Codice mercati finanziari, con riforma TUF soglia OPA al 30% e norme “anti-rumors”: le novità

Così si tenta di contrastare la fuga delle società dal listino principale di Piazza Affari.

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Il Consiglio dei ministri – su proposta della premier Giorgia Meloni, del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio – approva in esame preliminare il decreto per la riforma del TUF (Testo unico della finanza), scritto da Mario Draghi nel 1998. Il testo interviene pure sulle norme del Codice civile in materia di società di capitali ed emittenti. L’obiettivo è quello di sostenere crescita, risparmio e accesso delle imprese alla quotazione in borsa, nonché semplificare le procedure e armonizzare le norme rispetto alle disposizione UE.

Il provvedimento è previsto dalla legge n.21 del 5 marzo 2024 – legge Capitali – che delega il Governo a legiferare nel merito.

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Codice mercati finanziari, cosa cambia con la riforma del TUF

Dal potere d’intervento della Consob sui rumors di mercato al downlisting per le società quotate verso mercati multilaterali meno onerosi. Queste e altre misure puntano a rendere più attrattiva e dinamica Piazza Affari, che ha perso 23 società lo scorso anno. L’entrata in vigore delle misure è prevista dal 2026.

Regime semplificato per PMI e neoquotate e cooperative compliance

Le società con capitalizzazione inferiore a un miliardo di euro, le PMI e le società neoquotate potranno effettuare regime semplificato operazioni con parti correlate sotto la soglia di rilevanza del 10%. Ulteriori facilitazioni sono previste per il passaggio e la permanenza nei mercati regolamentati. Gli operatori vigilati, inoltre, potranno porre quesiti preventivi alle autorità competenti per semplificare le procedure ed evitare di violare le norme.

Si introduce anche la nuova figura delle società di partenariato, costituite nella forma di società in accomandita per azioni e destinate all’investimento collettivo in operazioni di private equity e venture capital.

Eliminazione dell’obbligo di pubblicità e rafforzamento della vigilanza

Stop all’obbligo di pubblicazione degli annunci finanziari di offerte e comunicazioni obbligatorie sui quotidiani nazionali. I canali digitali ufficiali saranno sufficienti per garantire la trasparenza dovuta. Banca d’Italia e Consob avranno un ruolo di vigilanza più forte e avranno pure il compito di promuovere l’educazione finanziaria della cittadinanza.

Soglia minima al 30% per l’Offerta pubblica d’acquisto (OPA)

La soglia per l’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) torna al 30% – come da standard europeo – per le società di qualsiasi dimensione. Al superamento di questa, la società deve lanciare un’offerta sulle azioni residue calcolando il prezzo in base alla media del precedente semestre.

Per l’acquisto totalitario di un’azienda, servirà l’autorizzazione dell’assemblea dei soci con una quota dell’85% di favorevoli. Alle assemblee potranno partecipare solo i soci in possesso di almeno lo 0,1% del capitale. In caso di indiscrezioni su un’Opa, la Consob potrà chiedere chiarimento alla società e – in caso di mancata risposta – impedire l’offerta pubblica per un anno.

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