Ancora cambiamenti nella bozza della manovra 2026. Oggi, in commissione Bilancio al Senato, salta la stretta sulle pensioni, dopo il pressing della Lega. Se l’iperammortamento triennale favorirà gli investimenti delle imprese e il made in UE, la mancanza del rifinanziamento di Transizione 4.0 remerà in senso opposto. I pagamenti della PA nei confronti dei professionisti debitori avverranno ugualmente sotto la soglia di 5 mila euro e coloro che aderiranno alla rottamazione quinquies potranno ridurre i tassi d’interesse: tutte le novità.
Indice
- L’iperammortamento diventa triennale
- Manovra 2026, salta la stretta sulle pensioni
- Ritenuta d’acconto per le imprese, cosa cambia
- Sottratte le risorse per Transizione 4.0, contributo delle assicurazioni cancellato
- Oro di Bankitalia
- Bonus scuole paritarie, fino a 1500 euro
- Pagamenti della PA ai professionisti con debiti fiscali
- Rottamazione quinquies, si abbassa il tasso di interesse: le regole
L’iperammortamento diventa triennale
Confermata la modifica dell’impostazione iniziale dell’iperammortamento: i benefici si applicheranno agli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2026 al 30 settembre 2028, con un’estensione di quasi due anni rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2026 inizialmente prevista.
Le aliquote di maggiorazione
Le aliquote di maggiorazione cambiano in funzione dell’importo degli investimenti:
- 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 100% per investimenti tra 2,5 milioni e 10 milioni di euro;
- 50% per investimenti tra 10 milioni e 20 milioni di euro.
Gli investimenti superiori ai 20 milioni di euro non beneficeranno di alcuna maggiorazione, sfavorendo i progetti più sostanziosi. Inoltre sono state soppresse le premialità previste per gli investimenti ad alta efficienza energetica, in grado di ridurre i consumi del 3% nella produzione e del 5% nei processi. Le maggiorazioni dell’ammortamento si applicheranno soltanto ai beni made in UE, come già chiarito nei giorni scorsi.
Manovra 2026, salta la stretta sulle pensioni
Nei giorni scorsi il governo aveva provato a modificare i requisiti per il pensionamento, intervenendo sul sistema delle finestre mobili. Attualmente per la pensione anticipata sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Indipendentemente dall’età. Ma quando si raggiungono questi requisiti si attendono tre mesi per la decorrenza dell’assegno pensionistico. Con la precedente bozza, dal 2032 il periodo di attesa sarebbe salito, fino ad arrivare a sei mesi nel 2035.
Dopo una presunta telefonata tra Salvini e Giorgetti, questa misura sarebbe stata completamente stralciata.
TFR e il riscatto della laurea
Stesso destino hanno seguito le modifiche previste sul TFR dei neoassunti nel settore privato che, con il meccanismo del silenzio-assenso, sarebbe stato trasferito alla previdenza complementare, e sul riscatto della laurea.
La laurea breve e i diplomi universitari per la pensione anticipata continueranno a essere riscattati per intero a titolo oneroso, per valere esattamente come anni lavorati e quindi validi ai fini del raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato. Salta dunque l’ipotesi del taglio dei mesi di validità fino alla completa cancellazione del beneficio.
Ritenuta d’acconto per le imprese, cosa cambia
Con un nuovo emendamento alla legge di bilancio, cambia la ritenuta d’acconto per le imprese: la misura è anticipata al 2028 con un’aliquota pari allo 0,5% – al netto dell’IVA – dell’importo da corrispondere; dal 2029 l’aliquota salirà all’1%. La misura consentirà entrate per 700 milioni di euro già dal 2028, raddoppiando nei successivi.
Sottratte le risorse per Transizione 4.0, contributo delle assicurazioni cancellato
La precedente bozza prevedeva risorse per 1,3 miliardi per rifinanziare il credito d’imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti. Questo per effetto dell’eliminazione del contributo chiesto alle assicurazioni di 1,3 miliardi, corrisposto a titolo di acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l’anno precedente.
Oro di Bankitalia
L’emendamento sull’oro della Banca d’Italia riceve invece il via libera. Le riserve auree della Banca d’Italia appartengono dunque al popolo.
Bonus scuole paritarie, fino a 1500 euro
Confermato anche il bonus paritarie nel 2026: un contributo fino a 1500 euro per le famiglie con ISEE entro i 30 mila euro con studenti che frequentano una scuola media paritaria o il primo biennio delle superiori in una paritaria. Il tetto di spesa è di 20 milioni di euro per il 2026. Un decreto del ministro dell’Istruzione e del ministro dell’Economia stabilirà i criteri precisi d’accesso e per la domanda.
Pagamenti della PA ai professionisti con debiti fiscali
Via libera pure al blocco dei pagamenti della PA ai professionisti con conti in sospeso col fisco, ma con alcune modifiche, come il tetto di 5.000 euro, soglia sotto la quale i pagamenti avverranno ugualmente.
Rottamazione quinquies, si abbassa il tasso di interesse: le regole
L’approvazione della rottamazione quinquies non prevede l’ampliamento ai contribuenti con accertamenti in corso, come proposto dalla Lega. Passa, però, un altro emendamento del Carroccio: l’abbassamento del tasso di interesse dal 4% al 3% annuo per coloro che aderiscono alla rottamazione delle cartelle.
Si ipotizza una rateizzazione fino a 54 rate spalmate su 9 anni, ciascuna da minimo 100 euro. Se con la rottamazione quater era possibile sanare i debiti risalenti ai carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, con la rottamazione quinquies potrà essere regolarizzata la propria posizione sui debiti derivanti dai carichi affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. La scadenza della prima rata è fissata al 31 luglio 2026.








Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it