C’è l’accordo sui dazi USA per l’UE. Verranno applicate imposte al 15% sulle merci europee esportate negli Stati Uniti. Su acciaio e alluminio, però, nessun dietrofront: i dazi resteranno al 50%. Un successo per Washington, mentre l’UE paga lo scotto di dover necessariamente passare dagli USA per garantire stabilità e prevedibilità alla propria economia. E così cede pure all’acquisto di armi e prodotti energetici, nonché agli investimenti. In Inghilterra, invece, i dazi sono al 10%.
L’accordo dazi USA-UE: tariffe al 15% anche sull’auto, ma non per l’acciaio
Dopo quattro mesi di trattative, Donald Trump e Ursula von der Leyen si sono incontrati nella tenuta del Golf Clud di Turnberry e hanno deciso di evitare l’escalation. La “via di mezzo” scelta sono i dazi al 15% per la maggior parte delle merci, contro il 30% preannunciato dagli USA. Sull’acciaio, invece, attualmente il dazio è fissato al 50%, ma von der Leyen ha spiegato che verrà previsto un “sistema a quote”.
I dazi allo 0 reciproco
Su alcuni prodotti strategici – come gli aeromobili e i loro componenti, alcuni farmaci generici, alcune materie prime essenziali e alcuni prodotti agroalimentari – le tariffe saranno allo zero reciproco. E si punta a far crescere l’elenco nei prossimi negoziati.
Farmaci e semiconduttori
Dopo un momento di dubbio, si è deciso le imposte saranno al 15% pure per farmaci e semiconduttori. La presidente Giorgia Meloni, però, attende ancora di poter leggere i dettagli dell’accordo prima di pronunciarsi. L’Italia, come la Germania, è infatti il Paese UE per cui l’export verso gli Stati Uniti ha un peso economico più rilevante e che risulta tra i più penalizzati dai dazi.
Accordo dazi USA-UE, l’acquisto di gas e armi americane
Nell’accordo l’UE si impegna ad acquistare 750 miliardi di dollari in prodotti energetici americani per i prossimi tre anni e a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti, oltre agli investimenti già in essere. Trump ha fatto sapere che i Paesi UE apriranno i loro mercati al commercio con gli USA senza dazi, che acquisteranno da loro grandi quantità di armi e che diventeranno alleati in grado di “coordinarsi contro la concorrenza sleale di Paesi terzi”. Il riferimento sembra essere alla Cina.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it