Decreto Aziende in Crisi: tutte le tutele per le imprese

Il testo con tutte le principali novità del Decreto Aziende in Crisi in ambito di amministrazione straordinaria, cassa integrazione e aiuti all'ex ILVA.

di Francesca Di Feo

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  • Il Decreto Aziende in Crisi introduce misure per sostenere le aziende strategiche italiane facilitando la gestione delle crisi e la liquidazione in amministrazione straordinaria.
  • Il nuovo testo modifica le regole per l’ammissione all’amministrazione straordinaria, consentendo un accesso più rapido per le società con partecipazioni statali in settori chiave e snellendo il processo liquidatorio, eliminando ostacoli legali post-chiusura.
  • Inoltre, prevede aiuti specifici per l’ex ILVA e novità sulla cassa integrazione, mirando a sostenere l’occupazione e la continuità operativa nelle aziende in difficoltà.

Il 16 gennaio 2024, il Governo ha varato il Decreto Legge n. 4, noto come “Decreto aziende in crisi”. Firmato dalla Presidente Giorgia Meloni e dal Ministro Adolfo Urso, il DDL è stato pubblicato il 18 gennaio in Gazzetta Ufficiale1 e ha preso effetto il giorno successivo.

Si tratta di una mossa legislativa diretta a sostenere le aziende di importanza strategica per l’economia nazionale, offrendo loro strumenti per gestire e superare i momenti critici.

Con un occhio alla tutela dell’occupazione e un altro alla continuità produttiva, senza trascurare la sicurezza e l’ambiente, il decreto si appresta ora a passare sotto la lente del Parlamento per diventare legge. Vediamo cosa implica.

Decreto Aziende in Crisi e amministrazione straordinaria

Il Decreto apporta aggiornamenti importanti all’articolo 2 del Decreto Legge n. 347 del 23 dicembre 2003, focalizzandosi sul processo di amministrazione straordinaria per le imprese a partecipazione statale.

Le modifiche introdotte mirano a garantire una risposta più rapida ed efficace in situazioni di crisi, assicurando al contempo la continuità produttiva e occupazionale.

L’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria per le società non quotate e partecipate da amministrazioni pubbliche diventa quindi immediata quando queste gestiscono stabilimenti di rilevanza strategica nazionale.

La procedura può essere avviata su richiesta dei soci che possiedono almeno il 30% delle quote, a condizione che abbiano segnalato la situazione di crisi all’organo amministrativo della società. Se l’organo amministrativo non agisce entro 15 giorni dalla segnalazione, i soci possono procedere con la richiesta di ammissione alla procedura.

Dall’avvio della procedura di amministrazione straordinaria fino alla sua conclusione, o fino a quando non viene emesso un provvedimento giuridico definitivo, non è però possibile avanzare richieste di altri strumenti di gestione della crisi o dell’insolvenza previsti dalla legge.

Qualora fosse già stata depositata una richiesta per la nomina di un esperto di crisi (conforme a quanto previsto dal decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14) alla data di presentazione dell’istanza di ammissione all’amministrazione straordinaria, tale richiesta verrà archiviata.

Liquidazione dell’amministrazione straordinaria

Saltiamo all’articolo 4 del DDL, che parla delle misure specifiche per semplificare e velocizzare la fase liquidatoria delle procedure di amministrazione straordinaria, con l’obiettivo di rendere più efficiente il processo di chiusura delle aziende coinvolte.

La chiusura della procedura di amministrazione straordinaria non verrà più inficiata dalla pendenza di giudizi o procedimenti esecutivi, garantendo al commissario straordinario la capacità di agire legalmente in tutti gli stati e gradi del giudizio, anche per procedimenti avviati post-chiusura.

Con la chiusura della procedura, il comitato di sorveglianza termina le sue funzioni. Le somme destinate a coprire le spese future o eventuali oneri giudiziari pendenti, così come quelle ottenute da provvedimenti temporaneamente esecutivi, verranno gestite dal commissario straordinario e depositate su un conto vincolato, previa autorizzazione del tribunale.

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Intervento per l’ex ILVA

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L’articolo due del DDL introduce anche specifiche disposizioni per l’uso delle risorse finanziarie destinate a sostenere le esigenze critiche di continuità aziendale, in particolare per la Società ILVA S.p.A., entità industriale di grande rilevanza strategica nel settore siderurgico italiano.

È prevista la possibilità di concedere uno o più finanziamenti onerosi, con una durata massima di cinque anni, a favore di società che gestiscono gli impianti siderurgici di ILVA S.p.A. e che sono ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria.

Il limite massimo del finanziamento ammonta a 320 milioni di euro per l’anno 2024. Il tasso di interesse applicato al finanziamento sarà calcolato secondo le condizioni di mercato, e il rimborso del prestito, inclusi i capitali e gli interessi, avrà la precedenza su qualsiasi altra forma di debito dell’azienda, in deroga alla normativa ordinaria sull’insolvenza.

Cassa integrazione: le novità

L’articolo 3 affronta invece le modalità di supporto alle imprese strategiche attraverso l’estensione della cassa integrazione salariale straordinaria nel contesto di amministrazione straordinaria.

Tra le principali disposizioni in merito troviamo quindi la continuità nell’erogazione del trattamento straordinario di integrazione salariale per l’anno 2024, sia per le richieste già autorizzate sia per quelle in corso di autorizzazione.

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Decreto aziende in crisi: il testo completo

Decreto Aziende in Crisi – Domande Frequenti

Cosa cambia con il nuovo Decreto per le aziende in amministrazione straordinaria?

Il Decreto Aziende in Crisi introduce un processo più snello per l’amministrazione straordinaria, permettendo alle aziende strategiche di accedere più rapidamente a questa procedura in caso di crisi. Semplifica la fase liquidatoria, garantendo che la chiusura delle procedure non sia rallentata da giudizi o procedimenti esecutivi pendenti.

Quanti soldi daranno all’ex ILVA?

Per l’ex ILVA, il Decreto prevede finanziamenti onerosi fino a un massimo di 320 milioni di euro per il 2024, con l’obiettivo di sostenere le esigenze di continuità aziendale. Questi finanziamenti hanno la priorità di rimborso rispetto ad altri debiti dell’azienda. Clicca qui per leggere il testo completo del decreto.

Quali novità introduce il Decreto in termini di cassa integrazione?

Il Decreto estende la cassa integrazione salariale straordinaria per l’anno 2024, assicurando continuità nel supporto ai lavoratori delle imprese in amministrazione straordinaria. Questo aiuto è applicabile sia alle richieste già autorizzate sia a quelle in fase di autorizzazione.

  1. Decreto-Legge 18 gennaio 2024, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
Autore
Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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