Al vaglio del governo un sistema che escluda dalla rottamazione quinquies i “rottamatori seriali“, ovvero quelli che hanno aderito in modo strumentale alle sanatorie precedenti, ottenendo le sospensioni per non pagare e non regolarizzando la loro posizione.
Nuova rottamazione quinquies: il meccanismo anti-furbetti
Per accedere alla nuova sanatoria, dopo essere decaduti da una precedente, si potrebbe dover saldare le rate arretrate. Questa l’ipotesi per escludere dall’opportunità i recidivi che, stando ai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate non sarebbero pochi: più di 6 contribuenti su 10 avrebbero cartelle non pagate da oltre 10 anni, per un totale di oltre 13 milioni di contribuenti; il 77% di quelli che ogni anno ricevono cartelle di pagamento, avvisi di debito o accertamento esecutivo ha avuto iscrizioni al ruolo nei tre anni precedenti.
Il tasso di decadenza delle rottamazioni
La maggior parte dei contribuenti che riceve avvisi dal Fisco non si premura di saldare il debito: soltanto il 20% lo fa subito dopo e il 25% negli anni successivi, con rateizzazione. Il tasso di decadenza, invece, raggiunge circa il 60%. Questa è la dimostrazione che i “furbetti” utilizzino le rottamazioni soltanto per poter sospendere pignoramenti e fermi amministrativi.
Data l’inefficacia delle edizioni precedenti, i dubbi sulla nuova rottamazione quinquies restano. Ma l’esclusione dei “furbetti” diventa quantomeno necessaria, a fronte del meccanismo che consente di non pagare fino a 8 rate senza che intervenga la decadenza.
Rottamazione quinquies, i debiti ammessi
Secondo le indiscrezioni, la nuova rottamazione quinquies andrà incontro ai debitori che intendono davvero saldare il proprio debito, indipendentemente dalla cifra:
- per i debitori che superano i 50 mila euro potrebbe essere previsto all’accesso un anticipo obbligatorio di circa il 5%, ma con la promessa di sgravi su sanzioni e interessi;
- i debiti inferiori a 1000 euro potrebbero essere cancellati.
La nuova pace fiscale riguarderà tutti i debiti del periodo 1°gennaio 2000 – 31 dicembre 2023, ma si starebbe valutando l’estensione anche a tutto il 2024. Sono esclusi, invece, gli aiuti di Stato da restituire per illegittimità europea, i danni erariali riconosciuti dalla Corte di Conti, le sanzioni penali, i debiti già beneficiati da precedenti rottamazioni e decaduti per mancato pagamento.
Le rate
Per agevolare chi si trovasse in difficoltà economica, il piano di pagamento potrebbe salire fino a 120 rate mensili – su un arco temporale di 10 anni -, con la possibilità di saltarne fino a 8, senza decadere dal beneficio.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it