Codice tributo 2524

  • Il codice tributo 2524 si riferisce all’imposta di bollo sulle fatture elettroniche – quarto trimestre – art 6 decreto 17 Giugno 2014.
  • Per versare l’imposta, il contribuente deve utilizzare il modello F24 compilando la sezione Erario.
  • In caso di errato versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche è possibile rimediare all’errore ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso pagando l’imposta, gli interessi maturati e la sanzione in misura ridotta.

In caso di fatturazione elettronica, la marca da bollo, ove prevista, può essere pagata direttamente online all’Agenzia delle Entrate mediante modello F24. Per effettuare tale pagamento bisogna conoscere i codici tributo da utilizzare, come il codice tributo 2524 relativo all’imposta di bollo sulle fatture elettroniche relative al quarto trimestre.

Per versare tale imposta, entro la scadenza del 20 gennaio dell’anno successivo a quello delle fatture emesse, bisogna utilizzare il modello F24 compilato nella sezione Erario.

In più, in caso di errori nel versamento, o di ritardi rispetto alla scadenza, il contribuente può regolarizzare la sua posizione fiscale ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso pagando gli interessi maturati, una sanzione ridotta e, naturalmente, l’imposta ancora da pagare.

Codice tributo 2524: cos’è e a cosa si riferisce

Su alcune categorie di fattura è obbligatorio l’inserimento di una marca da bollo, digitale o fisica. I casi in cui la marca da bollo è obbligatoria sono:

  • emissione di fatture con importo superiore ai 77,47€ con regime forfettario;
  • fatture mediche;
  • attività che non prevedono il pagamento dell’IVA, ad esempio le prestazioni occasionali;
  • altre operazioni esentate dall’applicazione dell’IVA, come ad esempio quelle che riguardano l’esportazione all’estero.

L’articolo 6 al comma 2 del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 17 giugno 2014 stabilisce che:

“Il pagamento dell’imposta relativa alle fatture, agli atti, ai documenti ed ai registri emessi o utilizzati durante l’anno avviene in un’unica soluzione entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio.

Le fatture elettroniche per le quali è obbligatorio l’assolvimento dell’imposta di bollo devono riportare specifica annotazione di assolvimento dell’imposta ai sensi del presente decreto.”

Per pagare l’imposta di bollo virtuale basta andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate, fare domanda di autorizzazione, presentare la dichiarazione annuale dell’imposta di bollo e versare quanto dovuto con modello F24.

A pagare l’imposta sono tutti quei soggetti obbligati ad assolvere l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel quarto trimestre dell’anno. Di conseguenza, i soggetti interessati al pagamento di tale imposta sono i seguenti:

  • imprenditori artigiani e commercianti, agenti e rappresentanti di commercio, ecc.;
  • lavoratori autonomi, professionisti titolari di partita Iva iscritti o non iscritti in albi professionali;
  • società di persone, società semplici, Snc, Sas, Studi Associati;
  • società di capitali ed enti commerciali, SpA, Srl, Soc. Cooperative, Sapa, Enti pubblici e privati diversi dalle società;
  • istituti di credito, Sim, altri intermediari finanziari, società fiduciarie;
  • enti che non svolgono attività commerciali;
  • organi e amministrazioni dello Stato;
  • altri soggetti.
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Codice tributo 2524: compilazione modello F24

Per pagare l’imposta di bollo con il codice tributo 2524 bisogna utilizzare il modello F24. I titolari di Partita Iva devono utilizzare il modello F24 in via telematica. I modi per effettuare il pagamento sono i seguenti:

  • dall’Agenzia delle Entrate attraverso i servizi:
    • F24 web;
    • F24 online;
    • canali telematici Fisconline;
    • canali telematici Entratel;
  • con servizi di internet banking;
  • tramite intermediari finanziari abilitati.

Il modello deve essere compilato nella sezione Erario e vanno inserite le seguenti informazioni:

  • codice tributo: indicare 2524;
  • rateazione/regione/prov/mese rif: da non compilare;
  • anno di riferimento: anno d’imposta a cui si riferisce il pagamento;
  • importi a debito versati: indicare l’importo a debito;
  • importi a credito compensati: da non compilare;
  • TOTALE A: la somma degli importi a debito indicati nella Sezione Erario;
  • TOTALE B: la somma degli importi a credito indicati nella Sezione Erario, da non compilare se non sono presenti importi a credito;
  • SALDO (A – B): indicare il saldo (TOTALE A – TOTALE B);
  • codice ufficio: da non compilare;
  • codice atto: da non compilare.
Modello F24

Codice tributo 2524: scadenza

Le scadenze da rispettare per versare l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche sono:

  • Fatture del I trimestre (gennaio, febbraio, marzo): entro il 31 maggio;
  • Fatture del II trimestre (aprile, maggio, giugno): entro il 30 settembre;
  • Fatture del III trimestre (luglio, agosto, settembre): entro il 30 novembre;
  • Fatture del IV trimestre (ottobre, novembre, dicembre): entro il 28 febbraio dell’anno successivo.

Di conseguenza, la scadenza del pagamento relativo al codice tributo 2524 è il 28 febbraio dell’anno successivo.

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Imposta di bollo sulle fatture elettroniche: altri codici tributo

Gli altri codici tributo relativi al pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche degli altri trimestri sono i seguenti:

  • codice tributo 2521: imposta di bollo sulle fatture elettroniche – primo trimestre- art. 6 decreto 17 Giugno 2014;
  • codice tributo 2522: imposta di bollo sulle fatture elettroniche – secondo trimestre – art 6 dm 17/6/2014;
  • codice tributo 2523: Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – terzo trimestre – art 6 decreto 17 Giugno 2014;
  • codice tributo 2524: imposta di bollo sulle fatture elettroniche- quarto trimestre- art 6 decreto 17 Giugno 2014;
  • codice tributo 2525: imposta di bollo sulle fatture elettroniche – art. 6 decreto 17 Giugno 2014 – sanzioni;
  • codice tributo 2526: imposta di bollo sulle fatture elettroniche – art. 6 decreto 17 Giugno 2014 – interessi.

Codice tributo 2524: ravvedimento operoso

Se non si rispettano le scadenze che abbiamo visto in precedenza, e in questo caso se il codice 2524 non è stato versato entro il 20 gennaio, il contribuente rischia di pagare una sanzione.

Ma per regolarizzare la posizione fiscale e rimediare all’errore può, in autonomia, ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso con cui si versa l’imposta dovuta, gli interessi maturati e una sanzione ridotta.

Il ravvedimento operoso si effettua sempre mediante modello F24, ma vanno inseriti i codici tributo visti in precedenza.

Codice tributo 2524 – Domande frequenti

A cosa si riferisce il codice tributo 2524?

Il codice tributo 2524 si utilizza per versare l’imposta i bollo sulle fatture elettroniche relative al quarto trimestre, ossia per quelle effettuate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Leggi quali sono le scadenze da rispettare.

Quando si paga con il codice tributo 2524?

Il codice tributo 2524 deve essere usato per il versamento entro la scadenza del 20 gennaio dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono le fatture. In caso di ritardo si può ricorrere al ravvedimento operoso. Leggi qui come funziona.

Come si ravvede il codice tributo 2524?

In caso di ritardo o versamento insufficiente, il contribuente può correggere la sua posizione fiscale versando l’imposta dovuta con codice tributo 2524, gli interessi maturati, con il codice 2526, e la sanzione ridotta con codice 2525.

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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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