Si aprono le domande per accedere agli incentivi sulla parità salariale e lavorativa. L’INPS ha comunicato l’attivazione della procedura telematica per richiedere lo sgravio/esonero contributivo parità di genere per il 2025. La misura, resa strutturale per premiare le imprese virtuose che investono nell’inclusione, consente ai datori di lavoro privati di ottenere un esonero dal versamento dei contributi previdenziali complessivi a carico dell’azienda.
Per accedere al beneficio, che può valere fino a 50.000 euro l’anno, è indispensabile essere in possesso della certificazione di parità di genere entro i termini stabiliti. Le istruzioni operative sono contenute nel messaggio n.3804 del 16 dicembre 2025.
Sgravio contributivo parità di genere, a chi spetta
La platea dei beneficiari comprende tutti i datori di lavoro del settore privato, a prescindere dal numero di dipendenti, che siano in possesso della certificazione di parità di genere conforme alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022. Per ottenere lo sgravio sul 2025 è necessario che:
- la certificazione sia stata rilasciata dagli organismi di valutazione accreditati entro il 31 dicembre 2025;
- Il requisito sia mantenuto per tutto il periodo di fruizione dell’agevolazione. L’INPS effettuerà controlli incrociati con gli elenchi trasmessi dal dipartimento per le Pari opportunità. In caso di revoca della certificazione, il beneficio decade con recupero delle somme già conguagliate.
Quanto vale
Lo sgravio concesso alle imprese virtuose consiste in un esonero contributivo non superiore all’1% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 50 mila euro. I fondi a disposizione per la misura sono 50 milioni di euro che, qualora risultassero insufficienti, verrebbero ripartiti in modo proporzionale.
Come presentare domanda
La domanda di esonero contributivo per parità di genere 2025 deve essere presentata per via telematica al portale delle agevolazioni INPS (ex DiResCo), utilizzando il modulo dedicato “SGRAVIO PAR_GEN”. Il termine di scadenza delle domande è fissato per il 30 aprile 2026. Sarà compito del richiedente controllare che la pratica risulti “trasmessa”.
L’elaborazione avverrà dopo il termine di chiusura e indicherà i termini “accolta” o “accolta parziale”. Ogni impresa vedrà attribuito un codice di autorizzazione.
I documenti per la richiesta
Nella domanda sarà necessario indicare:
- i dati identificativi dell’azienda;
- la retribuzione media mensile stimata;
- l’aliquota contributiva datoriale media;
- il possesso della certificazione UNI/PdR 125:2022. Non è necessario allegare il certificato cartaceo, poiché la verifica avviene d’ufficio tramite i database istituzionali.












Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it