Come ottenere un mutuo con la Partita Iva: garanzie e requisiti

I titolari di Partita Iva hanno maggiori difficolta rispetto ad un lavoratore dipendente ad ottenere un mutuo ipotecario dalla banca, ma non è impossibile. Leggi la guida ai requisiti e alle garanzie richieste dagli istituti bancari per ottenere i mutuo.

di Ilenia Albanese

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Come ottenere un mutuo con la Partita Iva
  • Anche il lavoratore autonomo titolare di Partita Iva può ottenere un mutuo dalle banche, ma deve dimostrare il reddito fornendo almeno le ultime due dichiarazioni dei redditi.
  • Per ottenere più facilmente il mutuo, il titolare di Partita Iva deve dimostrare di non avere debiti pendenti e di essere in grado di versare un anticipo pari almeno al 20% del totale del valore dell’immobile.
  • La difficoltà dei titolari di Partita Iva nell’ottenere un mutuo sta nella maggiore incertezza rispetto ad un lavoratore dipendente, che può dimostrare un reddito costante e certo.

I liberi professionisti e i lavoratori autonomi titolari di Partita Iva, per poter acquistare una casa possono richiedere alle banche un mutuo, ma come ottenere un mutuo con la Partita Iva? Le banche per concedere un mutuo richiedono delle importanti garanzie che tutelano l’istituto in caso di insolvenza da parte del debitore.

Al contrario dei lavoratori dipendenti, tuttavia, i titolari di Partita Iva non possono dimostrare quale sarà il loro guadagno mensile nel futuro non avendo un contratto di lavoro che lo specifica. Di conseguenza, offrono garanzie inferiori rispetto ad un lavoratore dipendente.

Ma per ovviare a questa problematica, i titolari di Partita Iva hanno la possibilità di fornire altri tipi di garanzie, come ad esempio quelle esterne, in modo da ottenere il mutuo. In questa guida vedremo in che modo i titolari di Partita Iva possono ottenere il mutuo, quali garanzie fornire e la procedura da seguire.

Come ottenere un mutuo con la Partita Iva: le criticità

In genere, i lavoratori dipendenti con un contratto a tempo indeterminato riescono ad ottenere più facilmente l’approvazione di un mutuo, e questo è dovuto al presupposto che l’istituto di credito può fare affidamento sul fatto che il richiedente abbia un reddito costante e certo.

Invece, il lavoratore autonomo o il libero professionista titolare di Partita Iva ha maggiori difficoltà a ottenere un mutuo poiché la sua situazione lavorativa presenta un livello più elevato di incertezza.

Infatti, anche se un dipendente a tempo indeterminato può rischiare il licenziamento o il fallimento dell’azienda per cui lavora, si tratta di situazioni rare, mentre il reddito di un professionista può variare di anno in anno.

Altro elemento da considerare è l’assenza, per il titolare di Partita Iva, del TFR, il Trattamento di Fine Rapporto, che un lavoratore dipendente accumula nel corso della sua carriera e che rappresenta un’ulteriore garanzia per la banca.

La mancanza di una retribuzione fissa per i titolari di Partita Iva rende la banca più esposta al rischio, ma ciò non significa che è impossibile ottenere un mutuo. Infatti, ci sono altri modi per offrire solide garanzie agli istituti bancari.

Come ottenere un mutuo con la Partita Iva requisiti
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Quali sono i requisiti per ottenere un mutuo con la Partita Iva

Per accettare la proposta di mutuo in assenza di busta paga, la banca verifica che il richiedente sia in possesso di alcuni requisiti che si suddividono in due tipologie:

  • requisiti legali;
  • requisiti economici e reddituali.

I principali requisiti richiesti dalle banche sono i seguenti:

  • dimostrare l’ingresso di liquidità per un tempo sufficientemente lungo;
  • l’attività svolta è in buona salute;
  • non ci sono debiti pendenti;
  • dimostrare di avere la possibilità di versare un anticipo di almeno il 20% del totale del valore dell’immobile;
  • avere la cittadinanza italiana, o nella Comunità Europea;
  • avere la residenza o domicilio fiscale in Italia;
  • aver compiuto i 18 anni di età.

Procedura e documenti per ottenere il mutuo

La richiesta del mutuo è un procedimento che prevede numerose fasi. La prima è quella di scegliere una banca dopo la firma del compromesso o della promessa di vendita.

Individuato l’istituto di credito, il titolare di Partita Iva può, quindi, procedere con la richiesta del mutuo compilando un questionario in cui vengono richieste le informazioni personali e reddituali, oltre alle informazioni sull’immobile su cui viene richiesto il mutuo.

Per fare una richiesta per un mutuo, il lavoratore autonomo dovrà fornire alla banca una serie di documenti, tra cui:

  • le dichiarazioni dei redditi (modello Persone Fisiche);
  • gli estratti conto bancari;
  • estratto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (C.C.I.AA.);
  • l’eventuale iscrizione all’albo dei professionisti;
  • la copia del bilancio societario dell’anno precedente quello in cui viene fatta la domanda di mutuo;
  • i documenti anagrafici (carta d’identità, certificato di nascita, certificato di stato civile oppure estratto dell’atto di matrimonio, copia della “promessa di vendita” o “compromesso”, planimetria, copia del certificato di abitabilità, copia dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile).

Dopo aver fornito alla banca i dati richiesti, questa esprime un primo parere di fattibilità sull’operazione di mutuo. Questa dipende dai seguenti fattori:

  • reddito del richiedente e dei suoi familiari;
  • valore dell’immobile su cui viene richiesto il finanziamento;
  • l’idoneità tecnico/legale dell’immobile ad essere ceduto;
  • la presenza di garanzie supplementari.

Una volta valutati tutti gli elementi, la banca può deliberare il finanziamento che in genere è fissato ad un massimo dell’80% del valore di mercato del bene immobile soggetto a ipoteca.

Il mutuo viene, poi, stipulato davanti ad un notaio e si redige un atto pubblico con cui si attesta il trasferimento della somma di denaro della banca al cliente, con l’assunzione del debitore dell’obbligo di restituire alla banca la somma pattuita. Insieme all’atto viene anche costituita l’ipoteca sull’immobile.

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Ottenere un mutuo con la Partita Iva: le garanzie esterne

Per aumentare le possibilità che una banca accetti la richiesta di mutuo di una persona titolare di Partita Iva, ci sono alcuni accorgimenti da prendere.

Uno di questi riguarda, ad esempio, il tipo immobile per cui viene richiesto il mutuo. Infatti, gli istituti bancari tengono a concedere più facilmente un mutuo residenziale ai professionisti al contrario dei mutui richiesti su immobili da adibire a ufficio o ad attività produttive.

Altro fattore importante che aiuta i titolari di Partita Iva a ottenere un mutuo è rappresentato dalle garanzie esterne.

Questa può essere rappresentata, ad esempio, dalle associazioni di categoria che a volte offrono gli iscritti la possibilità di ottenere un mutuo più facilmente fungendo da garanti. Vi sono, infatti, associazioni professionali che attraverso il proprio patrimonio offrono una garanzia che può arrivare anche fino al 50% del valore del mutuo.

Altra forma di garanzia esterna è la fideiussione, molto utilizzata soprattutto per i mutuatari più giovani. Con questo tipo di garanzia un’altra persona si impegna, con il proprio patrimonio, a pagare all’istituto bancario le rate per conto del mutuatario se quest’ultimo dovesse risultare inadempiente.

Vi sono, poi, altre garanzie che può richiedere l’istituto bancario, come il pegno, una forma di garanzia reale, che può avere ad oggetto i beni mobili, le universalità di mobili, i crediti e altri diritti su beni mobili (art. 2784 c.c.). Il possesso del bene in tal caso si trasferisce al creditore, pur non acquisendone la proprietà.

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L’importo della rata del mutuo

Pur non avendo uno stipendio fisso, è possibile stabilire il reddito medio di un professionista attraverso i dati del modello Redditi PF (ex Unico) inviato all’Agenzia delle Entrate.

In questo modo, la banca valuta il reddito medio e da questo stabilisce l’importo della rata. In genere, per i dipendenti con contratto a tempo indeterminato la rata del mutuo è pari al 30% dello stipendio, mentre per i lavoratori autonomi le banche generalmente abbassano il rapporto rata/reddito.

Come per i lavoratori dipendenti, anche nel caso dei lavoratori autonomi, l’immobile stesso funge da garanzia in quanto si tratta di un mutuo ipotecario.

La banca propone tre tipi di piani di ammortamento, che sono:

  • rata mensile;
  • rata trimestrale;
  • rata semestrale.

Come ottenere un mutuo con la Partita Iva – Domande frequenti

Per ottenere il mutuo, da quanti anni bisogna avere la Partita Iva?

Per ottenere il mutuo, il titolare di Partita Iva deve presentare all’istituto bancario la dichiarazione dei redditi tramite Modello Persone Fisiche degli ultimi due anni. Quindi è necessario avere la Partita Iva da almeno due anni.

Come ottenere un mutuo con Partita Iva?

Per poter ottenere un mutuo è necessario prima di tutto avere i requisiti legali richiesti dalla banca a dimostrare un reddito congruo. In alcuni casi è anche necessario avere un terzo garante che subentri in caso di insolvenza. Leggi come funzionano le garanzie esterne.

Quali documenti servono per ottenere un mutuo con la Partita Iva?

I titolari di Partita Iva che vogliono richiedere un mutuo devono fornire alla banca: le dichiarazioni dei redditi degli ultimi due anni,  gli estratti conto bancari, l’eventuale iscrizione all’albo dei professionisti e i documenti anagrafici. Leggi nel dettaglio quali documenti presentare.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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