape Sociale

I requisiti per ottenere l’indennità sono stabiliti dalla Legge. Infatti, l’Ape Sociale è riservata ai soggetti che si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • disoccupati con almeno 30 anni di contributi versati, inclusi i lavoratori con contratto a termine, a condizione che nei tre anni precedenti la cessazione abbiano svolto un lavoro da dipendente per almeno 18 mesi;
  • soggetti caregiver, ossia lavoratori che al momento della richiesta e da almeno sei mesi assistono il coniuge o un  parente di primo o secondo grado convivente con handicap grave, e con almeno 30 anni di contributi versati;
  • invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, con 30 anni di contributi versati;
  • lavoratori dipendenti con 36 anni di contributi versati che abbiano svolto, per almeno sette anni negli ultimi dieci, un lavoro pesante o gravoso  tra quelli elencati nell’allegato alla Legge di Bilancio 2022, con l’eccezione dei lavoratori edili e della ceramica, per i quali sono sufficienti 32 anni.

Altri requisiti previsti per poter aver accesso all’indennità sono:

  • avere almeno 63 anni di età;
  • avere un’anzianità contributiva come prevista per la propria categoria;
  • non essere titolari di pensione diretta.

Ape Sociale e incompatibilità

Lo Stato non riconosce l’Ape Sociale ai soggetti che, pur in possesso dei requisiti, percepiscano:

  • l’indennità di disoccupazione involontaria;
  • l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale;
  • il reddito di emergenza Covid;
  • l’indennità ISCRO.

Al contrario, l’Ape è compatibile con l’Assegno sociale, fino al limite di reddito previsto  per l’accesso.

È anche compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, purché il reddito non superi:

  • 8.000 euro annui per i dipendenti e i parasubordinati;
  • 4.800 euro annui per i lavoratori autonomi.
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Come richiedere l’Ape Sociale

Per richiedere l’Ape Sociale, i soggetti che rispettano i requisiti devono fare domanda telematica all’INPS dal sito ufficiale dalla propria area personale.

Prima, però, è necessario inoltrare la domanda di certificazione del diritto alla prestazione presentando:

  • l’istanza di riconoscimento delle condizioni per il diritto all’Ape Sociale;
  • un’autodichiarazione di possesso dei requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi al momento della domanda o, alternativamente, entro il 31 dicembre;
  • la documentazione speciale che certifichi il possesso dei requisiti soggettivi in base alla categoria di appartenenza.

Se il soggetto risulta essere in possesso di tutti i requisiti, l’Ape decorrerà dal primo giorno del mese successivo all’invio della domanda. È anche previsto un monitoraggio effettuato sulla base della maggiore prossimità al requisito anagrafico di vecchiaia, e sulla base della data di presentazione della domanda di riconoscimento delle condizioni.

L’accesso all’indennità è subordinato alla cessazione di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato.

Le due domande, di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape Sociale e di accesso all’indennità, saranno indirizzate alle sedi territoriali INPS di competenza. Inoltre, entrambe le domande dovranno essere presentate in modalità telematica utilizzando i canali istituzionali.

Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è di 30 giorni. In alcuni casi la legge stabilisce termini differenti. Di conseguenza, in genere l’INPS comunica ai richiedenti l’esito dell’istruttoria delle domande di verifica entro:

  • il 30 giugno, per le domande di verifica delle condizioni inoltrate all’Istituto entro il 31 marzo;
  • il 15 ottobre, per le domande di verifica delle condizioni inoltrate all’Istituto entro il 15 luglio;
  • il 31 dicembre, per le domande di verifica delle condizioni inoltrate all’Istituto oltre il 15 luglio, ma entro il 30 novembre dello stesso anno.

Ape Sociale – Domande frequenti

Quali sono i requisiti per avere l’Ape Sociale?

Possono richiedere l’Ape Sociale i disoccupati con 30 anni di contributi, caregivers con almeno 30 anni di contributi, invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi e lavoratori dipendenti impiegati in lavori pesanti con 36 anni di contributi.

Quali novità introduce il Decreto Lavoro per l’Ape Sociale?

Il Decreto Lavoro introduce tre nuovi termini per la presentazione delle domande di accesso all’indennità: il 31 marzo, il 15 luglio e il 30 novembre.

Quanto si prende di pensione con l’Ape Sociale?

L’importo dell’indennità riconosciuta è pari alla rata mensile di pensione calcolata al momento della domanda se la pensione è minore di 1500 euro, o di 1500 euro se il calcolo della pensione è di almeno 1500 euro. Trovi tutti i dettagli, nell’articolo.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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