Piano anti inflazione: cosa prevede per la grande distribuzione e ipotesi per l’industria

Arriva un accordo tra il MIMIT e le associazioni che tutelano la grande distribuzione: ecco cosa prevede e quando verrà applicato.

di Valeria Oggero

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  • Recentemente il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha istituito un vero e proprio piano anti inflazione da mettere in pratica nei prossimi mesi.
  • Il piano anti inflazione per il momento riguarda la grande distribuzione organizzata e il commercio, ma secondo alcune ipotesi potrebbe estendersi all’industria.
  • Il piano sarà definito, con tutte le associazioni che vi partecipano, entro il 10 settembre 2023.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy propone una iniziativa mirata a contenere l’inflazione, che negli ultimi mesi ha causato non pochi problemi all’economia del paese. L’iniziativa del Ministero coinvolge per il momento la grande distribuzione organizzata e il commercio.

L’obiettivo di questo piano è quello di contenere i costi del carrello della spesa delle famiglie italiane, dopo che nei mesi precedenti hanno subito un aumento non indifferente. Secondo questo piano, alcuni prodotti verranno venduti, a partire da ottobre 2023, ad un prezzo fisso.

Questo intervento sui prezzi durerà per un trimestre, ovvero da ottobre a dicembre 2023, per consentire alle famiglie un risparmio non indifferente sul paniere di spesa. Non è ancora chiaro se questo intervento coinvolgerà anche altri settori, come l’industria, tuttavia le ipotesi rimangono aperte.

Cos’è il piano anti inflazione

L’inflazione sopraggiunta in Italia ha innalzato i prezzi di numerose materie prime, prodotti e servizi, andando ad impattare sia sulle famiglie, attraverso un rincaro generale dei costi per acquistare anche beni di prima necessità, sia sulle imprese.

Nel mese di luglio l’inflazione è scesa intorno al 6,4%: si tratta di un andamento in discesa positivo, tuttavia rileva che questo fenomeno è ancora presente, e una delle conseguenze è l’aumento di prezzi di prodotti e servizi. Gli italiani infatti si trovano di fronte ad aumenti sostanziali di prezzo sia nell’acquisto di beni alimentari che di altri prodotti, e allo stesso tempo cresce la spesa per l’acquisto di carburanti.

Il piano anti inflazione proposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha l’obiettivo di scongiurare ulteriori aumenti, e contenere i prezzi. Questo piano prende quindi in considerazione un arco di tempo di tre mesi, ovvero verrà messo in atto da ottobre a dicembre 2023.

Il piano presuppone diversi accordi specifici tra il Ministero, con Adolfo Urso, e le associazioni che rappresentano la grande distribuzione e il commercio. Il Ministro Urso offre una chiara visione dell’andamento dell’inflazione in Italia e degli obiettivi dell’intervento del piano:

“Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un definitivo colpo allʼinflazione riconducendola a livelli naturali. Proprio ieri secondo i dati Ocse, l’inflazione in Italia nell’ultimo mese scende dal 7,6% al 6,4%, con un calo di 1,2 punti percentuali, maggiore a quello registrato nell’area Ocse dove l’indice dei prezzi al consumo si è ridotto in media dello 0,8%”

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L’obiettivo del piano anti inflazione

Il piano anti inflazione vuole garantire un risparmio ai cittadini italiani nell’acquisto di beni e prodotti, soprattutto di prima necessità, contenendo le conseguenze dell’inflazione. L’obiettivo è quello di favorire un rientro graduale dell’inflazione, introducendo alcuni interventi direttamente sui prezzi.

L’andamento economico attuale suggerisce che l’inflazione continuerà a scendere ulteriormente nei prossimi mesi, tuttavia ad una velocità non sufficiente, per cui i prezzi potrebbero rimanere comunque alti. Il piano anti inflazione interviene per garantire comunque un contenimento dei costi, almeno per ciò che riguarda il carrello della spesa.

Il Ministero ha sottoscritto il 4 agosto 2023 un apposito protocollo, coinvolgendo le associazioni delle distribuzione e del commercio, e propone una collaborazione continua anche con le associazioni dei consumatori.

Uno degli obiettivi è anche quello di istituire un tavolo permanente presso il Ministero su questioni legate alla distribuzione moderna e al commercio tradizionale, con l’obiettivo di lavorare su alcune problematiche per garantire maggiore efficienza alle attività di impresa.

Piano anti inflazione: chi aderisce

Ad aderire al piano sono diverse associazioni che rappresentano la grande distribuzione organizzata e il commercio, e il prossimo step da considerare è la data del 10 settembre 2023.

Entro questa data infatti le associazioni, in collaborazione con il Ministero, andranno a definire nel dettaglio quali saranno gli interventi anti inflazione sui prezzi. L’intervento per il momento riguarda beni primari alimentari, ma anche prodotti per l’infanzia e beni di prima necessità.

Sono recenti le ipotesi della partecipazione al piano anti inflazione anche da parte del comparto industriale, per cui si attendono ancora conferme definitive. Alcune importanti sigle del mondo dell’industria potrebbero infatti aderire al piano prima del 10 settembre, contribuendo ad apportare prezzi calmierati anche su altri beni.

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Attualmente l’accordo per il piano anti inflazione è stato siglato da Urso e dai rappresentanti di:

  • Federdistribuzione;
  • Associazione Nazionale Cooperative dei Consumatori COOP;
  • Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti;
  • Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare;
  • Fiesa Confesercenti;
  • Federfarma – Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiana;
  • A.S.SO.FARM. Federazione Aziende e Servizi Socio Farmaceutici;
  • Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus;
  • Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF);
  • Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane (CULPI);
  • Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane;
  • Unione Nazionale Farmacisti Titolari di Sola Parafarmacia (UNaFTISP).

Si attende di conoscere ulteriori adesioni provenienti da parte del settore industriale.

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Cosa prevede il piano anti inflazione

Il piano anti inflazione prevede alcuni interventi per contenere i prezzi dei prodotti alimentari e inerenti il carrello della spesa, tramite diversi tipi di misure specifiche. I prezzi saranno contenuti attraverso l’applicazione di costi fissi, che non potranno quindi subire gli effetti dell’inflazione nei prossimi mesi.

L’intervento del Ministero potrà anche stabilire, in accordo con le associazioni, delle attività promozionali con sconti specifici su alcuni prodotti, o su determinate gamme di prodotti. L’accordo prevede che nel prossimo mese verranno definite in modo dettagliato tutte le strategie da impiegare, per contenere i prezzi.

Non è ancora stato chiarito o deciso se questo tipo di intervento verrà replicato anche nei mesi successivi, ovvero nel 2024, ma per questo punto bisogna attendere di vedere quali saranno i riscontri della misura.

Piano anti inflazione – Domande frequenti

Cos’è il piano anti inflazione?

Il piano anti inflazione è una iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy volta a garantire ai cittadini un risparmio in termini di carrello della spesa, e per contenere l’inflazione. Scopri qui tutti i dettagli dell’iniziativa.

Cosa prevede il piano anti inflazione?

Il piano anti inflazione prevede l’applicazione di diverse strategie per contenere i prezzi di beni alimentari e prodotti quotidianamente acquistati dalle famiglie italiane.

Chi aderisce al piano anti inflazione?

Aderiscono al piano anti inflazione il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e le associazioni che rappresentano la grande distribuzione e il commercio.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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