Ops Mediobanca-Generali, la partita è ancora aperta: il ruolo del Governo e gli scenari futuri

Mediobanca ha lanciato un'OPS su Banca Generali: ora la palla passa al governo che dovrà decidere se attivare il Golden Power o dare il via libera all'acquisizione.

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  • Il governo è al centro del risiko bancario: palazzo Chigi deve decidere se sostenere l’Ops di Mediobanca sulle azioni di Banca Generali, oppure appellarsi al Golden Power.
  • Il CEO di Piazzetta Cuccia è ottimista, consapevole di aver realizzato l’obiettivo della premier Giorgia Meloni di realizzare un “campione nazionale del risparmio”.
  • L’operazione su Banca Generali è ancora incerta, mentre palazzo Chigi ha dato il via libera alla OPS di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca.

Mediobanca aveva lanciato una Ops sulle azioni di Banca Generali per un’offerta complessiva di 6,3 miliardi di euro: ora la palla passa al governo che dovrà decidere se sostenere l’operazione oppure invocare il Golden Power (come era avvenuto pochi mesi prima per impedire le nozze tra Unicredit e BPM).

Una scelta tutt’altro che scontata, sulla quale la partita è ancora aperta, considerando che solo pochi anni prima l’esecutivo si era opposto all’operazione Generali-Natixis.

Escludendo le campagne di privatizzazione degli anni Novanta, mai prima d’ora il governo ha assunto un ruolo così centrale in un risiko bancario dagli esiti ancora incerti. Gli analisti, comunque, hanno già evidenziato ipotesi e possibili scenari.

Vertice Governo-Mediobanca: il ruolo di palazzo Chigi

Mai come ora il governo è stato inserito in modo netto in un’operazione finanziaria come quella che riguarda la possibile acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca: quest’ultima ha lanciato un’offerta pubblica di scambio da 6,3 miliardi, con l’obiettivo di realizzare un gigante del risparmio.

Questo, secondo quanto ha riferito il CEO di piazzetta Cuccia Albert Nagel in una recente intervista per Class Cnbc, era il desiderio della premier Giorgia Meloni.

L’ottimismo di Nagel deriva proprio da queste convinzioni, ma il governo non ha ancora deciso in maniera definitiva se sostenere l’operazione della banca d’affari (a sua volta sotto Ops da Monte dei Paschi di Siena) o invocare il veto del Golden Power come avvenuto per Unicredito e BPM.

Una partita alquanto difficile, considerando che il ministero dell’Economia e delle Finanze gioca assieme a Delfin e a Francesco Gaetano Caltagirone, mentre palazzo Chigi potrebbe avere in mano le redini, ma potrebbe anche limitarsi a frenare gli entusiasmi qualora si infrangessero le regole. In alternativa il governo potrebbe modificare e riscrivere le regole del gioco per favorire l’una o l’altra parte.

Utilizzando lo strumento del Golden Power il governo si pone come “arbitro” della partita, decidendo di bloccare o imporre vincoli alle operazioni finanziare se queste minano gli interessi nazionali.

Ops Mediobanca, chi sono i favorevoli e i contrari

Il CEO di Mediobanca potrebbe puntare sul sostegno dei soci riuniti nell’accordo di consultazione, che comprendono la famiglia Doris, i Ferrero, i Lucchini, gli Acutis, i Monge, i Gavio e i Pecci, oltre alle nuove famiglie Falck e Aspesi. Ci sono poi gli investitori istituzionali di Mediobanca che detengono il 35% del capitale e che potrebbero spingere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte.

Se da questi soggetti ci si attende un sostegno a Mediobanca, diversa è la situazione per i due azionisti privati del gruppo, cioè Delfin e Caltagirone (che detengono il 28%), che insieme sono protagonisti dell’Ops da Monte dei Paschi di Siena all’istituto.

Nonostante l’ottimismo sulla possibile posizione favorevole del governo, la premier Giorgia Meloni non si è ancora sbilanciata dall’una o dall’altra parte. Di fatto, non ci sono presupposti formali che possano impedire l’acquisizione delle azioni di Banca Generali, come invece era avvenuto nel caso delle nozze tra Unicredit e BPM.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti mantiene la sua posizione soft ma stabile, rimanendo in silenzio di fronte alle numerose Ops che nell’ultimo periodo sono state lanciate da diversi gruppi bancari nei confronti di altri istituti.

Ops Mediobanca-Banca Generali: tempistiche e decisioni

Decisiva sarà l’assemblea dei soci già convocata per il 16 giugno prossimo, durante la quale si dovrà prendere una posizione sull’operazione: Mediobanca ha bisogno dell’ok dell’assemblea ordinaria con una maggioranza del 50% più un’azione.

Nel frattempo, Mediobanca deve attendere il via libera delle istituzioni coinvolte, dalla Bce all’Antitrust fino al comitato Golden Power (atteso per il mese di settembre). Tra fine settembre e ottobre, invece, si terrà il periodo di adesione. La conclusione dell’operazione potrebbe avvenire quindi in autunno.

Mps, via libera alla Ops su Mediobanca

Nel frattempo, il governo non ha esercitato il Golden Power e ha dato il via libera alla Ops su Mediobanca che, secondo palazzo Chigi non presenta risvolti complessi o sovrapposizioni rilevanti. Il semaforo verde è arrivato dopo l’ok della Bce all’aumento di capitale di servizio dell’Ops, mentre da Francoforte manca ancora il via libera definitivo per completare l’operazione.

L’ok del governo era quasi scontato secondo gli analisti, in quanto palazzo Chigi (ancora azionista di Siena) si è mostrato da sempre a sostegno della costruzione di un polo attorno a Mps e ha supportato il piano industriale del suo CEO Luigi Lovaglio.

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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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