L’Istat ha diffuso i dati relativi ad aprile 2025 sull’occupazione in Italia, rivelando un incremento generale degli occupati e una discesa al 5,9% della disoccupazione. Su questo punto, si trova in discesa anche il dato giovanile, al 19,2%.
Un fattore saliente è l’andamento del lavoro autonomo: si è registrato un incremento dell’1,0% dei lavoratori freelance, mentre dimostrano un calo i contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Tasso di disoccupazione in calo ad aprile 2025
Il mese di aprile ha registrato un calo generale della disoccupazione in Italia, con un tasso di occupazione al 62,7%. L’Istat ha fatto un confronto con i primi mesi del 2024, rilevando un sostanziale miglioramento che riguarda da vicino i lavoratori attivi nel paese.
I lavoratori in Italia sono 24 milioni e 400 mila, con riferimento al mese di aprile. Una cifra che sostanzialmente ripropone ciò che è accaduto durante il mese precedente. Scende quindi il numero di persone coinvolte nella ricerca di un lavoro, ma non solamente perché trovano un impiego. Dall’altro lato della medaglia infatti il tasso di inattività è ancora elevato, che riguarda sia gli uomini che le donne, in tutte le fasce di età.
L’unica categoria di lavoratori per cui l’inattività non è in aumento è rappresentata da chi ha un’età dai 25 ai 34 anni. Confrontando il mese di aprile 2025 con quello del 2024, complessivamente sono stati registrati 282 mila occupati in più, per cui scendono le persone alla ricerca di un lavoro.
Andando a vedere da vicino il genere dei lavoratori, si registra un aumento del tasso di occupazione dello 0,1% per gli uomini, mentre si scende del -0,2% per le donne, paragonando aprile a febbraio 2025. A livello annuo invece sia le donne che gli uomini registrano un andamento positivo del tasso di occupazione.
In aumento l’instabilità dei contratti e il lavoro autonomo
Un aspetto rilevante che emerge dai dati riguarda l’aumento generale dell’instabilità del lavoro, per cui diminuiscono i dipendenti assunti in modo permanente (ovvero tramite contratto a tempo indeterminato) dello 0,5%.
Si registra invece un aumento sostanziale delle modalità di lavoro meno sicure, come il contratto a termine (con un +0,8% di lavoratori a tempo determinato) e un incremento dei lavoratori autonomi, dell’1,0%. Un segno questo, che il lavoro non è più un porto sicuro per molti cittadini, che riescono ad inserirsi solamente con contratti a durata limitata oppure decidendo di aprire una partita IVA.
Questi dati sono confermati anche dall’Osservatorio sulle partite IVA del MEF, che ha riscontrato per il primo trimestre 2025 l’apertura di 187.300 nuove posizioni IVA, in aumento dello 0,7% rispetto agli stessi mesi del 2024.
In un mercato del lavoro instabile quindi, molti scelgono la flessibilità, optando per una professione autonoma o per l’apertura di un’attività economica in proprio.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it