La manovra 2026 non solo conferma la tassazione agevolata dei premi produttività, ma interviene con un ulteriore taglio. A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, l’aliquota scenderà dal 5% all’1%, ma solo per i lavoratori del settore privato e con un reddito medio-basso. Sono previsti, infatti, specifici limiti per poter godere di quest’agevolazione, il cui obiettivo è quello di aumentare il potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori del ceto medio, tra i più colpiti dall’inflazione in questi anni.
Chi sono i beneficiari della tassazione agevolata
Possono godere della tassazione agevolata prevista per i premi risultato esclusivamente i lavoratori dipendenti del settore privato che, nell’anno precedente a quello di percepimento del premio, abbiano conseguito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro. Il superamento di questo tetto comporta l’applicazione dell’aliquota IRPEF ordinaria, annullando il vantaggio del prelievo sostitutivo.
La manovra 2026 aumenta, inoltre, la somma massima sulla quale si può applicare l’agevolazione. Fino al 31 dicembre 2025 la tassazione agevolata può essere riconosciuta per i premi fino a 3.000 euro lordi all’anno. Con la nuova norma il tetto sale a 5.000 euro lordi. Questo vuol dire che una quota più alta di compensi o importi rientra nel beneficio, mentre tutto ciò che supera i 5.000 euro resta escluso e segue le regole ordinarie.
Come si attiva il beneficio
L’accesso alla tassazione agevolata sui premi produttività non è automatico. La procedura di attivazione prevede come prima cosa la stipula di un accordo tra l’azienda e le rappresentanze sindacali (aziendali o territoriali). Nell’accordo devono essere indicati gli obiettivi (di produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione), i criteri di misurazione dei risultati e le modalità di erogazione del premio.
L’accordo, senza il quale premio non può beneficiare della tassazione agevolata, deve essere depositato in via telematica presso il ministero del Lavoro. Anche questo è un passaggio necessario per rendere valida l’agevolazione. Se tutte le condizioni sono rispettate, il premio di produttività viene tassato con l’imposta sostitutiva, al posto dell’IRPEF ordinaria e delle addizionali regionali e comunali (restano invece dovuti i contributi previdenziali, salvo specifiche agevolazioni).
Il ruolo del datore di lavoro
È il datore di lavoro che applica direttamente la tassazione agevolata in busta paga, verificando la presenza dell’accordo, il rispetto dei requisiti e il corretto deposito. L’Agenzia delle Entrate monitora con attenzione che questi parametri non siano puramente formali. La mancanza di un reale incremento documentabile può portare al recupero delle imposte ordinarie e a sanzioni per l’azienda.












Redazione
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