Conti correnti in rosso, cambiano le regole del pignoramento: gli effetti sulle partite IVA

Se il saldo è negativo, vengono congelati anche gli accrediti futuri. Il verdetto della Cassazione produrrà effetti immediati anche in sede giudiziaria.

Adv

pignoramento conti correnti in rosso

La sentenza n. 28520/2025 della Corte di Cassazione modifica le regole del pignoramento dei conti correnti. Banche, imprese e professionisti dovranno ora gestire i conti sottoposti a pignoramento esattoriale considerando il nuovo “spatium deliberandi” di 60 giorni. Secondo gli avvocati Marco Piccolo e Giampiero Seccia, il cambiamento avrà effetti immediati sia sulle procedure esecutive sia sulla gestione quotidiana dei conti di imprese, professionisti e contribuenti. 

blank business

Un cambio di paradigma nel pignoramento del conto corrente

Per l’avvocato Marco Piccolo, la decisione rappresenta molto più di un chiarimento operativo. “La sentenza in questione appare molto più che un semplice chiarimento operativo, in quanto sancisce un forte riassetto interpretativo rispetto a quelle che fino a pochi giorni fa erano le prassi bancarie – sottolinea -. L’estrema lacunosità del DPR 602/73 da un lato e la mancanza di una chiara normativa di coordinamento tra quest’ultimo e le disposizioni codicistiche in tema di espropriazioni mobiliari presso terzi, avevano lasciato un grande margine di discrezionalità alle banche circa l’operatività pratica dell’art. 72-bis”.

Marco Piccolo

Fino alla sentenza, le banche seguivano due prassi differenti, entrambe favorevoli al contribuente. Come spiega l’avvocato, un primo orientamento considerava i 60 giorni come termine massimo per effettuare il pagamento e riteneva concluso il pignoramento nel momento in cui la banca versava le somme ad AdER, con la conseguenza che gli accrediti successivi, pur entro i 60 giorni,  non venivano vincolati. Un secondo orientamento, invece, limitava il vincolo alle sole somme presenti sul conto al momento della notifica, escludendo dal pignoramento tutti gli accrediti in entrata successivi, anche se intervenuti entro il sessantesimo giorno.

hype business

Il nodo più delicato: cosa accade ai conti in rosso o ai conti affidati

Una delle conseguenze più rilevanti riguarda i conti correnti con saldo negativo. “Ad effetto della sentenza in esame, non conta più se al momento della notifica del PPT il saldo del conto sia negativo – sottolinea -. Le banche sono tenute a vincolare tutte le somme accreditate durante i 60 giorni successivi, qualificati dalla Corte come spatium deliberandi analogo a quello delle procedure ordinarie”. Resta invece irrisolta la questione dei conti affidati, tradizionalmente esclusi dal pignoramento fino al rientro dello scoperto. Secondo l’avvocato Piccolo, un’applicazione estensiva del nuovo indirizzo è possibile, ma non ancora certa.

finom business

La Cassazione cerca uniformità con il modello ordinario

L’esperto Giampiero Seccia collega la decisione della Cassazione a un principio di omogeneità tra pignoramento esattoriale e pignoramento ordinario. “Non cambia nulla perché la Corte di Cassazione ha specificato che nella speciale procedura disciplinata dagli artt. 72 e seguenti del D.P.R. 602/1973 vanno applicate le medesime regole delle procedure esecutive ordinarie presso terzi – precisa -. Regole che ammettono che il pignoramento possa avere a oggetto anche crediti che diventano esigibili dopo la notifica dell’atto esecutivo, purché derivanti da un rapporto base già in essere al momento del pignoramento”.

Giampiero Seccia

Il ruolo della banca resta comunque rigorosissimo. La banca ha l’obbligo di custodia fino alla perdita di efficacia del pignoramento, che nel procedimento speciale può convertirsi in pignoramento ordinario in caso di omesso pagamento. In sintesi: ogni somma che affluisce nei 60 giorni deve essere girata all’agente della riscossione e la regola varrà anche con la nuova disciplina dal 2026”. 

adv

Possibili contenziosi e riflessi giurisprudenziali

Per l’avvocato Piccolo la sentenza produrrà effetti immediati anche in sede giudiziaria. “È probabile che nel breve/medio termine la sentenza influenzi significativamente i giudici dell’esecuzione, soprattutto nei procedimenti pendenti. È un orientamento destinato a incidere anche sulle opposizioni ai pignoramenti e sulla responsabilità del terzo”, fa sapere.

E sul fronte dei rapporti tra banche e AdER? “Quanto al rischio di contenziosi tra banca ed ente impositore, questo potrebbe sussistere nel momento in cui la banca non dovesse assoggettare all’ordine di custodia tutte le somme accreditate sul conto pignorato nei 60 giorni successivi alla notifica dell’atto di pignoramento: a fronte di una simile condotta, infatti, l’AdER potrebbe far valere in giudizio la responsabilità della banca per il mancato ottemperamento dell’ordine di custodia ex art. 546 c.p.c.”, continua.

tot bonifici istantanei

Nuove regole su pignoramento conti correnti: gli effetti sulle partite IVA

Per i professionisti e le imprese il nuovo orientamento comporta un rischio importante. “Durante i 60 giorni, il debitore non può disporre delle somme che affluiscono sul conto e la banca non può eseguire ordini che sottraggano valori al vincolo – precisa Seccia -. Tutte le somme devono essere versate all’ente della riscossione fino alla concorrenza del credito”. Secondo l’esperto tutto questo può generare:

  • impossibilità di pagare fornitori, stipendi e imposte;
  • effetti a cascata sulla liquidità;
  • rischi di segnalazioni in Centrale rischi.

Inoltre, l’avvocato sottolinea che il contribuente conserva vari strumenti difensivi. “Il debitore può proporre opposizione se ritiene che il pignoramento sia stato eseguito in violazione di legge, contestare limiti di pignorabilità, chiedere la conversione o far valere irregolarità nella procedura”.

L’esperto segnala anche la possibilità di agire contro eventuali comportamenti illegittimi della banca. “In caso di errori, come il versamento di somme non dovute o segnalazioni illegittime, il debitore può agire per il risarcimento dei danni – aggiunge -. Il pignoramento blocca tutte le somme presenti e future su un conto operativo, impatti rilevanti sulla gestione di impresa/professionale. È fondamentale monitorare la situazione debitoria, diversificare i conti, agire tempestivamente e, in caso di notifica, consultare un professionista per tutelare la continuità operativa e i propri diritti”.

tot business

Quali strumenti di tutela restano al contribuente

Le forme di difesa non cambiano, ma diventano più rilevanti: opposizione all’esecuzione, verifica della legittimità del pignoramento, contestazione dei limiti di pignorabilità, richiesta di conversione o intervento del giudice in caso di irregolarità. Sono previste anche azioni risarcitorie in caso di errori della banca o indebiti addebiti.  L’avvocato Piccolo, infine, sintetizza così l’approccio consigliato: prevenzione e gestione proattiva del debito. Tra gli accorgimenti operativi:

  • monitorare costantemente la propria posizione debitoria;
  • evitare di concentrare tutti i flussi su un unico conto operativo;
  • utilizzare conti separati per incassi e pagamenti rilevanti;
  • mantenere un dialogo attivo con la banca;
  • intervenire tempestivamente con un legale in caso di notifica di pignoramento.

La migliore arma è la prevenzione. “Ritengo che la condotta più utile sia un’adeguata azione di gestione del debito e di prevenzione – conclude l’avvocato Piccolo -. Per quello che è la mia esperienza personale, la maggior parte dei pignoramenti presso terzi ex art. 72-bis (il 90% dei casi) è la conseguenza di cartelle di pagamento e, soprattutto, di intimazioni di pagamento che sono state letteralmente ignorate dai contribuenti. Per come la vedo io, il pignoramento costituisce l’ultimo stadio di una fase patologica del debito; una fase alla quale, molto probabilmente, non si arriverebbe se si adottassero le misure e gli strumenti adeguati avverso gli atti prodromici (cartelle di pagamento e intimazioni di pagamento)”.

Autore
Foto dell'autore

Cristina Siciliano

Giornalista e scrittrice

Giornalista pubblicista, classe ‘97, con una solida formazione classica. Dopo la laurea conseguita con lode in Filologia Moderna, ho frequentato un Master in giornalismo politico-economico multimediale presso la 24ORE Business School. Ho collaborato con testate nazionali, come Leggo.it, e locali. Sono autrice del libro Breviario del silenzio: tra anima e parole, edito da Affiori, marchio di Giulio Perrone Editore.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.