Intelligenza artificiale, solo il 2% delle PMI investe: tutti i dati Inapp

Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche, solamente il 2% delle PMI ha investito in intelligenza artificiale. Quali sono i motivi e le possibili conseguenze? Ecco tutti i dati.

di Ilenia Albanese

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  • In Italia solamente il 2% delle imprese ha deciso di investire sull’intelligenza artificiale.
  • Le imprese che puntano sull’AI sono principalmente quelle con più di 250 dipendenti e che operano nei servizi ad alta tecnologia.
  • Secondo le indagini condotte dall’Inapp, il ricorso all’AI non produce alcun effetto significativo sulla domanda di lavoro.

Quello sull’intelligenza artificiale è uno degli argomenti più dibattuti dell’ultimo anno, ma rappresenta davvero una minaccia per i lavoratori?

Da anni, quando si parla di intelligenza artificiale, si teme che questa andrà a sostituire il personale e che, di conseguenza, porterà ad una riduzione del lavoro a livello mondiale. Eppure questo, al momento, non sembrerebbe essere un problema per l’Italia.

Infatti, sono ancora pochissime le imprese che ad oggi hanno deciso di investire sull’AI, forse troppo poche, a giudicare dai numeri. Inoltre, secondo le statistiche, sarebbero soprattutto le imprese di dimensioni maggiori a investire sull’intelligenza artificiale. Ma vediamo nel dettaglio la situazione italiana delle PMI che investono nell’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale nelle imprese italiane

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Radio e TV non fanno altro che parlare dell’AI e delle minacce che può portare al mondo del lavoro, ma i dati dicono il contrario: in Italia ancora non è diventata una priorità per le imprese.

Infatti, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni, l’intelligenza artificiale ancora non è una strada su cui si vuole investire.

Secondo le statistiche della recente indagine Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche), infatti, solamente il 2% delle Pmi con almeno 10 dipendenti dichiara di aver investito in IT, o Tecnologia dell’informazione, tra il 2019 e il 2021.

Ma i numeri non sono molto più alti quando si tratta di investimenti in AI e i Big Data, che si ferma ad appena il 10%. Eppure ci sono alcune tipologie di imprese che stanno puntando sull’intelligenza artificiale. Vediamo di quale si tratta.

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Le imprese di grandi dimensioni puntano sull’AI

Le piccole imprese italiane ancora non sono molto entusiaste del futuro che si prospetta con il ricorso all’AI. Ma vale lo stesso per le imprese di dimensione maggiore?

Secondo i dati, lo stesso non si può dire per le grandi imprese. Da ciò è possibile dedurre che gli investimenti sull’intelligenza artificiale variano in funzione di diversi fattori, tra cui:

  • la dimensione di impresa;
  • la collocazione geografica dell’impresa;
  • il settore di attività.

Infatti, solamente l’1,5% nelle piccole aziende con meno di 50 dipendenti investe nell’AI, percentuale che sale al 12% nelle aziende con oltre 250 dipendenti.

Per quanto riguarda, invece, i settori di attività, il 7% delle imprese che operano nei servizi ad alta tecnologia investe nell’AI, mentre solamente l’1,2% delle imprese che operano nei servizi meno qualificati punta sull’intelligenza artificiale.

Questi dati possono indicarci molto di più. Infatti, di fronte a questo quadro è facile immaginare che in futuro la diffusione dell’AI potrà accelerare la segmentazione e la disuguaglianza competitiva e produttiva del sistema imprenditoriale. Di conseguenza, sarà ancora più grande il divario tra piccole e grandi imprese, tra Nord e Sud, oltre che tra i settori più tecnologici e quelli più tradizionali.

Intelligenza artificiale e occupazione: è davvero una minaccia?

Il punto su cui si sta dibattendo maggiormente negli ultimi tempi, sul tema dell’AI, sono le conseguenze che porterà a livello occupazionale.

Il principale timore, infatti, è quello che l’intelligenza artificiale possa ridurre il numero di lavoratori assunti dalle imprese, sia a livello privato che pubblico. Ma si tratta di una minaccia reale?

Secondo un’indagine condotta dall’Inapp, investire sull’intelligenza artificiale non produce alcun effetto significativo sulla domanda di lavoro.

In più, se tali investimenti sono effettuati dalle imprese, insieme agli investimenti in Big Data e Robotica, si è registrato persino un incremento della quota dei posti di lavoro richiesti pari allo 0,7%.

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Questo è presto spiegato, dal fatto che il ricorso all’intelligenza artificiale, se da un lato porta ad una maggiore efficienza nei processi aziendali, dall’altra richiede una maggiore formazione del personale. Ne consegue, quindi, un aumento delle spese in formazione professionale finanziate dalle imprese del 13%.

Da ciò si deduce che la trasformazione dell’AI riguarda principalmente le aziende e i loro processi di riorganizzazione più che il mercato in sé.

In più, l’Inapp, con le sue ricerche, ha dimostrato che le tecnologie di ultima generazione, come l’AI e i Big Data, hanno effetti positivi anche relativi alla transizione energetica ed ecologica delle imprese.

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Perché le piccole imprese non investono sull’AI

A spiegare i possibili motivi per cui le piccole imprese italiane ancora non sono orientate verso l’AI è stato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp.

Secondo Fadda, infatti, le piccole e medie imprese oggi non investono in intelligenza artificiale per mancanza di cultura e di competenze.

Ha aggiunto poi che le PMI, pur essendo a conoscenza dell’esistenza dell’AI, non sanno come utilizzarla e in che modo può diventare una risorsa all’interno delle imprese.

Per poter accelerare l’avvicinamento delle PMI all’AI occorrerebbe, quindi, partire dalle basi e dalla trasformazione digitale e dall’utilizzo dei big data.

Infatti, l’espansione dell’intelligenza artificiale è profondamente legata oggi ad altre tecnologie digitali. Per garantire un’inclusione efficace di tali tecnologie e prevenire l’aggravarsi delle disuguaglianze produttive e competitive presenti nel contesto italiano, è quindi necessario accelerarne l’adozione da parte delle PMI.

Intelligenza artificiale – Domande frequenti

Quante PMI investono in intelligenza artificiale?

Secondo un’indagine condotta dall’Inapp, tra il 2019 e il 2021 solamente il 2% delle imprese italiane ha deciso di investire sull’intelligenza artificiale.

Quali sono le imprese che investono maggiormente in AI?

In Italia le imprese che investono maggiormente in AI sono le aziende con oltre 250 dipendenti e le imprese che operano nei servizi ad alta tecnologia. Scopri quante sono, invece, le piccole imprese che investono in AI.

Perché le PMI non investono in AI?

Secondo il presidente dell’Inapp la principale causa dello scarso ricorso all’AI una mancanza di cultura e delle competenze necessarie. Ciò fa si che le PMI non sappiano in che modo sfruttare l’AI per migliorare l’efficienza dell’impresa.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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