Online la piattaforma telematica del ministero delle Infrastrutture e Trasporti in ottemperanza al decreto 18/8/2025, n.305, per la trasmissione dei dati relativi ai dispositivi per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità. Dal 30 settembre parte il censimento degli autovelox: amministrazioni ed enti da cui dipendono gli organi di polizia stradale hanno l’obbligo di inserirli nel sistema entro due mesi. Una buona notizia per tutti gli imprenditori e i professionisti che ogni giorno sono soliti percorrere lunghi tragitti in auto.
Censimento autovelox, la mappa
La partenza del censimento degli autovelox è stata ufficialmente comunicata dal Mit. Matteo Salvini l’ha definita “una straordinaria operazione di verità”. L’iniziativa era stata sollecitata dal Codacons più volte. Adesso forze dell’ordine e Comuni dovranno comunicare localizzazione, conformità, modello e omologazione degli apparecchi entro 60 giorni. Alla scadenza del 30 novembre, coloro che non avranno fornito i dati, non potranno utilizzarli.
Le eventuali sanzioni di autovelox non censiti saranno considerate, dunque, illegittime. Gli automobilisti avranno una mappa degli autovelox da consultare liberamente per verificare i dispositivi effettivamente in regola.
Il problema dell’omologazione
Ancora nessuna soluzione, tuttavia, sulla complicata questione dell’omologazione. La Cassazione, ad aprile 2024, ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati. Secondo le stime dell’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, sarebbe stato approvato prima del 2017. La data farebbe da spartiacque in tema di omologazione, rendendo illegittimo l’uso di tutti gli apparecchi approvati in precedenza. La conseguenza? Il rischio di una pioggia di ricorsi da parte degli automobilisti multati.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it