Rottamazione quinquies: le scadenze da rispettare per aderire alla pace fiscale nel 2026

La misura consente di chiudere le pendenze pagando solo l’imposta dovuta, senza sanzioni né interessi.

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La nuova rottamazione quinquies, nel rispetto di precise scadenze, permette ai contribuenti di estinguere i debiti col Fisco in modo agevolato. In questo modo, chi aderisce, nel 2026 può regolarizzare la propria posizione, pagando quanto dovuto, ma senza corrispondere sanzioni, interessi di mora e somme aggiuntive all’Agenzia delle Entrate.

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Come aderire alla rottamazione quinquies: modalità e scadenze

Per aderire alla rottamazione quinquies , introdotta dalla manovra 2026, bisognerà presentare domanda all’Agenzia delle Entrate. L’apposito modello, disponibile sul portale dell’ente, dovrà essere inviato entro il 30 aprile 2026. Nella domanda sarà necessario indicare il numero di rate desiderato e dichiarare l’eventuale presenza di contenziosi in corso e impegnarsi a rinunciarvi. La misura consente di chiudere le pendenze per i ruoli affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Entro il 30 giugno 2026, l’agente della riscossione comunicherà poi al contribuente l’importo complessivo dovuto e il piano di rateizzazione.

Il pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026, oppure a rate. In questo caso è possibile scegliere fino a un massimo di 54 rate bimestrali di pari importo in 9 anni. Il primo versamento ha come scadenza sempre il 31 luglio 2026. A partire dal 1° agosto 2026, sulle rate residue verranno applicati interessi al 4% annuo, il doppio rispetto alle precedenti rottamazioni. Ogni rata non potrà essere inferiore a 100 euro.

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Cosa è incluso nella rottamazione

La rottamazione quinquies riguarda le imposte dirette e IVA risultanti da dichiarazioni annuali o da controlli automatici e formali, ma anche i contributi previdenziali INPS (ad eccezione di quelli richiesti in seguito ad accertamento) e le spese di rimborso per le procedure esecutive e la notifica della cartella di pagamento. Rientrano nell’agevolazione pure le multe stradali, ma in questo caso vale solo su interessi e aggio, non sull’importo originario della sanzione, che va pagato senza sconti. Inoltre, la misura riapre le porte anche ai carichi già oggetto di precedenti rottamazioni (dalla prima fino alla rottamazione quater) che non si sono perfezionate per mancato pagamento o irregolarità.

Tuttavia, chi risulta in regola con i pagamenti della rottamazione quater al 30 settembre 2025 potrebbe essere escluso dalla rottamazione quinquies. Sono esplicitamente esclusi i debiti che derivano da avvisi di accertamento, le multe se fatte dalla polizia locale e altri tributi come IMU E TARI. Nel caso di cartelle esattoriali fino al 2023 per le imposte locali, infatti, le regole per la riscossione saranno definite i singoli Comuni, le Regioni, le Province e le Città metropolitane.

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