Energy Release 2.0, rinnovabili a prezzo calmierato per le imprese nel 2025: come funziona

Il decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), è stato reso ufficiale il 28 ottobre.

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È operativo il nuovo meccanismo che prevede che le imprese energivore possano ricevere in anticipo dal gestore dei servizi energetici (GSE) una quantità di energia a prezzo calmierato. Si tratta dell’iniziativa Energy Release 2.0, per sostenere la competitività e stimolare gli investimenti diretti nel settore green. Infatti, le imprese che ricevono energia a un costo agevolato dovranno poi restituire la stessa quantità anticipata dal gestore attraverso la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici, eolici o da altre fonti pulite.

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Energy Release 2.0: qual è il prezzo delle rinnovabili per le imprese

L’energia anticipata sarà ceduta a un prezzo fisso di 65 euro per megawattora (MWh), inferiore rispetto al valore di mercato. Energy Release 2.0 rientra nella strategia delineata dal Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) e dagli obiettivi di decarbonizzazione europei. Il MASE ha sottolineato inoltre che il nuovo schema contribuirà a rafforzare la sicurezza energetica nazionale, ponendosi come un punto di incontro tra la domanda di energia delle imprese e l’offerta di produzione rinnovabile.

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Come funziona Energy Release 2.0, le prossime tappe

Entro metà novembre 2025, il MASE e il GSE approveranno le regole operative aggiornate e gli schemi contrattuali che disciplineranno la gestione del meccanismo. Tali regole definiranno i criteri per la concessione dell’energia a prezzo calmierato e le modalità di restituzione attraverso nuovi impianti. Inoltre, verranno specificati i requisiti tecnici e finanziari richiesti alle imprese partecipanti, nonché le procedure di monitoraggio e tracciamento dell’energia fornita e restituita.

Il GSE sarà responsabile dell’intero ciclo. Dalla fornitura iniziale fino alla verifica della costruzione degli impianti di restituzione. Entro dicembre 2025 è prevista poi la stipula dei primi contratti tra le imprese e il GSE. Successivamente, nei primi mesi del 2026, sarà avviata una gara pubblica per l’assegnazione degli obblighi di costruzione dei nuovi impianti. Questi dovranno entrare in funzione entro 40 mesi dalla firma dei contratti ed essere alimentati da fonti rinnovabili.

Gli impianti ammessi

Secondo quanto indicato dal MASE e dal GSE, gli impianti ammessi al meccanismo sono:

  • fotovoltaici, anche di nuova costruzione o potenziamento di impianti esistenti;
  • eolici onshore e offshore;
  • idroelettrici di piccola e media taglia (purché a basso impatto ambientale e con autorizzazioni compatibili);
  • a biomassa o biogas, se conformi ai requisiti di sostenibilità previsti dalla normativa europea (RED III);
  • i sistemi di accumulo collegati a impianti rinnovabili, se funzionali alla gestione dell’energia restituita.

La potenza minima e i criteri tecnici specifici saranno definiti nelle regole operative del GSE, attese per novembre 2025, che disciplineranno anche tempi, modalità di connessione e verifica della produzione. Sono invece esclusi dal meccanismo gli impianti alimentati da fonti fossili, anche se ad alta efficienza e quelli già beneficiari di altri incentivi pubblici sullo stesso volume di energia. Non saranno ammesse nemmeno le installazioni non collegate alla rete o non misurabili dal punto di vista della produzione netta.

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