La tanto attesa riforma per parrucchieri ed estetisti potrebbe diventare presto realtà . Il nuovo disegno di legge – in 13 articoli – introduce nuove figure professionali e un esame di abilitazione per l’accesso. L’obiettivo? Evitare che a svolgere la professione possano essere, come spesso accade, lavoratori “in nero” o senza requisiti. Dalle multe per chi non rispetta le regole alle nuove professioni, ecco i dettagli del documento.
Riforma parrucchieri ed estetisti: le nuove figure professionali
Nella riforma, oltre ai parrucchieri e agli estetisti, sono previste due nuove figure: l’onicotecnico, che si occupa della cura e della ricostruzione delle unghie; il truccatore e il tecnico di ciglia e sopracciglia, che comprende make up artist, esperti di extension, laminazione, colorazione. Dermopigmentazione e camouflage delle cicatrici – per fini estetici e di benessere psicofisico – rientrano invece nelle prestazioni estetiche.
La formazione e l’abilitazione obbligatoria
Per accedere alle professioni, però, occorrerà superare un esame di abilitazione a seguito di:
- corso di qualifica biennale o triennale di almeno 900 ore;
- anno di esperienza qualificata full time in impresa del settore;
- tre anni da dipendente, socio, titolare o collaboratore familiare.
Dopo tre anni di esperienza si può decidere pure di frequentare i corsi per diventare specialista in estetica oncologica (SEO). I corsi professionali organizzati dalle Regioni, poi, dovranno aggiornare i loro programmi con nuove materie, come cosmetologia, chimica, fisiologia dell’apparato locomotore e circolatorio, uso di apparecchi elettromeccanici estetici, nozioni di marketing.
Nuove opportunità di business
La riforma, firmata dal senatore Renato Ancorotti di Fratelli d’Italia, apre anche la strada a nuove opportunità di business: l’affitto della poltrona e delle cabine nei centri estetici, a patto che a utilizzarle siano sono i “veri” professionisti.
Riforma parrucchieri ed estetisti, cosa rischiano gli abusivi
Per gli estetisti abusivi sono previste sanzioni da 5 mila a 50 mila euro, mentre per i parrucchieri abusivi da 3 mila a 10 mila euro. Previste pure la sospensione dell’attività fino a due anni e, nei casi più gravi, conseguenze penali.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it