Istat, la soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita è al 46,3%: chi sono i più felici

Una buona fetta dei cittadini italiani è soddisfatta della propria vita ma i principali indicatori mostrano un peggioramento rispetto al 2023.

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soddisfazione per le condizioni di vita
  • Battuta d’arresto per la soddisfazione dei cittadini nei confronti delle loro condizioni di vita: il 2024 mostra segnali negativi rispetto al 2023.
  • Tra i fattori che maggiormente influiscono sulla valutazione, lavoro e reddito restano cruciali ma contano anche lo stato di salute e il tempo libero.
  • Le donne sono quelle che si sacrificano di più, mentre i più soddisfatti sono gli uomini, gli imprenditori e gli studenti.

Rispetto al 2023 in cui il 46,6% dei cittadini si dichiarava soddisfatto della propria vita, il 2024 inizia a mostrare segnali negativi (lieve calo al 46,3%). Per quanto sostanzialmente tale percentuale indichi una buona qualità della vita, ciò che emerge dall’ultima indagine Istat “Aspetti della Vita Quotidianaè che l’insoddisfazione continua a insinuarsi anche nella sfera privata delle persone, includendo relazioni personali e di amicizia.

Lavoro e reddito restano i fattori cruciali per dichiararsi realmente soddisfatti ma gli studenti adolescenti, i laureati e i dottori di ricerca sono maggiormente positivi nei confronti delle loro condizioni di vita.

I dati Istat sulla qualità della vita 2024

Il benessere soggettivo nel 2024 subisce dunque una, seppur lieve, battuta d’arresto, mostrando un calo diffuso della soddisfazione in tutti gli ambiti analizzati, tra cui benessere economico personale, lavoro, famiglia, amicizie, tempo libero e salute. A seguire i principali dati e fattori rilevati nel corso dell’indagine tenuta annualmente dall’Istat.

1. Soddisfazione generale per la vita

Alla domanda, “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”

  • Il 46,3% degli italiani (14 anni e più) si dichiara molto soddisfatto (punteggio 8-10), valore piuttosto stabile rispetto al 2023 (46,6%);
  • Il 39,2% esprime soddisfazione media (6-7);
  • Il 12,3% è insoddisfatto (0-5).

Nonostante la maggioranza degli intervistati dunque si dichiari soddisfatta della propria vita, quasi tutti i principali ambiti mostrano un peggioramento rispetto al 2023. Questo perché, nel momento in cui più fattori della vita personale peggiorano contemporaneamente, il benessere generale percepito diminuisce più di quanto non sia in realtà.

2.Indicatori specifici in calo

INDICATOREITALIA 2024VARIAZIONE RISPETTO AL 2023
Vita nel complesso46,3-0,3
Relazioni familiari87,9-1,4
Relazioni amicali79,7-1,3
Salute78,5-1,2
Tempo libero66,3-1,8
Lavoro77,6-2,4
Situazione economica57,6-1,9
Fiducia22,5-2,3
La soddisfazione nel 2024: numeri chiave in %

Nel 2024, l’87,9% delle persone si dichiara soddisfatto delle relazioni familiari, ma si registra un calo rispetto al 2023. La soddisfazione diminuisce con l’età fino ai 60-64 anni, per poi risalire, e si riduce in tutte le aree del Paese.

Nel 2024 la soddisfazione per le relazioni amicali cala al 79,7%, con una flessione più marcata tra le donne e i 35-44enni. Il dato decresce con l’età e risulta più basso nel Mezzogiorno rispetto al Nord e al Centro.

Nel 2024 solo il 66,3% degli italiani si dichiara soddisfatto del proprio tempo libero, in calo rispetto al 2023. La soddisfazione è minore tra le donne e nelle età centrali, penalizzate dai carichi lavorativi e familiari, mentre è maggiore tra giovani e anziani.

Nel 2024 il 78,5% degli italiani si dice soddisfatto del proprio stato di salute, in lieve calo rispetto al 2023. La soddisfazione decresce con l’età ed è più alta tra gli uomini e nel Nord Italia, mentre il calo più marcato riguarda i giovani adulti e le donne.

Nel 2024 cala la soddisfazione per il lavoro (77,6%, -2,4 punti) e per la situazione economica personale (57,6%, -2 punti). Il calo è più marcato tra autonomi, donne e giovani adulti, con differenze territoriali e professionali legate al reddito.

La soddisfazione varia molto a seconda della professione, con i più insoddisfatti tra chi cerca lavoro (34,5%) e i più soddisfatti tra dirigenti e liberi professionisti (68,4%), anche se questi ultimi hanno subito un calo significativo. Persistono forti differenze territoriali, con il Nord più soddisfatto del Mezzogiorno.

Cresce il segnale di una diffidenza sociale generale che può riflettere una sensazione di isolamento, conflitto o sfiducia nelle relazioni umane, spesso amplificata da crisi sociali o polarizzazione. Anche se la soddisfazione complessiva resta stabile dunque, quasi tutti gli aspetti specifici della vita mostrano segnali di declino. 

L’ unico dato parzialmente positivo riguarda la percentuale di famiglie che giudica peggiorata la propria situazione economica, che è scesa del 4,4% rispetto allo scorso anno ma che resta comunque alta e riguarda 3 famiglie su 10.

Uomini, imprenditori e studenti sono i più soddisfatti

Secondo l’indagine, uomini, imprenditori e studenti si distinguono come i gruppi più soddisfatti delle proprie condizioni di vita. Questi mostrano livelli di soddisfazione più elevati rispetto ad altri, riflettendo un senso di benessere e fiducia nelle proprie situazioni personali e professionali.

Nel dettaglio:

  • la soddisfazione per la vita è più elevata tra gli uomini (47,7%) rispetto alle donne (45,0%);
  • la soddisfazione per la salute è maggiore negli uomini (81,4%) rispetto alle donne (75,8%);
  • la soddisfazione per il tempo libero è più alta tra gli uomini (68,4%) rispetto alle donne (64,4%);
  • la fiducia nel prossimo è più elevata tra gli uomini (73,5%) rispetto alle donne (77,3%).

Imprenditori, dirigenti e liberi professionisti si distinguono per:

  • tra gli occupati, dirigenti, imprenditori e liberi professionisti dichiarano livelli più alti di soddisfazione per la vita (53,1%) rispetto ad altri gruppi;
  • sono anche tra i più soddisfatti per il lavoro (81,1%);
  • tra gli occupati, questa categoria mostra una soddisfazione economica elevata (68,4%);
  • sono tra i più fiduciosi (33,2%) nel prossimo rispetto ad altri gruppi.

In generale, per quel che riguarda gli occupati:

  • il 49,5% degli occupati esprime giudizi positivi di soddisfazione per la vita, più di chi è in cerca di occupazione (41,4%) o in altre condizioni;
  • tra gli occupati, la soddisfazione per il lavoro è del 77,6%, con una diminuzione di 2,4 punti percentuali rispetto al 2023;
  • la soddisfazione per la situazione economica personale tra gli occupati è del 57,6%, in calo rispetto all’anno precedente;
  • la soddisfazione per il tempo libero tra gli occupati è del 66,3%, con una diminuzione di 1,8 punti percentuali.

Infine, per quanto concerne la categoria degli studenti:

  • il 53,4% degli studenti esprime giudizi positivi di soddisfazione per la vita, più di chi è in cerca di occupazione (35,9%) o le casalinghe (41,5%);
  • gli studenti sono tra i gruppi più soddisfatti per il lavoro e la vita in generale;
  • la soddisfazione per la salute tra gli studenti è elevata (93,6% tra i 14-17 anni);
  • la soddisfazione per il tempo libero tra gli studenti è alta (82,7%).

In linea di massima, si evince che le donne sono, in ogni dimensione della loro vita, meno soddisfatte rispetto agli uomini e l’ambito in cui soffrono maggiormente è la mancanza di tempo libero, tra carichi di lavoro familiari e professionali che comprimono il tempo disponibile per loro stesse.

Incertezza economica e occupazionale

Anche se cala il numero di famiglie che percepiscono un peggioramento, quasi il 30% è ancora in difficoltà economica. Inoltre la soddisfazione per il lavoro è in discesa la percezione di adeguatezza delle risorse familiari resta fragile.

Come immaginabile, è la categoria di coloro che cercano attivamente un’occupazione ad essere più insoddisfatta, dal momento che circa il 70% lamenta le proprie condizioni, evidenziando ancora una volta come i fattori lavoro e reddito restino fondamentali per una vita da vivere a pieno.

L’insicurezza economica infatti influisce negativamente sul senso di controllo della propria vita e sulle prospettive future e l’aspetto più preoccupante è che questa precarietà riguardi circa il 50% delle persone di età compresa tra i 35 e i 44 anni, in pratica al clou della costruzione di una carriera e della formazione di una famiglia.

Differenze socio-demografiche e territoriali

La soddisfazione cala con l’età, forse perché aumentano i problemi di salute o le preoccupazioni per il futuro, infatti si passa dal 60,8% tra i 14-17 anni al 40,1% tra gli over 75. Giovani adulti in peggioramento: nella fascia 25-34 anni cresce l’insoddisfazione (0-5), passando dal 9,8% al 12,2%, segno di frustrazione da aspettative disattese su carriera, casa e stabilità.

Gli uomini si dichiarano più soddisfatti delle donne (47,7% vs 45,0%), ma la differenza si riduce. Le condizioni di vita più soddisfacenti si registrano al nord Italia, in particolare in Trentino Alto-Adige e nella provincia autonoma di Bolzano. 

Autore
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Natalia Piemontese

Giornalista

Giornalista pubblicista, sono laureata con Master in selezione e gestione delle Risorse Umane e specializzata in ricerca attiva del lavoro. Fondatrice dell'Academy di Mamma Che Brand, per l'empowerment femminile e la valorizzazione delle soft skills in particolare dopo la maternità, insegno le competenze digitali che servono per lavorare online.

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