Buy now pay later, cambiano le regole dei pagamenti dilazionati: le nuove soglie temporali online e offline

Le novità rendono necessarie nuove strategie di pricing e di marketing per negozi fisici ed e-commerce.

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Pagare subito, ma a rate, senza interessi e con un clic: è la formula che ha reso il buy now pay later (Bnpl) uno dei metodi di pagamento più diffusi in Europa. La sua semplicità ha però favorito fenomeni di sovraindebitamento e un aumento dei crediti deteriorati. Per questo motivo l’Unione europea ha approvato la direttiva sul credito ai consumatori (CCD II), che dovrà essere recepita entro il 20 novembre 2026. La normativa cambia le regole dei pagamenti dilazionati: introduce limiti precisi, obblighi di trasparenza e verifiche sulla capacità di rimborso per tutte le piattaforme. In particolare, la soglia che distingue il buy now pay later dal credito al consumo passerà da 90 a 50 giorni per le dilazioni nei negozi fisici e a 14 giorni per gli acquisti online

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Buy now, pay later: i vantaggi del pagamento dilazionato

Negli ultimi anni, il Bnpl ha registrato una crescita esponenziale, caratterizzata da prestiti di breve durata, generalmente non superiori a tre mesi, e privi di interessi. “Il successo presso i consumatori deriva da due elementi principali: l’assenza di costi apparenti e la rapidità di erogazione, spesso basata su algoritmi di credit scoring invece che su un’istruttoria tradizionale – spiega l’avvocato Roberto Ferretti, specialista di diritto bancario e finanziario -. Questa combinazione lo rende una modalità di pagamento percepita come comoda e immediata, scelta anche da chi normalmente non ricorre al credito”. Il Bnpl è inoltre vantaggioso per commercianti e piattaforme. “Consente infatti di ampliare la platea dei consumatori, trasferire il rischio di credito al finanziatore e incassare subito il prezzo, cosa che non avverrebbe con una semplice dilazione interna”, aggiunge.

Roberto Ferretti

Crescita record e sempre più consumatori inesperti: i dati

Secondo alcuni dati del Politecnico di Milano, infatti, il transato Bnpl in Italia è cresciuto da 0,4 miliardi di euro nel 2020 a 6,8 miliardi nel 2024. L’analisi Crif segnala che nel primo semestre del 2025 la crescita è proseguita con un +28%. La diffusione del buy now pay later non riguarda più solo i giovani: anche gli utenti più maturi scelgono questa modalità per dilazionare spese contenute senza oneri aggiuntivi. La maggior parte sono consumatori privi di precedenti esperienze creditizie, che oggi rappresentano circa il 17% del totale.

Il sovraindebitamento

L’assenza di regole e verifiche ha prodotto però effetti pesanti. “Il successo dei prestiti buy now pay later e l’assenza di controlli adeguati hanno fatto sì che essi abbiano prodotto in numerosi Paesi, anche europei, una massa notevole di crediti deteriorati e abbiano dato luogo a fenomeni di sovraindebitamento dei prenditori. La nuova direttiva europea estende l’applicazione della disciplina di tutela ai prestiti Bnpl, imponendo obblighi informativi, contrattuali e di verifica del merito creditizio, con poche eccezioni rimesse agli Stati membri”.

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Le nuove soglie temporali del pagamento dilazionato: 50 giorni nei negozi, 14 online

Uno dei cambiamenti tocca le dilazioni offerte direttamente dai fornitori. Secondo l’avvocato, i nuovi limiti non si applicano ai finanziamenti Bnpl erogati da una banca o da una società finanziaria, ma alle dilazioni di pagamento concesse direttamente dal fornitore del bene o del servizio, le quali vengono anch’esse incluse nell’ambito di applicazione della disciplina in materia di credito ai consumatori con minori eccezioni rispetto al regime attualmente vigente. L’avvocato precisa che queste dilazioni saranno escluse dalla disciplina sul credito solo se:

  • non comportino il pagamento di interessi o di altre spese fatta eccezione per spese limitate che il consumatore è tenuto a pagare in caso di ritardi di pagamento;
  • il pagamento debba essere interamente eseguito entro 50 giorni dalla fornitura delle merci o dalla prestazione dei servizi.

E per i contratti conclusi online, il limite si riduce drasticamente. “Il termine sopra indicato è ridotto a 14 giorni. Inoltre, la direttiva si applica in tutti i casi nei quali il fornitore cede il proprio credito nei confronti del consumatore a un terzo (per esempio una banca)”, spiega l’esperto. L’obiettivo è cercare di evitare messaggi pubblicitari fuorvianti che presentino il Bnpl come un servizio gratuito o privo di rischi, rafforzando la trasparenza nelle comunicazioni commerciali.

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Verifica del merito creditizio, in arrivo controlli anche su importi minimi

Il punto forse più innovativo riguarda la solvibilità del consumatore. Ferretti conferma che la direttiva estende ai Bnpl obblighi stringenti di verifica del merito creditizio del consumatore previsti per i finanziamenti tradizionali, indipendentemente dall’entità del credito concesso. I finanziatori dovranno assicurarsi che il cliente sia in grado di sostenere il pagamento delle rate senza compromettere la propria situazione finanziaria, adottando processi documentati analoghi a quelli già previsti per i prestiti tradizionali. Una scelta necessaria per prevenire un ricorso improprio o eccessivo ai prestiti Bnpl che ha spesso condotto a problemi di sovraindebitamento. “La valutazione dovrà essere documentata e gestita secondo criteri di responsabilità analoghi a quelli previsti per i finanziamenti tradizionali – spiega -. Questa misura è volta a evitare che una falsa percezione di “credito facile” porti a un aumento incontrollato del debito dei consumatori, in particolare tra le fasce più vulnerabili”.

Impatto sugli operatori: nuovi oneri, nuovi equilibri

La nuova disciplina introduce sfide considerevoli per il settore Bnpl. “I finanziatori e i fornitori dovranno adeguare processi e sistemi per garantire la conformità alla nuova disciplina, con possibili aumenti dei costi operativi e rallentamenti nei processi di acquisto, finora estremamente rapidi – sottolinea l’avvocato -. Sarà inoltre necessario ridefinire strategie di pricing e marketing per mantenere la competitività, nel rispetto degli obblighi di tutela”. 

Lo schema di decreto legislativo di recepimento della CCD II prevede anche che gli esercenti non qualificabili come PMI, che concedono dilazioni o promuovono finanziamenti di terzi, si iscrivano a un registro tenuto dall’OAM e siano soggetti alla sua vigilanza. “Per i consumatori, la riforma significa maggiore protezione e responsabilizzazione: dovranno comprendere appieno l’impegno di rimborso. Il mercato Bnpl, secondo le previsioni, evolverà verso un modello più integrato con i servizi finanziari tradizionali, in cui innovazione, rapidità e sostenibilità del credito saranno più allineate”, conclude Ferretti.

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Cristina Siciliano

Giornalista e scrittrice

Giornalista pubblicista, classe ‘97, con una solida formazione classica. Dopo la laurea conseguita con lode in Filologia Moderna, ho frequentato un Master in giornalismo politico-economico multimediale presso la 24ORE Business School. Ho collaborato con testate nazionali, come Leggo.it, e locali. Sono autrice del libro Breviario del silenzio: tra anima e parole, edito da Affiori, marchio di Giulio Perrone Editore.

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