Per il 2025 è disponibile un interessante sostegno economico destinato alle donne con figli, in particolare a coloro che sono disoccupate. Il bonus mamme disoccupate 2025 altro non è che un contributo di 2.037 euro complessivi a sostegno delle nuove nascite.
Se da un lato tutte le mamme possono beneficiare di supporti più strutturali, come l’Assegno Unico, dall’altro lato molte sono escluse da contributi di maternità di sorta proprio perché non lavorano.
Questo bonus arriva quindi a compensare questo vuoto, garantendo 407,40 euro al mese per un periodo di cinque mesi alle neo mamme. Per poter beneficiare del contributo bisogna comunque dimostrare un ISEE basso.
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Bonus mamme disoccupate 2025: requisiti
Il primo requisito da rispettare per accedere al contributo riguarda l’ISEE, il valore che rappresenta la situazione reddituale complessiva del nucleo familiare. Questo importo deve essere inferiore a 20.382,90 euro, per cui il sostegno si configura come un aiuto in più a chi si trova in difficoltà economica.
La madre deve quindi essere residente in Italia al momento della nascita o all’adozione del figlio. Allo stesso tempo è indispensabile la cittadinanza italiana (o permesso di soggiorno valido). Dato che questo sussidio si rivolge a tutte quelle mamme escluse da altri tipi di aiuti, è possibile riceverlo solamente se non si percepisce alcuna indennità economica legata alla maternità.
Quindi è destinato alle neo mamme disoccupate e casalinghe. Può anche essere percepito da chi lavora, ma solamente se non accede ad alcun assegno di maternità.
Come funziona il bonus mamme disoccupate 2025
Il sostegno viene erogato mensilmente dall’INPS, per cui per un periodo di 5 mesi dal momento della nascita o dell’adozione, si ricevono 407,40 euro, per un totale di 2.037 euro.
Va segnalato che la cifra viene rivalutata ogni anno in base ai calcoli effettuati dall’Istat in base all’inflazione e quindi ai prezzi al consumo per le famiglie, per cui nel 2026 potrebbe variare.
Come accedere al bonus mamme disoccupate 2025
Per ottenere il sostegno erogato dall’INPS è necessario rispettare tutti i requisiti visti sopra e procedere con la domanda al proprio Comune di residenza entro sei mesi dalla nascita del figlio (o dal momento dell’adozione). Bisogna quindi agire per tempo se non si vuole perdere questo importante sussidio.
In caso di percezione dell’indennità di maternità INPS, non è possibile ottenere questo sostegno, mentre lo stesso è invece cumulabile con l’Assegno Unico messo a disposizione per tutte le famiglie. Le lavoratrici autonome con partita IVA che percepiscono le indennità di maternità (dall’INPS o da un’altra cassa previdenziale) non possono ottenere questo bonus.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it