Partita Iva in ferie oltre 12 giorni: consigliata la comunicazione all’Agenzia delle Entrate

Per le partite Iva che gestiscono un esercizio commerciale è preferibile comunicare all'Agenzia delle Entrate le proprie ferie, se superano 12 giorni. Ecco perché e come fare.

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  • Se sei un esercente con partita Iva e decidi di andare in ferie per più di 12 giorni, si consiglia di comunicarlo all’Agenzia delle Entrate.
  • Per comunicare le ferie è necessario mettere in modalità “fuori servizio” il registratore telematico.
  • Questa operazione non è obbligatoria per gli esercenti, tuttavia può limitare eventuali anomalie che l’Agenzia delle Entrate potrebbe riscontrare.

Per gli esercenti che hanno un negozio e quotidianamente utilizzano il registratore telematico che vanno in ferie, è consigliato mettere nella modalità “fuori servizio” questo strumento. Questa operazione è raccomandata per tutte le partite Iva che prendono una pausa dal lavoro per più di 12 giorni.

Questo accorgimento non è obbligatorio, ma permette all’Agenzia delle Entrate di sapere che il lavoratore autonomo sta sospendendo l’attività per le vacanze estive e non per qualche errore o omissione. Ma vediamo in questo articolo cosa fare e come funziona questa operazione.

Partita Iva in ferie per meno di 12 giorni

Analizziamo i diversi casi in cui si può trovare un esercente che gestisce un negozio o più in generale un’attività commerciale. Se con l’avvicinarsi dell’estate si prevede di andare in vacanza per un periodo inferiore a 12 giorni, non è necessario comunicarlo all’Agenzia delle Entrate.

Questo vuol dire che sostanzialmente non bisogna compiere nessuna operazione, ma semplicemente chiudere il negozio per le vacanze. In questa occasione infatti, per un periodo così limitato, l’Agenzia delle Entrate non interverrà a chiedere delucidazioni sulla non operatività del registratore telematico, per cui non si incorre né in errori né anomalie.

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Partita Iva in ferie per più di 12 giorni

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Le cose cambiano se un lavoratore autonomo prevede di andare in vacanza per un periodo superiore a 12 giorni: in questi casi l’Agenzia delle Entrate potrebbe riscontrare errori o anomalie dal mancato utilizzo del registratore telematico e contattare l’interessato.

Per questo motivo, anche se non si tratta di un obbligo, si consiglia agli esercenti di impostare questo strumento su “fuori servizio” mettendolo in pausa per la durata della vacanza. In questo modo l’Agenzia viene tempestivamente avvisata che il sistema non è operativo perché il negozio è chiuso e l’esercente si trova in ferie.

Se questa operazione non viene effettuata, l’autonomo potrebbe ricevere una segnalazione di anomalia che comunica il mancato funzionamento del registratore di cassa.

Generalmente questa comunicazione viene inviata tramite PEC dall’Agenzia all’interessato, a cui bisogna rispondere spiegando che ci si trova in ferie. Per evitare questa situazione è quindi preferibile chiudere il registratore telematico prima di partire.

Come mettere in pausa il registratore telematico

Vediamo nello specifico come l’esercente può mettere “in pausa” il registratore telematico, evitando così richieste di chiarimento da parte del fisco. Per farlo esistono diversi modi, a partire da quelli previsti dallo strumento stesso.

I registratori di cassa più moderni prevedono questa opzione in modo specifico, tramite funzione “Fuori Servizio – codice 608mentre quelli precedenti al 2023 devono essere aggiornati per poter attivare questa possibilità.

In alternativa si può procedere anche online, attraverso la piattaforma web predisposta dall’Agenzia delle Entrate, accedendo all’area dedicata al gestore e all’esercente. Da qui è possibile andare su “Procedure di emergenza” e cliccare sull’opzione “Dispositivo fuori servizio“.

Al ritorno dalle ferie basterà semplicemente riutilizzare il registratore di cassa, che sarà operativo a partire dalla prima emissione effettiva. Anche se procedere in questo modo non è obbligatorio, si consiglia per non rischiare segnalazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate a proposito dell’anomalia riscontrata.

Ricordiamo invece che il mancato invio dei corrispettivi telematici è sanzionabile, mentre in caso di effettive anomalie e ritardi oltre i 12 giorni negli invii, bisogna agire con le procedure di emergenza alternative.

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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