Una nuova sanatoria fiscale per le partite IVA è prevista nel decreto Fisco 2025. Si tratta di una misura legata al concordato preventivo biennale 2025-2026 che offre la possibilità di regolarizzare la situazione fiscale per le partite Iva a condizioni agevolate. Il testo è atteso in aula lunedì e costerà 395 milioni di euro sui 5 anni dal 2026 al 2030. Il governo spera in un gettito superiore al miliardo, come era accaduto per la precedente sanatoria.
Nuova sanatoria per partite IVA, come calcolare gli importi
Il ravvedimento speciale riguarda i debiti contratti con il fisco tra il 2019 e il 2023. Chi aderisce per intero alla sanatoria puĂ² mettersi in regola per cinque anni di mancate dichiarazioni. PuĂ² essere sfruttata anche da chi aveva giĂ aderito alla precedente misura perchĂ© ha coperto i debiti fino al 2022 e, così facendo, potrĂ sanare la posizione fiscale del 2023.
Gli importi da pagare sono diversi a seconda degli ISA, le ‘pagelle fiscali’ che stabiliscono l’affidabilitĂ dei contribuenti. La base imponibile IRPEF è calcolata sulla differenza tra il reddito d’impresa o di lavoro autonomo dichiarato in quegli anni e le somme reali incassate. A questo si aggiunge una percentuale data dai punteggi ISA:
- +5% per chi ha 10;
- +10 per chi ha tra 8 e 10;
- +20 per chi ha tra 6 e 8;
- +30 per chi ha tra 4 e 6;
- +40 per chi ha tra 3 e 4;
- +50 per punteggi inferiori al 3.
L’imposta sostitutiva sarĂ calcolata interamente sugli ISA. Con voto pari o superiore a 8 si pagherĂ il 10% del reddito non dichiarato; il 12% per chi si assesta tra il 6 e l’8 e il 15% per chi ha voti inferiori al 6. La manovra prevede inoltre uno sconto del 30% per gli anni 2020 e 2021, ovvero gli anni della pandemia. Viene perĂ² specificato che il valore complessivo da pagare non puĂ² essere inferiore a 1.000 euro. Gli importi possono essere pagati in un unica soluzione o in dieci rate mensili.
I risultati della scorsa sanatoria
Secondo quanto illustrato dal Mef nel corso di un’interrogazione parlamentare, sono 1,26 miliardi totali incassati con la precedente misura. Di questi 781 milioni sono giĂ nelle casse dello Stato mentre 489 sono ancora da versare a rate. Sono 188 mila i contribuenti che hanno scelto lo scorso ravvedimento speciale.
Le ispezioni della Finanza
Dopo la condanna dell’Italia arrivata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, passa anche l’emendamento che chiede motivazioni adeguate delle verifiche dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza in aziende e studi professionali. Le circostanze e le condizioni che giustificano l’accesso dovranno essere “espressamente e adeguatamente indicate e motivate” negli atti autorizzativi e nei verbali.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it