Per definire le correzioni finali alla manovra 2026, e dunque gli emendamenti da considerare, oggi un nuovo vertice a Palazzo Chigi. L’incontro con i leader di maggioranza sarà decisivo per la revisione della normativa e del regime fiscale degli affitti brevi, per le possibili modifiche sulla tassazione dei dividendi, sull’iperammortamento e sull’ampliamento dell’esenzione ISEE per l’acquisto della prima casa. In discussione anche le nuove misure per favorire la dichiarazione e la tassazione dell’oro detenuto a scopo di investimento. Il governo dovrà trovare un equilibrio tra le esigenze politiche, le richieste dei gruppi parlamentari e i vincoli di bilancio imposti dalla Commissione europea.
Al tavolo, tra gli altri, la premier Giorgia Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, i capigruppo di maggioranza del Senato, Lucio Malan (FdI), Massimiliano Romeo (Lega) e Maurizio Gasparri (FI).
Manovra 2026, gli emendamenti in discussione
Dopo che la presidenza della commissione Bilancio del Senato ha dichiarato inammissibili 105 proposte di modifica, alcuni emendamenti alla manovra 2026 hanno ottenuto il vaglio di ammissibilità. Ha superato l’esame, per esempio, l’emendamento presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, che stabilisce che le riserve d’oro gestite e detenute dalla Banca d’Italia siano considerate dello Stato. Una volta chiarita la proprietà statale, l’oro potrebbe essere utilizzato come garanzia o risorsa per finanziare misure o, come richiesto da Forza Italia, per trovare coperture in manovra.
Sono stati salvati, poi, tre dei quattro emendamenti di sanatoria edilizia. L’unico bloccato, per problemi di copertura, è quello che imponeva ai Comuni di chiudere tutte le pratiche di condono edilizio in sospeso entro il 31 marzo 2026. Hanno ricevuto l’ok l’emendamento per regolarizzazione le difformità parziali degli immobili e quello che permette di sanare gli immobili che avevano avviato l’iter con il condono edilizio del 2003 (legge 326/2003), ma che non sono riusciti a completarlo. Ammesso pure un terzo condono, che riguarderebbe gli abusi edilizi minori e difformità che non abbiano comportato aumenti significativi di superficie o volumetria. Purché, in questo ultimo caso, si tratti di opere ultimate entro il 30 settembre 2025.
Un altro emendamento che ha ricevuto il via libera riguarda l’aumento della tobin tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie. Sebbene i dettagli precisi dell’incremento non siano ancora stati definiti nel testo finale, la sua ammissibilità segnala un potenziale correttivo per aumentare le entrate fiscali.
Il problema delle coperture
Il vertice convocato a Palazzo Chigi è chiamato a intervenire anche sui correttivi formali alla manovra 2026, ancora al vaglio. In questo caso, la discussione sarà incentrata sul trovare le coperture necessarie. Bisognerà quindi trovare un accordo per la revisione del regime fiscale degli affitti brevi. Le nuova normativa potrebbero prevedere un aumento della cedolare secca o l’introduzione di un regime più stringente per chi gestisce più unità immobiliari.
È sul tavolo anche l’estensione o la rimodulazione dell’iperammortamento, una misura volta a incentivare gli investimenti in beni strumentali. Ma per sostenere la transizione tecnologica e digitale delle imprese, bisogna prima garantire la sostenibilità finanziaria della misura. Si sta pensando di cambiare poi le tasse sui dividendi (cioè i guadagni che le aziende distribuiscono agli azionisti). È un tema che tocca molto chi investe, e il governo deve decidere come tassare senza spaventare i capitali che arrivano in Italia, ma senza rinunciare alle entrate che servono allo Stato..
Infine, c’è l’ampliamento dell’esenzione ISEE per l’acquisto della prima casa. La misura è finalizzata a sostenere le fasce più giovani o meno abbienti della popolazione nell’accesso alla proprietà immobiliare, alleggerendo i requisiti di reddito per beneficiare delle agevolazioni fiscali. Ancora una volta, però, bisogna definire le risorse per la copertura.









Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it