Prende forma la riforma della legge quadro per l’artigianato. Con il via libera del Senato, il Governo ha avuto la delega per procedere e modificare l’attuale normativa, ferma agli anni Ottanta. In tutti questi anni sono cambiate le tecnologie, i mercati, le forme di lavoro e le esigenze delle imprese, per questo motivo c’è oggi la necessità di intervenire. Le nuove regole si concentreranno sulla semplificazione della burocrazia, la valorizzazione dei giovani e il rilancio dei territori montani, rendendo il comparto più competitivo sia sul mercato interno sia nei confronti della concorrenza internazionale.
Nuova legge quadro artigianato: meno burocrazia e aiuti ai giovani
La riforma parte dalla necessità di ridurre la burocrazia e rendere le procedure e gli adempimenti amministrativi più snelli e veloci. Oggi molti artigiani devono fare i conti con adempimenti, autorizzazioni e procedure complesse che rallentano l’attività e scoraggiano l’apertura di nuove imprese giovani.
Ed è proprio dalla difficoltà di attrarre le nuove generazioni che prendono poi forma gli altri interventi. Infatti, uno dei problemi del settore è la carenza di personale e di apprendisti da impiegare nelle attività. Sono sempre meno i giovani che considerano di intraprendere una carriera come artigiani. Per questo motivo la nuova legge promuoverà la formazione e l’inserimento di nuove figure, con incentivi e aiuti mirati.
Un aiuto per le aree montane e i piccoli territori
Un altro aspetto affrontato dalla legge quadro per l’artigianato è il legame con il territorio e il rilancio di alcune zone e piccoli centri che da questo comparto hanno tratto vantaggio. Per questo motivo saranno attivati anche controlli più rigorosi per chi usa il termine “artigianale”, per tutelare i produttori autentici dalla concorrenza sleale di prodotti industriali che sfruttano impropriamente la denominazione senza rispettarne i valori di qualità, tradizione e tracciabilità. Dove l’artigianato rappresenta da sempre un elemento chiave per la vitalità economica e sociale delle comunità locali, la riforma punta a promuoverlo e tutelarlo, soprattutto per evirare lo spopolamento.
Anche in questo caso, l’intervento si concretizza con l’approvazione di misure per il rilancio delle attività e l’attrazione di giovani. Negli ultimi anni, infatti, molte imprese artigiane di montagna faticano a trovare manodopera e sono spesso costrette a rinunciare a commesse per mancanza di personale.
La riforma prevede infine la promozione di forme di aggregazione tra imprese artigiane. L’idea è superare la frammentazione del settore, favorendo reti e consorzi capaci di partecipare a bandi regionali, nazionali ed europei, accedere più facilmente ai finanziamenti e sviluppare progetti comuni di innovazione e internazionalizzazione.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it