- Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sta valutando l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti alle banche.
- La tassa verrebbe applicata sugli extraprofitti delle banche e delle compagnie assicurative che hanno beneficiato dell’aumento dei tassi d’interesse.
- La tassa rappresenterebbe una sorta di “contributo di solidarietà” che potrebbe finanziare una parte delle misure a sostegno delle famiglie italiane.
Dopo il rialzo dei tassi d’interesse imposto dalla Banca Centrale Europea per fronteggiare una crescente inflazione, oggi il Ministro dell’Economia sta valutando l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti alle banche.
Questa misura è ancora solamente un’ipotesi, accennata durante un question time nell’aula di Monte Citorio da parte del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Il Ministro, infatti, aveva evidenziato l’importante crescita registrata nei conti delle banche.
Intanto il Tesoro sta valutando la percorribilità di tale misura. Ma cosa sappiamo su questa misura e cosa dovremmo aspettarci? Ecco qualche dettaglio sulla tassa sugli extraprofitti.
Tassa sugli extraprofitti alle banche: come funziona
L’idea della tassa sugli extraprofitti delle banche è stata messa nero su bianco da Enrico Zanetti, ex viceministro dell’Economia e consigliere dell’attuale titolare del ministero, Giancarlo Giorgetti.
Le banche nel 2022 e nel primo trimestre del 2023 hanno realizzato utili da record, e hanno lucrato sulla differenza tra i tassi su prestiti e mutui.
Per questo motivo Zanetti ha proposto l’adozione di:
“una legge che preveda una forma di tassazione aggiuntiva che incameri alle casse dello Stato un importo pari al vantaggio economico prodotto dalle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti approvate nei mesi passati, nel limite in cui esso si traduca in maggiori utili finali rispetto a quelli conseguiti dalla medesima banca negli esercizi antecedenti a quelli di attuazione delle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti”.
Infatti, nel mese di luglio 2022 la Banca Centrale Europea, o BCE, aveva iniziato ad aumentare i tassi. Nello stesso momento le banche hanno effettuato modifiche unilaterali ai contratti che portato alla riduzione e all’azzeramento dei tassi d’interesse sulle giacenze medie riconosciuti ai clienti.
Seguendo la politica rialzista della BCE e l’aumento dell’inflazione, le banche hanno quindi deciso di aumentare i tassi su:
- prestiti;
- mutui;
- sconfinamenti del conto corrente.
Queste misure sono state adottate dagli istituti bancari senza, però, incrementare i tassi d’interesse sulle giacenze.
La situazione ha allarmato anche la Banca d’Italia, che ha invitato gli istituti a offrire una maggiore tutela alla clientela, con scarsi risultati.

Tassa sugli extraprofitti e annullamento delle modifiche contrattuali
Gli utili cumulati dalle banche italiane nel primo trimestre del 2023 superano i 4 miliardi di euro.
La Tassa sugli extraprofitti verrebbe applicata a:
- banche;
- compagnie assicurative.
Infatti, sia le banche che le compagnie assicurative hanno beneficiato dell’aumento dei tassi d’interesse. Tuttavia, la misura, come chiarisce Zanetti, non funge tanto da tassa, ma quanto da incentivo ad un comportamento più corretto da parte delle banche.
Le banche, quindi, potrebbero ritrovarsi nella situazione di dover scegliere tra pagare una tassa sugli extraprofitti o restituire gli extraprofitti alla clientela mediante un annullamento delle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti. Solamente così le banche potrebbero prediligere la seconda alternativa.
Tassa sugli extraprofitti: la proposta del ministro Giorgetti
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha trattato l’argomento durante un question time tenutosi alla Camera. Il capo del dicastero dell’Economia ha dichiarato:
“Le banche hanno fatto registrare significativi miglioramenti sul fronte della redditività, grazie al miglioramento del margine d’interesse, per effetto di un rapido adeguamento alle decisioni di politica monetaria della BCE degli interessi sul credito erogato alla clientela, che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti alla clientela sulla raccolta”.
Ha poi continuato: “una dinamica che il governo non può trascurare e non trascurerà”.
Tuttavia, secondo l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, l’introduzione della tassazione sugli extraprofitti non farebbe altro che danneggiare ulteriormente il sistema creditizio durante la fase di recupero della redditività.

Aumento dei tassi d’interesse dalla BCE
Facciamo dunque un passo indietro per capire il motivo che ha spinto la BCE ad aumentare i tassi d’interesse.
La riduzione o, in questo caso, l’aumento dei tassi d’interesse è uno strumento della politica monetaria per fronteggiare livelli elevati di inflazione o di deflazione. Questo comportamento, da parte della BCE, è seguito dagli altri operatori finanziari, come gli istituti di credito, che si adeguano alle novità imposte dalla Banca Centrale.
Quindi, le banche utilizzano il tasso d’interesse della BCE e lo applicano negli scambi tra banche, nei prestiti ai privati o nei depositi dei privati presso gli istituti.
La conseguenza dell’aumento del tasso di interesse è la riduzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso mentre la diminuzione dei tassi di interesse porta ad una crescita del prezzo.
Tassa sugli extraprofitti alle banche – Domande frequenti
Sono state proposte nuove misure per imporre una tassa sugli extraprofitti delle banche e delle compagnie assicurative che hanno beneficiato dell’aumento del tasso d’interesse. La tassa, quindi, andrebbe a colpire gli utili aggiuntivi realizzati nei mesi in cui sono aumentati i tassi.
Dal luglio 2022 le banche hanno modificato i contratti con i clienti azzerando i tassi d’interesse sulle giacenze medie e contestualmente la BCE ha aumentato i tassi d‘interesse su prestiti e mutui. In questo modo le banche hanno realizzato nel primo trimestre 2023 utili di oltre 4 miliardi.
L’obiettivo di Enrico Zanetti è quello di incentivare le banche ad assumere un comportamento più corretto, annullando le modifiche contrattuali a sfavore dei clienti, ridistribuendo ai clienti gli extraprofitti realizzati. Tutti i dettagli nell’articolo.
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