I BPT sempre più spesso attirano l’attenzione di investitori privati e istituzionali, e alcuni risultano particolarmente vantaggiosi. Il MEF in un recente comunicato ha dichiarato di aver raccolto una domanda complessiva da 210 miliardi di euro.
Le emissioni hanno riguardato la dual tranche avvenuta tramite sindacato del nuovo BTP a 5 anni e la riapertura del BTP Green con scadenza il 30 ottobre 2037. Risulta di 12 miliardi di euro l’importo effettivamente emesso. Recentemente si è anche conclusa l’emissione del BTP Italia, con 8,8 miliardi di euro raccolti.
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MEF, il nuovo BTP a 5 anni
Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha rappresentato un quadro di forte interesse verso il nuovo BTP a 5 anni, che scadrà il 1 ottobre 2030, fiducia riscontrata soprattutto a causa del suo rendimento vantaggioso, del 2,70% annuo corrisposto ogni sei mesi.
I BTP sono tradizionalmente tra gli strumenti più sicuri per investire, ed effettivamente in questa fase sono stati emessi 12 miliardi di euro, ma la domanda ha superato ogni aspettativa, raggiungendo 120 miliardi di euro. Il prezzo a cui è stato collocato il BTP è di 99,761 euro. Si attende il regolamento specifico per giugno 2025.
MEF, l’interesse per il BTP Green
Anche il BTP Green ha suscitato un discreto successo, un titolo di Stato con scadenza al 30 ottobre 2037 e con un tasso annuo del 4,05% con cadenza semestrale. La domanda presentata in questo caso ha superato il valore di 90 miliardi di euro e questo strumento è stato collocato a 103,866 euro (con rendimento lordo del 3,692%).
Questo particolare BTP ha suscitato l’interesse di molti soprattutto perché è collegato alla finanza sostenibile, con l’obiettivo di sostenere la transizione verde dell’Italia. In questo senso si può dire che il passaggio ad una maggiore consapevolezza ambientale passa anche e soprattutto dagli investimenti e dall’attenzione del mondo finanziario.
BTP Italia: minore successo per l’ultima emissione
L’ultima emissione dei BTP Italia ha avuto invece meno successo della precedente, per cui tra investitori privati e istituzionali sono stati raccolti 8,8 miliardi di euro. Il tasso minimo di rendimento annuo è in questo caso dell’1,85%, con durata di 7 anni e cedole semestrali.
Nonostante i vantaggi di questo strumento e la sicurezza dei titoli, molti hanno deciso di investire altrove, per cui sono state scelte operazioni con rendimenti più alti e caratteristiche più specifiche.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it