Come verranno utilizzati i fondi PNRR per le imprese e quali saranno i prossimi incentivi? All’evento Funding meet, in programma oggi, 27 ottobre 2025, Donatella Proto, Dirigente per l’attuazione degli interventi del PNRR presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), promette di svelare i dettagli operativi e strategici della sesta revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In linea con quanto previsto dalla manovra 2026.
Questa sesta revisione, che il Governo sta presentando a Bruxelles, non è un semplice aggiustamento contabile, ma mira a superare le criticità di spesa emerse finora e a riallocare le risorse finanziarie in maniera più efficiente. In questo si vuole puntare a strumenti che hanno dimostrato maggiore efficacia.
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Incentivi PNRR per imprese: il superamento dei piani transizione 4.0 e 5.0
Il nodo della questione, e di interesse per le imprese, è sicuramente quello relativo alla rimodulazione degli incentivi per la digitalizzazione e la transizione ecologica. Ovvero, il superamento dei piani di transizione 4.0 e 5.0.
Il piano transizione 5.0, in particolare, ha mostrato una capacità di assorbimento delle risorse europee inferiore alle attese. Anche il piano 4.0, pur avendo avuto un forte impatto, subirà modifiche. Così si vogliono concentrare le risorse su investimenti più strategici e coerenti con le priorità di spesa europee e della manovra 2026.
Quali novità aspettarsi per il 2026
La sesta revisione del PNRR, introduce una riallocazione più efficiente delle risorse finanziarie. Seguendo questa logica, è prevista anche l’introduzione di nuovi strumenti finanziari, più adatti a sostenere investimenti in innovazione, energia e competitività industriale. In questo contesto, nasce l’idea di sviluppare un piano di transizione 6.0.
Inoltre, secondo le anticipazioni, il credito d’imposta per beni strumentali, R&S e formazione sarà riorganizzato. Il nuovo focus sarà su investimenti ad alta intensità tecnologica e produttività. Mentre il piano di transizione 5.0, avviato nel 2024, verrà revisionato. La modifica estende la platea di beneficiari e le tipologie di interventi ammissibili. Tra questi, ci sono gli interventi per migliorare l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi. Ma si fa spazio anche la digitalizzazione dei processi produttivi e l’innovazione sostenibile e green tech.
La revisione introduce nuove forme di sostegno agli investimenti. Si sta lavorando infatti a un fondo rotativo per la competitività industriale, a supporto delle PMI innovative e delle filiere strategiche. Sono al vaglio strumenti di blending (finanziamento misto pubblico-privato) per progetti di media dimensione. E si sta studiando anche come garantire un maggiore accesso al credito agevolato, per favorire la transizione ecologica e digitale.
Nuovi incentivi PNRR per startup e sostenibilità
Un’altra priorità della sesta revisione del PNRR, che riguarda le imprese e gli incentivi garantiti, è la riconversione energetica e la riduzione delle emissioni. Saranno potenziati i contributi per impianti fotovoltaici, efficienza energetica, idrogeno e biometano. Sono poi previste agevolazioni specifiche per le imprese energivore e per chi investe in tecnologie low-carbon. Infine, verranno lanciati nuovi bandi green in sinergia con il programma europeo REPowerEU.
Nel 2026 ci si attende anche un rafforzamento del pacchetto per l’innovazione e l’imprenditorialità giovanile. Con nuove risorse e criteri più flessibili per i bandi Smart&Start Italia destinati alle startup, è previsto l’ampliamento dei fondi per gli acceleratori di impresa. E si attendono anche nuovi incentivi per la brevettazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico.
Infine, il MIMIT intende potenziare il portale unico per gli incentivi alle imprese, per rendere più trasparenti e accessibili le misure e facilitare la presentazione e gestione digitale delle domande. L’intervento, in questo caso, prevede di integrare gli strumenti del PNRR con le agevolazioni regionali e nazionali.













Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it