Si chiama “Imprenditoria femminile” ed è il nuovo portale lanciato dal Governo dedicato proprio alle donne che vogliono avviare la loro attività, finanziato con i fondi del PNRR e con i contributi europei del Next Generation EU. L’obiettivo è promuovere la cultura dell’imprenditoria al femminile raccogliendo in un unico sito iniziative, percorsi di formazione e altre opportunità per donne imprenditrici o aspiranti tali, ricercatrici e studentesse.
Cosa offre il sito
La piattaforma www.imprenditoriafemminile.gov.it, gestita da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, offre strumenti e informazioni su bandi, incentivi e corsi per supportare imprenditrici, professioniste, ricercatrici e studentesse.

Il sito è suddiviso per categorie: “imprenditrici”, “future professioniste”, “ricercatrici” e “studentesse”, e ogni utente può accedere direttamente ai contenuti pensati per il suo profilo. Per le imprenditrici, ad esempio, sono disponibili programmi di accelerazione per startup, con uno sportello dedicato, gestito da esperti Invitalia, che affianca nell’avvio e nello sviluppo.
Sono presenti anche percorsi formativi specifici sulle competenze digitali e STEM, pensati per coloro che vogliono rafforzare le conoscenze in materie scientifiche, informatiche, ingegneristiche e matematiche.
Il portale ospita una sezione dedicata agli eventi, con webinar, convegni e workshop, e un’area notizie, con novità, link ai bandi al femminile aperti e altre iniziative.
Il panorama in Italia
L’ultima rilevazione Unioncamere 2023 stima circa 1.325.000 di aziende guidate da donne, il 22% del tessuto imprenditoriale italiano, e per Conflavoro generano un fatturato da circa 220 miliardi di euro, l’11% del PIL nazionale.
La Lombardia è la regione più rosa d’Europa: le aziende femminili sono 182 mila (15% del territorio nazionale), e se si sommano anche le lavoratrici autonome si arriva a 236 mila. Non a caso, l’Italia ha il primato europeo di donne con partita IVA (1,6 milioni).
Rimane comunque un gender gap economico importante, e anche la distribuzione sul territorio non è omogenea. Inoltre, osserva Conflavoro, solo 14% delle imprese è in mano a under 35: il 48% delle imprese femminili è guidato da over 50 e il 38% da donne in età 35-49.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it