Dal 1° novembre entrano in vigore le modifiche del Codice deontologico degli avvocati, approvate dal Consiglio nazionale forense (CNF). Gli interventi riguardano principalmente i rapporti dei professionisti con clienti, colleghi, autorità e terzi coinvolti nelle vicende legali. Di fatto, il CNF ha previsto aggiornamenti intervenendo su articoli già esistenti e introducendo una nuova regola (articolo 62-bis) dedicata alla negoziazione assistita. Le novità riguardano il principio di riservatezza nella corrispondenza tra avvocati, gli obblighi di trasparenza e comunicazione nei confronti degli assistiti e i processi di mediazione, arbitrato e negoziazione assistita.
Modifiche al Codice deontologico avvocati: cosa cambia
Le modifiche approvate dal CNF riguardano in particolare il Titolo IV del codice deontologico degli avvocati. Il Consiglio, in questo modo, è intervenuto precisando quale deve essere la condotta dell’avvocato nel processo giudiziale, ma anche nei cosiddetti procedimenti di risoluzione alternativa delle controversie (ADR). Quali mediazione, arbitrato e negoziazione assistita.
Gli obblighi nei confronti dei colleghi
A proposito della condotta da mantenere nei confronti di colleghi e clienti, il CNF ha aggiornato l’articolo 48 per chiarire il principio di riservatezza nella corrispondenza tra avvocati. Ribadito è in particolare il divieto di divulgare o produrre in giudizio comunicazioni riservate senza il consenso del collega, salvo eccezioni particolari, previste dalla legge.
Gli obblighi nei confronti dei clienti
Negli articoli 50 e 51 vengono il codice precisa gli obblighi dell’avvocato nei confronti del cliente. Riguardo alla trasparenza, all’informazione e alla gestione dei conflitti di interesse, il legale è tenuto a verificare eventuali incompatibilità e a informare il cliente in modo chiaro e completo fin dal momento del conferimento dell’incarico.
Ogni comunicazione deve essere conforme ai principi di verità, trasparenza e decoro professionale. Sono vietate pratiche ingannevoli o aggressive, così come l’uso improprio di recensioni e riferimenti che possano indurre in errore il pubblico. A tal proposito, le modifiche estendendo questi principi agli strumenti digitali (siti web, social media, blog, ecc.).
Comportamento nel processo, nelle ADR e nella negoziazione assistita
Con gli articoli 61 e 62 sono stati rafforzati i doveri di lealtà e correttezza dell’avvocato, estendendoli esplicitamente anche ai procedimenti di mediazione, arbitrato e altre forme di composizione stragiudiziale. Viene ribadito il divieto di utilizzare condotte dilatorie o strumentali e si richiede un comportamento rispettoso verso tutte le parti coinvolte.
Inoltre, con l’introduzione dell’articolo 62-bis, viene disciplinata la condotta dell’avvocato nella negoziazione assistita, procedura introdotta nel 2014 e oggi sempre più diffusa. La norma stabilisce che l’avvocato deve operare nel rispetto dei principi di correttezza, riservatezza e collaborazione, garantendo la tutela degli interessi del cliente e favorendo la ricerca di un accordo equilibrato.












Redazione
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