Tappi attaccati alle bottiglie obbligatori da luglio 2024: perché e quali sono le conseguenze per le aziende

Dal 3 luglio 2024 le bottiglie di plastica avranno obbligatoriamente i tappi attaccati: perché questa norma? Vediamo i pro e i contro in questo articolo.

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  • Dal 3 luglio 2024 tutte le bottiglie devono essere prodotte con tappi attaccati che difficilmente si possono separare dal resto del prodotto.
  • A stabilire la nuova regola è la recente disposizione europea per la riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.
  • Per le aziende italiane questa norma è tutt’altro che positiva: si parla di un dispendio di risorse e denaro non giustificato dall’effettivo risultato in termini di sostenibilità ambientale.

Dal 3 luglio 2024 tutte le bottiglie di plastica avranno il tappo saldamente attaccato, difficile da rimuovere e questa novità, al di là delle ideologie politiche, obbligherà le aziende a produrre con nuovi sistemi.

Ma perché è stata presa questa decisione a livello europeo? Le ragioni sarebbero in linea con le nuove disposizioni in materia di sostenibilità ambientale, che intendono ridurre la diffusione della plastica e le conseguenze negative di questo materiale dopo il suo utilizzo.

Mentre da un lato si tratta di una regola che può portare ad alcuni vantaggi in termini ambientali, dall’altro lato le aziende ne subiranno le conseguenze maggiori, perché dovranno aggiornare tutti i sistemi di produzione per commercializzare solamente bottiglie con tappi attaccati. Ma vediamo nello specifico cosa sta accadendo.

Perché i tappi attaccati alle bottiglie diventano obbligatori

Andiamo con ordine, cercando di analizzare i motivi che stanno dietro al nuovo obbligo di produrre esclusivamente bottiglie in plastica con tappi attaccati. Tutto deriva da una nuova norma a livello UE, ovvero la direttiva europea 904 del 5 giugno 20191, sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.

In particolare l’Europa evidenzia l’uso diffuso della plastica, soprattutto per applicazioni di breve durata, in cui il riciclo è difficoltoso o insufficiente, che porta a modelli di consumo inefficienti. L’obiettivo di questa disposizione è quello di diminuire la dispersione della plastica dell’ambiente, andando verso un’economia più circolare.

Vengono messi alla berlina in particolare i prodotti monouso, destinati ad essere utilizzati per un breve periodo di tempo e che rischiano la dispersione incontrollata nell’ambiente e soprattutto a livello di rifiuti marini. I tappi delle bottiglie infatti sono gli oggetti in plastica maggiormente ritrovati sulle spiagge europee.

Per questo motivo l’UE ha stabilito che le aziende di tutti gli stati membri nel settore devono produrre bottiglie in plastica con tappi che difficilmente si disperdono nell’ambiente, ovvero che rimangono attaccati.

La direttiva europea è stata quindi recepita anche dall’Italia, con l’apposito decreto 196/20212. A partire dal 3 luglio 2024 tutte le bottiglie in plastica che i cittadini acquisteranno avranno il tappo attaccato.

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Tappi attaccati alle bottiglie: vantaggi per l’ambiente

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L’Europa ha sottolineato quali sono i vantaggi di questa disposizione per la protezione dell’ambiente. In particolare i prodotti in plastica e i tappi di bottiglia costituiscono una grossa parte dei rifiuti marini individuati sulle coste dei paesi europei e tutt’ora dispersi negli oceani.

L’UE rileva anche l’esigenza di convertire la plastica in materiale più sostenibile e facilmente riciclabile, nell’ottica di reimmetterlo nel mercato ed evitare sia lo spreco che la dispersione. Per alcune tipologie di plastiche attualmente non esistono materiali alternativi, per cui la diffusione nell’ambiente è più rischiosa.

La direttiva non parla solamente dei tappi delle bottiglie, ma anche di materiali molto diffusi come i filtri di prodotti in tabacco, prodotti assorbenti, oggetti utilizzati per la pesca e altri beni monouso. I vantaggi per l’ambiente di questo intervento quindi sarebbero:

  • minore dispersione nei mari di prodotti plastici come i tappi;
  • minore impatto nell’ambiente di sostanze non recuperabili;
  • incentivo all’economia circolare e allo smaltimento delle bottiglie;
  • minore dispersione di prodotti in plastica monouso nelle fognature.

Se da un lato gli obiettivi di questo intervento europeo sono quelli di migliorare la salute del pianeta e dei cittadini, dall’altro lato la novità ha messo in difficoltà le aziende che producono determinati beni.

Tappi attaccati alle bottiglie: gli svantaggi per le aziende

Le imprese che producono bottiglie e più in generale oggetti in plastica ora devono aggiornare i propri sistemi di produzione per stare al passo con la nuova normativa europea, arrivata nella sua applicazione anche in Italia. Come hanno evidenziato molte aziende nel settore, i costi di questa operazione potrebbero essere ben superiori agli effettivi benefici.

Come evidenzia la CGIA di Mestre, la produzione di bottiglie con tappi attaccati è diventata un obbligo di legge e coinvolge sia le bottiglie di plastica che gli imballaggi compositi, come quelli che contengono latte o succhi di frutta, mentre sono escluse le bottiglie di vetro.

Le aziende del settore sono generalmente contrarie a questo provvedimento perché da un lato richiede elevati costi per essere attuato, in termini di nuovi macchinari e nuove procedure, dall’altro lato paradossalmente tale modifica può portare ad un utilizzo maggiore di plastica.

Se infatti diverse aziende hanno già adottato strategie per limitare la quantità di plastica utilizzata e gli enti pubblici e privati propongono sistemi di riciclo efficienti, va considerato che questa direttiva può portare alla necessità di impiegare maggiori risorse plastiche per garantire che il tappo non si stacchi facilmente dalla bottiglia.

Ci sarebbero quindi strategie migliori per poter tutelare l’ambiente, a partire dall’utilizzo di materiali alternativi e ecologici dove possibile, fino alla pratica di assottigliamento dei prodotti plastici, che va a diminuire le risorse utilizzate.

Va considerato anche che in termini di riciclo l’Italia si trova in una posizione di vantaggio rispetto agli altri paesi europei: l’Italia infatti nel 2024 è prima per economia circolare in Europa, soprattutto grazie all’elevato riciclo presente sugli imballaggi in plastica, carta, ma anche vetro e altri materiali.

  1. Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. ↩︎
  2. Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.196, Gazzetta Ufficiale ↩︎
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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