Tax Freedom Day: nel 2023 cade l’8 giugno, ecco cos’è

Cosa cambia quest'anno per il Tax Freedom Day, quand'è e quali sono i fattori che influiscono su questa data.

di Valeria Oggero

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Tax Freedom Day 2023
  • Il Tax Freedom Day quest’anno è stabilito dall’8 giugno 2023. Da questa data gli italiani accantoneranno con il proprio lavoro somme esclusivamente per le proprie spese.
  • Questa data stabilisce il momento in cui i contribuenti hanno cumulato denaro sufficiente al pagamento delle imposte dell’anno da versare allo stato.
  • Questa data è un’indicazione fornita dalla Cgia, tenendo in considerazione diversi aspetti.

Arriva il Tax Freedom Day, una giornata importante dal punto di vista fiscale, perché rappresenta l’ultimo giorno dell’anno in cui gli italiani lavorano per accantonare e versare le tasse.

Questa giornata è stata stabilita come limite massimo in cui i cittadini lavorano per accantonare tutte le somme necessarie a coprire imposte, tasse e tributi da versare allo stato e alla pubblica amministrazione. Di fatto questo vuol dire che a partire dal 8 giugno fino alla fine dell’anno gli italiani guadagneranno somme da destinare esclusivamente alle proprie spese.

Si tratta in ogni caso di un calcolo medio che viene effettuato dalla Cgia prendendo in considerazione il PIL nazionale prodotto in Italia durante l’anno e altri fattori economici. Vediamo nel dettaglio come funzionano queste previsioni e in cosa consistono.

Cos’è il Tax Freedom Day

Il Tax Freedom Day è anche detto “giorno della libertà fiscale“, ovvero rappresenta un giorno dell’anno in cui si prevede che il lavoratore abbia guadagnato denaro sufficiente per versare tutte le proprie imposte.

In pratica da questa data il lavoratore ha abbastanza soldi per versare imposte, contributi e altri tipi di somme da destinare allo stato e alle amministrazioni pubbliche. Quest’anno il Tax Freedom Day cade l’8 giugno 2023, secondo la recente ricerca della Cgia, che prende in considerazione diversi parametri.

Il Tax Freedom Day varia in base a diversi fattori, per cui è diverso di paese in paese. Cambia infatti in base alle tasse presenti nel paese specifico, come l’IRPEF in Italia, le imposte sulle proprietà e altre tasse.

Generalmente nei paesi in cui è presente una pressione fiscale più alta il Tax Freedom Day sarà più avanti nell’anno, mentre nei paesi in cui la pressione fiscale è più bassa questa data sarà fissata abbastanza presto nell’anno.

Va comunque considerato che questo indicatore è approssimativo, ovvero non prende in considerazione le situazioni specifiche, le categorie di lavoratori o contribuenti, e i casi particolari.

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Quali fattori incidono sul Tax Freedom Day

Il calcolo del Tax Freedom Day dipende da diversi fattori, che vanno a modificare di fatto la pressione fiscale in un determinato paese. Questo valore quindi cambia in base alle imposte sul reddito presenti nel paese, dall’imposta sul valore aggiunto, dalle tasse sulle proprietà e altri tipi di tributi da versare allo stato.

Anche il reddito medio dei cittadini influenza la variazione di questa data, per cui in caso di redditi più alti è generalmente più facile raggiungere presto questo limite. Al contrario, con redditi medio bassi è difficile raggiungere il punto di “pareggio fiscale” velocemente.

Anche la distribuzione delle tasse in un determinato paese può influire sul Tax Freedom Day, come la spesa pubblica e il Prodotto Interno Lordo in un determinato anno.

Infine si aggiungono a queste variabili anche eventuali politiche fiscali applicate dai governi, come i cambiamenti delle aliquote fiscali, la presenza di agevolazioni, detrazioni e deduzioni.

Tax Freedom Day pressione fiscale

Tax Freedom Day in Italia nel 2023

Andiamo a vedere da vicino come funziona il Tax Freedom Day per l’Italia quest’anno. Per il 2023 abbiamo visto che la data approssimativa entro cui i cittadini finiscono di pagare le tasse è l’8 giugno.

Da questa data infatti i lavoratori guadagnano esclusivamente per accantonare denaro per sé. Va tenuto presente comunque che questo dato dimostra che servono almeno sei mesi dello stipendio nel corso di un anno per rispettare tutti gli adempimenti fiscali attuali.

Si tratta di un valore piuttosto critico, che dimostra l’elevata pressione fiscale ancora presente in Italia nel 2023. Bisogna poi tenere presente che gli italiani utilizzano poi i proprio guadagni anche durante questi sei mesi, per provvedere al pagamento di un affitto, un mutuo, bollette, beni alimentari e per coprire altri tipi di spese.

La storia italiana è comunque caratterizzata da tempo da una forte pressione fiscale, che ha segnato anche gli scorsi anni. Il 2005 è stato l’anno in cui i cittadini hanno più risparmiato da questo punto di vista, perché la data era fissata al 23 maggio.

Nel 2023 servono almeno 158 giorni, circa sei mesi, per poter provvedere al pagamento di tutte le imposte. Ad influenzare questo dato elevato è soprattutto l’incremento dei prezzi, che ha comportato come conseguenza diretta un aumento dell’IVA su prodotti e servizi, ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto.

Le differenze tra regioni

Va evidenziato che in Italia questa data rappresenta solo una media tra tutte le regioni. Il gettito fiscale infatti non è lo stesso per tutte le zone d’Italia, per cui bisogna immaginare che le regioni e le province autonome più ricche di fatto vanno a versare più tasse, una situazione che crea una forte differenza tra le regioni del Nord e del Sud dell’Italia.

Di fatto il record per gettito fiscale va a Bolzano, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna e Lazio. Le motivazioni per tale differenza sono da riscontrare principalmente sul sistema fiscale progressivo, per cui le tasse vengono applicate in modo differente in base al reddito prodotto nel corso di un anno.

Ad esempio l’imposta IRPEF cambia in base alle aliquote fiscali applicate sui redditi percepiti, per cui chi guadagna di più versa di conseguenza più tasse.

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Pressione fiscale: ancora alta in Italia

Il Tax Freedom Day dimostra quest’anno che la pressione fiscale del paese è ancora elevata, e anche se questa statistica è solo teorica, perché non rappresenta nello specifico le diverse situazioni nel paese, serve anche a dimostrare il peso delle tasse per i conti degli italiani.

Rispetto agli altri paesi europei l’Italia attualmente è terza per elevata pressione fiscale, superata solamente da Belgio e Francia. Si stima che l’Italia attualmente abbia una pressione fiscale del 43,5%, un dato che, specialmente nell’attuale situazione economica del paese, dimostra una certa criticità.

In Italia risulta essere particolarmente elevata la pressione fiscale sul reddito prodotto dal lavoro, ovvero sui guadagni di lavoratori dipendenti, autonomi, imprese, ma anche sulle somme destinate ai pensionati.

Nonostante le numerose misure di pace fiscale introdotte negli ultimi anni dai governi, il peso delle tasse per gli italiani è ancora elevato, per cui servono sei mesi di lavoro per effettuare correttamente tutti i versamenti.

Tax Freedom Day – Domande frequenti

Cos’è il Tax Fredom Day?

Il Tax Freedom Day, o “giorno della libertà fiscale”, rappresenta un giorno dell’anno in cui si prevede che il lavoratore abbia guadagnato denaro sufficiente per versare tutte le proprie imposte.

Quando cade il Tax Fredom Day in Italia nel 2023?

Il Tax Freedom Day cade in Italia quest’anno all’8 giugno 2023: ecco quali sono i fattori che influiscono sull’oscillazione di questa data.

Qual è la pressione fiscale in Italia?

In Italia la pressione fiscale attualmente è del 43,5%, e il paese è terzo in Europa per elevata pressione del fisco.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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