- Mediobanca presenta un’offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni di Banca Generali, vale a dire un pacchetto del 13,1%, per un valore complessivo di 6,3 miliardi di euro.
- L’obiettivo di questa offerta, che dovrà essere approvata dall’assemblea ordinaria già convocata per il prossimo 16 giugno, è quello di trasformare Mediobanca in un leader del wealth management.
- La prima reazione del mercato è stata positiva: entrambi i titoli sono cresciuti in Borsa, segno che l’operazione è gradita e ben accolta dal mercato.
Mediobanca ha lanciato un’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria sulla totalità delle azioni di Banca Generali per un valore complessivo di 6,3 miliardi di euro, alzando le difese e rispondendo all’offerta di Monte dei Paschi. L’istituto di Piazzetta Cuccia aveva già tentato l’acquisto di Banca Generali nel 2020, ma in quel periodo la proposta era stata bocciata dagli azionisti più rilevanti del gruppo.
L’OPS di Mediobanca prevede la cessione di tutte le sue azioni di Generali per l’acquisto di Banca Generali: Mediobanca, in altre parole, è disposta a rinunciare alla sua centralità e partecipazione di lunga durata nel gruppo Generali per acquisire l’istituto triestino.
Ad oggi, i mercati sembrano favorevoli alla nuova OPS, considerando che entrambi i titoli coinvolti sono cresciuti in Borsa. Bisognerà però attendere il via libera dell’assemblea ordinaria (convocata per metà giugno) prima di considerare concluso questo risiko bancario.
Indice
Mediobanca lancia un’offerta sulle azioni di Banca Generali
Il risiko bancario riparte con una nuova offerta pubblica di scambio volontaria da parte di Mediobanca1, che punta nuovamente all’acquisto di Banca Generali, dopo il tentativo fallito nel 2020. Questa volta, però, l’istituto di Piazzetta Cuccia offrirà per ogni azione che ha in portafoglio di Generali 1,7 azioni di Banca Generali ex dividendo, garantendo un prezzo unitario implicito di 54,17 euro e un premio dell’11%.
L’iniziativa avrà successo solo con la partecipazione di un minimo di adesione fissato al 50% più uno delle azioni. Da parte sua, Banca Generali dovrebbe impegnarsi a non vendere le azioni che riceverà come corrispettivo per almeno 12 mesi.
Se approvato anche dall’assemblea ordinaria, da tutto questo potrebbe nascere una realtà con 210 miliardi totali, 4,4 miliardi di ricavi e 3.700 professionisti. La quota finanziaria che Mediobanca ha di Generali (pari al 13,1%) potrebbe ora trasformarsi in un’alleanza industriale.
Se l’operazione dovesse andare a buon fine, inoltre, Mediobanca potrebbe diventare uno dei leader del wealth management, ovvero nella gestione dei risparmi dei clienti di fascia medio-alta.
Wealth management e benefici
L’esito positivo di questa operazione, secondo il CEO di Mediobanca potrebbe portare numerosi benefici su più livelli. Da questo affare il gruppo si aspetta un ridimensionamento del profilo reddituale e patrimoniale (in senso positivo) dell’intero istituto bancario.
In primis, permetterebbe all’istituto di Piazzetta Cuccia di raddoppiare i ricavi facendo del wealth management (gestione patrimoniale di privati e aziende) il business principale della società, nonostante la previsione individui almeno 350 milioni di euro di costi di integrazione.
Al contempo anche gli azionisti gioverebbero da questa operazione e aumenterebbe il patrimonio complessivo dell’istituto, con l’indice di solidità CET1 al 14% e una migliore e maggiore capacità di creazione di capitale.
Mediobanca, contromossa all’offerta di Mps
Il 17 aprile scorso, l’assemblea generale di Banca Monte dei Paschi di Siena aveva lanciato un’offerta pubblica di acquisto sulla stessa Mediobanca: per questo motivo, alcuni hanno pensato a una contromossa dell’istituto di Piazzetta Cuccia in risposta a Mps.
In realtà, l’amministratore delegato della società ha escluso questa ipotesi spiegando che l’offerta su Banca Generali è una manovra di crescita e sviluppo, indipendentemente da quanto sta accadendo con Mps.
L’OPS di Monte dei Paschi prevede che per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione siano corrisposte 23 azioni di nuova emissione di Banca Mps. L’operazione è stata approvata dall’86,48% dei presenti in assemblea.
Quale futuro per Banca Generali?
La data cruciale per conoscere il futuro di banca Generali è il 16 giugno 2025, quando sarà convocata l’assemblea generale di Mediobanca che dovrà decidere, con maggioranza del 50% più una azione, quale strada intraprendere tra:
- accettare l’offerta pubblica di Monte dei Paschi;
- dare il via libera al deal su Banca Generali mantenendo una strategia di crescita individuale.
Nonostante Mediobanca non può condurre azioni difensive contro un’offerta pubblica dopo la proposta Mps, le è concesso il lancio una OPS sulla quota di Generali, in quanto i valori sono analoghi e non vanno a intaccare il patrimonio dell’istituto di credito.
Il futuro di Banca Generali – Domande frequenti
Mediobanca ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banca Generali. Ciò significa che Mediobanca è disposta a cedere tutte le sue azioni di Generali (13,1%), dismettendo il suo ruolo di azionista di riferimento del gruppo, per l’acquisto di Banca Generali.
Mps, Mediobanca e Generali sono da diversi mesi coinvolte nel cosiddetto “risiko bancario” che, in gergo, fa riferimento a un continuo e complesso flusso di acquisizioni e fusioni grazie alle quali le banche stanno diventando sempre più grandi e potenti, cercando di comprare altre banche per non essere a loro volta acquisite.
L’OPA, acronimo di offerta pubblica di acquisto, è un’iniziativa grazie alla quale un’istituto bancario o di credito fa un’offerta pubblica agli azionisti di una società, per vendere le loro azioni a un prezzo stabilito. Gli azionisti possono scegliere se accettare o meno l’offerta.
- Mediobanca presenta un’Offerta Pubblica di Scambio sulla totalità delle azioni di Banca Generali, comunicato stampa Mediobanca, mediobanca.com ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor