Ddl Compensi liberi professionisti: cosa cambia per iscritti ad albi e ordini

Il parlamento ha avviato l’esame del disegno di legge Compensi 2025 (AC 2456), una riforma che potrebbe cambiare profondamente il sistema di determinazione degli onorari per i liberi professionisti iscritti ad albi e ordini

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DDL compensi liberi professionisti

Il parlamento ha avviato il 24 settembre 2025 l’esame del ddl Compensi liberi professionisti.

Il disegno di legge (AC 2456) spiana la strada a una riforma più ampia, che interviene sul sistema di determinazione degli onorari per i liberi professionisti iscritti ad albi e ordini.

Si tratta di avvocati, architetti, ingegneri, commercialisti, revisori e tutte le categorie regolamentate, ai quali il Governo vuole riconoscere maggiori tutele, garantendo compensi più equi, aggiornati e trasparenti.

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Cosa cambia con il ddl Compensi per i liberi professionisti

Il testo del ddl non stabilisce nuovi importi, ma delega il governo ad approvare, entro 6 mesi, uno o più decreti legislativi che individuino nel dettaglio i criteri di determinazione degli onorari.

Il parlamento, in questo modo, dopo aver fissato i principi generali e i limiti dei compensi per i liberi professionisti, lascia all’Esecutivo la scrittura delle regole operative per renderli applicabili e rispettati da tutti.

Uno degli obiettivi principali è quello di rendere le tariffe proporzionate e aggiornate al contesto economico, per evitare restino ferme mentre la società cambia. Per questo, i nuovi parametri dovranno tenere conto non solo della complessità, il valore della prestazione e della responsabilità dei professionisti, ma anche del costo della vita (in riferimento agli indici aggiornati ISTAT) e alle trasformazioni del mercato.

Superata la logica delle tariffe fisse e uguali per tutti

Il cuore della riforma è l’abbandono della vecchia logica delle tariffe fisse uguali per tutti. Storicamente infatti, i compensi per alcune professioni potevano essere regolati da tariffari professionali che, sebbene aboliti o superati in diverse fasi, riflettevano un approccio standardizzato e diffuso ancora oggi.

In questo senso, il ddl Liberi professionisti introduce il concetto della personalizzazione dei criteri di determinazione dei compensi. Ciò significa che avvocati, architetti, ingegneri e commercialisti avranno parametri personalizzati, costruiti sulla base delle peculiarità della professione. Questo anche perché, ad esempio, il lavoro di un avvocato civilista ha peculiarità profondamente diverse da quelle di un ingegnere strutturista o di un commercialista che gestisce la contabilità.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del ddl, ancora in esame, ogni ministero competente avrà 120 giorni per definire, tramite apposito decreto, i criteri di determinazione dei compensi per le diverse categorie. I nuovi parametri non saranno però immutabili ma verranno aggiornati periodicamente e, in alcuni casi, rivalutati in automatico secondo indicatori economici nazionali (inflazione, indici dei prezzi, ecc.).

Con il DDL Compensi liberi professionisti arrivano le commissioni specializzate

Una novità interessante, per dare solidità al sistema, è quella che prevede l’istituzione di commissioni tecniche specializzate, composte da esperti e rappresentanti dei consigli nazionali e dei collegi professionali, con il compito di elaborare parametri che rispecchino le condizioni reali del mercato.

Gli ordini e collegi avranno un ruolo di primo piano non solo nella fase di consultazione, ma anche nella vigilanza sull’applicazione dei parametri, con possibilità di intervento disciplinare in caso di violazioni.

In ogni caso, i criteri di riferimento dovranno essere pubblici e facilmente consultabili da professionisti e clienti.

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