Gli esami non finiscono mai. Le lezioni private, neppure. Se un tempo ci si recava a casa dell’insegnante a cui si arrivava con il passaparola di amici e parenti, oggi esistono portali dedicati dove scegliere il docente, la modalità didattica e la tariffa secondo le proprie esigenze. E poi ci sono i gruppi attivi sui social che incrociano domanda e offerta. Opportunità non solo per insegnanti con contratto di lavoro dipendente, ma anche per i tanti neolaureati o under 25 che decidono di aprire la partita IVA per diventare imprenditori di sé stessi. Ecco dunque come guadagnare con le lezioni private fino a 280 euro al giorno.
Indice
- Due studenti su tre frequentano lezioni private
- Guadagnare con lezioni private: gli insegnanti più richiesti
- Quanto si guadagna con le lezioni private
- Come guadagnare con le lezioni private partendo da zero
- Vivere di lezioni private, vantaggi e svantaggi
- Guadagnare con lezioni private in nero? No, grazie
- Consigli utili per fare doposcuola
Due studenti su tre frequentano lezioni private
Settembre è per antonomasia il mese della “resa dei conti”: parliamo delle prove di recupero che alle superiori riguardano circa uno studente su cinque. E di fronte allo spauracchio della bocciatura la maggior parte delle famiglie manda i figli a ripetizioni.
Secondo l’osservatorio di Skuola.net, alle superiori due studenti su tre hanno deciso di ricorrere alle lezioni private, in aggiunta o in alternativa ai corsi di recupero organizzati dalle scuole. Una spesa media di circa 287 euro per studente per le sole ripetizioni estive (senza contare, quindi, la cifra eventualmente spesa durante l’anno scolastico) ma che per il 20% degli intervistati supererà addirittura i 400 euro.
Secondo la piattaforma, che ha intervistato circa mille studenti, 3 ragazzi su 4 hanno potuto accedere ai corsi di preparazione predisposti dalle scuole per la materia in cui erano stati rimandati. A tenere queste lezioni sono docenti reclutati dall’istituto e, di solito, non coincidono con i titolari che hanno comminato l’insufficienza. Ma i fondi sono limitati e le “materie rare” in termini di statistici restano spesso scoperte.
Guadagnare con lezioni private: gli insegnanti più richiesti
Pure i promossi, però, si rivolgono a un insegnante privato con l’obiettivo di migliorare i propri voti o per evitare l’insufficienza l’anno successivo. Secondo l’indagine condotta da Skuola.net, tra chi ha avuto solo sufficienze, quasi uno su quattro sta comunque frequentando o ha intenzione di frequentare lezioni private durante l’estate: l’11% ha già cominciato, un altro 12% inizierà in vista del nuovo anno scolastico.
Ma quali sono le materie dove gli studenti si sentono meno sicuri? Matematica, in primis. Nessuna sorpresa scoprire che essa pesa sul 35% degli studenti alle prese con le ripetizioni. A seguire, tra le bestie nere, troviamo latino e greco (30%). Seguono le scienze (29%), italiano (22%) e storia/geografia (12%). Più staccate le lingue straniere (10%) e le materie tecnico-professionali (5%).
Quanto si guadagna con le lezioni private
Preventivi personalizzati in base alle esigenze dello studente e al suo livello di istruzione, sessioni gratuite di prova con un consulente: per chi ha bisogno di recuperare un debito o, più semplicemente, di migliorare il proprio rendimento, c’è l’imbarazzo della scelta. Quanto si guadagna con un’ora di lezione privata? Secondo Ripetizioni.it, le tariffe partono da una media di 15-20 euro l’ora, ma possono variare a seconda dell’esperienza dell’insegnante, della modalità didattica scelta (on line o in presenza) e del numero di lezioni acquistate. Anche la città può incidere sui costi: a Milano, ad esempio, la tariffa oraria può salire fino a 35 euro l’ora. Acquistare pacchetti di lezioni, invece, consente risparmi notevoli. Questo significa che chi offre lezioni private per 8 ore giornaliere – che è la giornata standard – può guadagnare fino a 280 euro al dì. Ma c’è chi può arrivare a guadagnare con le lezioni private oltre 360 euro al giorno, senza considerare nemmeno le tariffe orarie maggiorate per i gruppi.
Il caso di Georgia Hardiman
Georgia Hardiman è un’insegnante madrelingua di inglese e da ventuno anni insegna la sua lingua in Italia, rivolgendosi non solo a studenti ma anche a bambini e liberi professionisti. Oggi la tariffa che richiede ai suoi clienti è di 45 euro l’ora oppure 400 euro per dieci lezioni. “Non faccio differenza sulla modalità didattica – ci spiega –. Che la lezioni private si svolgano on line o in presenza non cambia nulla sotto il profilo della mia professionalità e del tempo che dedico a quella determinata persona”. Ma il prezzo varia a seconda che sia one to one o che le persone siano due o più: “Non faccio gruppi composti da più di quattro persone perché classi più piccole mi consentono di dedicare maggiore attenzione e di curare meglio l’aspetto didattico”.
Prezzi “speciali” per amici o parenti? Assolutamente da evitare, secondo Hardiman. “Se poi ci sono difficoltà con tariffe considerate troppo elevate, cerco alternative. Per esempio, propongo lezioni di gruppo piuttosto che singole oppure passo il contatto a colleghi che chiedono meno”.
Come guadagnare con le lezioni private partendo da zero
A chi volesse guadagnare con le lezioni private partendo da zero, Georgia indirizza una raccomandazione ben precisa: “Bisogna stare attenti – dice – a stabilire all’inizio un prezzo congruo, magari più contenuto e che ti consenta di stare sul mercato, ma serve poi costruire nel tempo un curriculum, un bagaglio di esperienza che poi ti permetterà di alzare il prezzo. Utilissimo resta anche il tradizionale passaparola che può giocare un ruolo fondamentale e contribuire ad allargare il giro di clienti”.
“All’inizio della mia carriera – racconta ancora – non avevo molta esperienza, sono partita dalla mia laurea. Non conoscevo bene il mercato, chiedevo 10 euro l’ora e mi recavo io stessa presso l’abitazione dei clienti ma spesso accadeva che non mi prendessero sul serio e, quanto io arrivavo, loro erano intenti a uscire o a fare altro perché avevano dimenticato l’impegno preso oppure mi piantavano in asso senza neanche scusarsi o avvisarmi per tempo”. Georgia ha deciso a quel punto di cambiare totalmente l’organizzazione del suo lavoro: “Ho scelto di puntare su pacchetti di lezioni private e ho preso in affitto un ufficio dove svolgevo le mie lezioni: perdevo meno tempo e potevo gestire meglio più persone ma soprattutto venivo finalmente vista come insegnante e rispettata per il ruolo che ricoprivo”.
Concordare preventivamente tariffa oraria e il giorno in cui si svolgerà la lezione non è sufficiente. “Per evitare spiacevoli malintesi è consigliabile concordare preventivamente anche come eventualmente si intende disdire la lezione e con quali tempistiche: scelte che tutelano il cliente, ma anche il lavoro e la professionalità di un insegnante”, conclude Georgia.
Vivere di lezioni private, vantaggi e svantaggi
Rispondere ai messaggi, organizzare le lezioni, scegliere i libri di testo: il lavoro di un insegnante privato non si esaurisce nelle ore dedicate allo studente. “Sono io che decido quanto guadagno e quante ore lavorare. Se lavorare nel weekend oppure no. Se lavori da sola puoi decidere autonomamente – ci spiega Georgia -, non sei pressato o condizionato nella gestione del tuo lavoro, ma devi farti carico di tante responsabilità. E se, ad esempio, hai un problema nella gestione di determinati clienti, non ti puoi confrontare facilmente con colleghi”.
Georgia definisce “impagabile” il principale vantaggio che ha l’insegnante privato: la libertà di organizzare le giornate e di gestire il proprio tempo. Non esistono orari fissi. “Altro aspetto estremamente affascinante – sottolinea – consiste nel fatto che gli studenti scelgano te, ma che sia tu a scegliere con chi lavorare.
La più grande soddisfazione è accompagnare i clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi, ma c’è anche altro. “Le mie lezioni sono tarate sulle esigenze della persona e questo rende le mie giornate sempre piene, interessanti, mai noiose. Passo da una bimba di sei anni che deve imparare a leggere in inglese, all’ora successiva in cui faccio lezione ad un professionista che deve imparare a parlare in pubblico e questo mi dà l’opportunità di scoprire tante cose del suo lavoro”, racconta con entusiasmo.
I rischi del mestiere
Il lavoro può subire cali durante l’estate e di questo, ai fini del guadagno, occorre tenere conto cogliendo tutte le opportunità che si presentano nei periodi in cui le lezioni private sono più richieste. Ma non è questa l’unica nota dolente: bisogna anche fare propria l’ovvia consapevolezza che non si può soddisfare tutti: “Sembra banale – chiosa Hardiman –, ma il rapporto personale col cliente non è sempre facile da gestire. Può accadere che il tuo metodo non piaccia. Oppure che gli studenti siano costretti dai genitori a seguire le lezioni. Mi accorgo subito quando non c’è buona volontà, a quel punto io dico che è impossibile continuare perché sono soldi buttati se non c’è la voglia di farsi aiutare. Spesso faccio lezione di prova proprio per capire se c’è la voglia di raggiungere insieme un obiettivo”.
Guadagnare con lezioni private in nero? No, grazie
Quello delle ripetizioni è un mercato storicamente segnato dal “nero”. Le lezioni private spesso si pagano in contanti, senza lasciare traccia e sfuggendo così al Fisco. Un modo facile, veloce ma di certo non legale. Pagare le tasse non è mai piacevole ma scegliere di dedicarsi a questa attività in modo regolare e trasparente è possibile. Non sempre è necessario aprire una partita IVA per dare ripetizioni a pagamento.
Ricevuta fiscale vs partita IVA
Nel caso in cui questo lavoro sia fatto saltuariamente e con compensi inferiori a 5.000 euro, si può utilizzare lo strumento del reddito di lavoro autonomo occasionale. In questo caso basterà rilasciare un’opportuna ricevuta non fiscale. In caso di ripetizioni abituali, sarà necessario aprire una partita Iva e, in presenza di un’attività nuova, sarà possibile usufruire di una tassazione agevolata sui compensi percepiti al 5% per i primi cinque anni e poi, successivamente, pari al 15%, come spiega l’Agenzia delle Entrate sul sito ufficiale.
“Le tasse vanno pagate e questo non vale solo per gli insegnanti privati – commenta Hardiman – ma per chi svolge questa attività con partita IVA è fondamentale entrare nell’ordine di idee che vi sono tempistiche e modalità molto diverse rispetto al lavoratore dipendente che ha le trattenute alla fonte, direttamente in busta paga. Il libero professionista, invece, incassa anche somme che non sono sue ma che sono partite di giro, cioè che dovrà prima o poi versare al Fisco. Da qui l’esigenza di avvalersi del supporto di bravi commercialisti e consulenti che con chiarezza spieghino al contribuente che vi sono logiche completamente diverse rispetto al lavoro dipendente”.
Consigli utili per fare doposcuola
Il doposcuola può essere considerato una sorta di “variante” delle lezioni private: una formula continuativa di aiuto e sostegno allo studente che viene affiancato quotidianamente da un insegnante nello svolgimento dei compiti. Il compenso varia in base al livello di difficoltà e alle esigenze individuali, indicativamente tra 120 e 200 euro mensili.
“Il doposcuola non si limita a far svolgere i compiti – avverte Graziella Messina, docente e specialista dell’infanzia – ma è soprattutto un percorso personalizzato che aiuta lo studente a sviluppare autonomia, metodo di studio e strategie di apprendimento”. Messina ha precisi consigli per chi voglia intraprendere questo lavoro: “Il mio suggerimento, in primis, è quello di adottare un approccio empatico – risponde -, costruendo un rapporto di fiducia con ciascun ragazzo, tenendo conto delle sue esigenze, dei suoi ritmi e della sua storia personale, comprese eventuali difficoltà come DSA”.
“Strumenti e strategie – prosegue – variano a seconda della fascia d’età, del tipo di scuola e del grado frequentato: gioco, mappe concettuali, canzoni e strumenti visivi o pratici rimangono sempre utili per facilitare l’apprendimento, così come insegnare uno stile di studio personalizzato e funzionale per ciascun studente”.
Secondo la docente, per ottenere risultati concreti è importante mantenere un dialogo costante con la famiglia e con la scuola, condividendo obiettivi e progressi. “Allo stesso tempo – ci spiega – chi gestisce il doposcuola deve organizzare bene il lavoro: pianificare le lezioni, preparare materiali, alternare spiegazioni, esercizi e momenti di confronto monitorando costantemente i risultati per adattare il percorso alle necessità di ciascun ragazzo”.
Patrizia Penna
Giornalista professionista