Il disegno di legge annuale già approvato dal Senato e ora all’esame della Camera introduce il destocking per le PMI. Si tratta di un meccanismo che consente di utilizzare gli stock di beni in magazzino trasformandoli come garanzie per l’accesso ai capitali. Il DDL prevede poi delle semplificazioni normative, pensate per ridurre oneri e adempimenti a carico delle imprese di minori dimensioni.
Come funziona il destocking per PMI
Il destocking , che letteralmente significa “alleggerimento delle scorte”, permette alle imprese di inserire i beni mobili presenti in magazzino in una sorta di patrimonio separato. Li usa come garanzia per un finanziamento concesso da una società veicolo (SPV, special purpose vehicle), creata ad hoc per l’operazione.
Per ottenere la somma da prestare all’impresa, la SPV emette titoli (generalmente obbligazioni o Asset-Backed Securities, ABS). Questi titoli sono garantiti dai beni mobili del magazzino che l’impresa ha messo nel patrimonio separato. Vengono venduti sul mercato e sottoscritti da banche, istituti di credito e investitori istituzionali. Di fatto, i proventi della vendita costituiscono la liquidità che la SPV usa per concedere il finanziamento iniziale all’impresa.
Poi, man mano che l’impresa vende i beni del magazzino o li trasforma in prodotti venduti. I flussi di cassa (i pagamenti) vengono usati per rimborsare il finanziamento alla SPV. L’impresa quindi ottiene liquidità subito. In questo modo, può finanziare il suo ciclo produttivo. Ad esempio, comprare nuove materie prime o pagare i dipendenti, mantenendo la disponibilità fisica dei beni del magazzino. Questi, a loro volta, potranno essere lavorati o venduti. Il rimborso del finanziamento sarà ovviamente legato al valore (e ai flussi di cassa generati) di questi beni.
La SPV invece è un’entità giuridica separata dall’impresa e dagli investitori. I beni in garanzia o ceduti alla SPV costituiscono un patrimonio isolato che può essere usato solo per ripagare i titoli che la SPV emette. In questo modo, se l’impresa fallisce, gli investitori hanno la certezza che i beni del magazzino (la garanzia) non saranno attaccati da altri creditori dell’impresa.
Il DDL prevede poi che la cartolarizzazione possa riguardare non solo i beni mobili registrati (come automezzi o macchinari), ma anche quelli non registrati (come macchinari industriali generici, attrezzature e strumenti non targati, mobili, computer), estendendo così l’ambito di applicazione del destocking a una platea più ampia di imprese.
Semplificazioni per PMI
Il disegno di legge annuale sulle PMI, da un lato potenzia gli strumenti di finanziamento e di accesso al credito, dall’altro alleggerisce il carico burocratico e normativo per gli imprenditori. In primis, esclude la responsabilità amministrativa in materia di sicurezza sul lavoro per le micro, piccole e medie imprese, con la previsione che l’INAIL elabori modelli organizzativi semplificati specifici per questa categoria. Poi semplifica le regole per il lavoro agile.
Prima, per i lavoratori in smart working era necessario predisporre valutazioni più articolate e personalizzate sui rischi, spesso analoghe a quelle previste per il lavoro in sede (ad esempio sull’ergonomia della postazione, l’illuminazione, ecc.). Con il DDL, invece, l’obbligo si riduce alla consegna di un’informativa standardizzata al lavoratore, che elenca i principali rischi legati all’uso dei videoterminali e le buone pratiche da seguire.
Infine, prevede l’esonero dall’assicurazione per i carrelli elevatori e altri veicoli utilizzati esclusivamente all’interno di aree aziendali, stabilimenti, magazzini o zone non accessibili al pubblico, come aree portuali, aeroportuali e ferroviarie. In questo modo viene meno anche la responsabilità civile verso terzi per i mezzi che circolano solo in spazi chiusi o privati.












Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it