Ottenere il massimo con il minimo sforzo è qualcosa a cui il cervello umano si sta abituando sempre di più. Ed è già possibile guadagnare con l’intelligenza artificiale, nonostante le nuove frontiere del business con l’IA siano state ancora solo parzialmente esplorate dall’uomo. Potenza di calcolo, connettività, capacità di stoccaggio dei dati, attività automatizzate, semplificazione dei processi decisionali: è questo il grande valore aggiunto che l’intelligenza artificiale, in parole semplici, porta in dote all’uomo.
Che lavoro si può fare con l’intelligenza artificiale? Dall’arte al fitness, dal settore assicurativo a quello del recruiting aziendale. Partitaiva.it ha scoperto che esistono settori, alcuni anche insospettabili, all’interno dei quali è possibile sviluppare idee imprenditoriali vincenti che si poggiano interamente sull’intelligenza artificiale.
Indice
AI per lavoro: governare la tecnologia senza subirla
L’intelligenza artificiale è quella tecnologia che, attraverso l’applicazione di formule logiche e matematiche, consente la riproduzione dei risultati dei processi di ragionamento umano dell’intelligenza umana.
Governare la tecnologia senza subirla: questo l’imperativo. E in effetti, il dibattito sull’intelligenza artificiale sembra aver superato ormai il pregiudizio relativo alla dicotomia uomo-macchina. Oggi ci troviamo tutti d’accordo sulla necessità di una integrazione tra le due componenti: l’uomo in cabina di regia a guidare, gestire e monitorare la macchina. E non viceversa.
Quanto guadagna chi lavoro con l’intelligenza artificiale? La risposta è: dipende. C’è anche chi ha preso un po’ troppo alla lettera la possibilità di rosee prospettive di guadagno e, più che a costruire un business con l’IA, ha provato a costruirci una fortuna: grande clamore mediatico ha suscitato tempo fa la storia di tre studenti della facoltà di Matematica dell’Università del Salento che sono riusciti a portare a casa 43 mila euro grazie ai numeri vincenti suggeriti da un software di intelligenza artificiale appositamente addestrato.
Come guadagnare con l’intelligenza artificiale? I lavori più promettenti
I prodotti o servizi che si possono interamente costruire o che si possono svolgere grazie all’infrastruttura del futuro e che possono allo stesso tempo garantire un vantaggioso ritorno economico stanno diventando la nuova frontiera dell’imprenditorialità. Una frontiera che si caratterizza anche per un certo grado di accessibilità dal momento che le competenze richieste possono essere di diverso tipo.
Quali saranno i lavori del futuro, considerato il potenziale enorme dell’innovazione digitale? Robotica, hardware: il settore tecnologico si conferma l’habitat naturale per antonomasia dell’intelligenza artificiale. Tuttavia ci sono anche quelli che non ti aspetti, come l’arte, il fitness o le polizze assicurative, dove grazie all’intelligenza artificiale è possibile fare affari d’oro.
Milano, ad esempio, ha ospitato qualche giorno fa Talk to the Future. Un evento dedicato al rapporto tra algoritmi e arte da cui è emerso come l’IA si sia ormai ritagliata uno spazio consistente nella realizzazione di opere d’arte: celebri dipinti che vengono rivisti, reinterpretati o trasformati in prodotti di design che finiscono sul mercato.
Anche il settore della formazione offre una ghiotta opportunità per guadagnare con l’intelligenza artificiale: sono già realtà i percorsi di apprendimento on line, coaching, programmi di e-learning interamente costruiti grazie agli strumenti innovativi che l’IA mette a disposizione.
Guadagnare con l’IA: dal fitness al recruiting, come vendere servizi a misura d’uomo
Quello del fitness è un mercato redditizio e in continua espansione. In Italia il settore produce un fatturato del valore di cinque miliardi di euro. EvolveAI, Fitbod, Freetletics, Zing sono solo alcuni esempi. Oggi è possibile guadagnare con l’IA grazie a a piani fitness e nutrizionali personalizzati, interamente costruiti con l’infrastruttura del futuro: consigliare piani alimentari e allenamenti; suggerire cambiamenti nello stile di vita; accompagnare l’utente nella pratica di moduli che lo rendono abitudinario; aiutare a smettere di fumare o ad abbandonare altre abitudini malsane; promemoria per l’assunzione di integratori/medicinali da parte dell’utente.
“Siate curiosi e creativi, l’intelligenza artificiale senza creatività umana non è e non sarà mai nulla. Non siate troppo teorici e divertitevi, associate sempre lo studio della teoria e dei fondamentali alla pratica e a lavorando su progetti che vi stimolino. Non fate l’errore di pensare che tutto questo non sia alla vostra portata, ma buttatevi e sono sicuro avrete grandi soddisfazioni!”. A dirlo in una intervista sono Alessandro e Paolo, ideatori di Datapizza che progetta soluzioni IA su misura per rispondere alle esigenze uniche di ogni azienda, guidandole nella trasformazione digitale con un approccio pratico e strategico. Tra i servizi che offre c’è, ad esempio, quello del recruiting: dalla pubblicazione dell’offerta alla scelta del candidato ideale, il processo di selezione viene ottimizzato grazie all’IA.
Assicurazioni, quando la polizza migliore è suggerita dall’IA
Net Insurance è una compagnia assicurativa che ha sfruttato il potenziale dell’IA per sbancare la concorrenza e offrire ai clienti servizi a prezzi competitivi. Oggi vanta un fatturato che si aggira intorno ai 16 milioni di euro. Ma non è solo la prospettiva di risparmio la chiave del suo successo. L’azienda, con sede a Roma, offre soluzioni di protezione dedicate alla persona, alla famiglia e alla piccola e media impresa.
L’intelligenza artificiale è parte fondamentale della sua strategia di sviluppo perché grazie ad essa è riuscita a migliorare i processi di analisi dati, pricing, under writing e gestione sinistri. E a migliorare anche la valutazione del rischio e la velocità di emissione delle polizze.
Ingegnere informatico e imprenditore grazie all’AI: la testimonianza di Alessio Bucaioni
Alessio Bucaioni è un ingegnere informatico che con l’intelligenza artificiale vanta un rapporto privilegiato. “A Monaco di Baviera – racconta a Partitaiva.it – ho avuto la fortuna di dirigere lo sviluppo del mercato estero per conto di un’azienda italiana che opera nel mondo della difesa. Questa esperienza mi ha dato modo di arricchire fortemente le mie capacità di sviluppo del business nei contesti più disparati ed essere apprezzato da quella che oggi è la mia rete personale di contatti in tutto il mondo”.
Undici anni fa ha abbandonato la sua carriera da dirigente per diventare un imprenditore specializzato sull’IA. Ha fondato un’azienda di tecnologie innovative chiamata Wes Trade con sedi a Malta e in Italia. Oggi questa azienda lavora in tutto il mondo con soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning applicate a diversi settori (agricoltura, blue economy, gestione delle acque, energie e ambiente).
Irrigoptimal, come guadagnare e fare un favore all’ambiente
Il progetto Irrigoptimal è un esempio concreto di come guadagnare con l’intelligenza artificiale perché usa informazioni provenienti in tempo reale da sensori dislocati nel terreno che mandano al sistema centrale una enorme quantità di dati relativi al suolo, alle condizioni metereologiche, allo stato dei nutrienti principali nel terreno, al ph e collegandosi a sistemi di previsione meteo professionali combinano queste informazioni con le informazioni inerenti la politica di irrigazione seguita, i dati storici ed i dati caratteristici della fase fenologica della pianta sotto osservazione.
Guadagnare con l’intelligenza artificiale fino a 4 milioni di euro di fatturato
Riuscire ad affermarsi come società di eccellenza in un contesto prima nazionale e poi internazionale non è stata una passeggiata per Bucaioni. “Le prime difficoltà – spiega il CEO di Wes Trade – sono nate dalla necessità di fondi per investire e sviluppare quelle che erano le nostre idee innovative. Per fare questo abbiamo sfruttato le opportunità offerte da bandi nazionali ed europei. Sicuramente abbiamo fatto un grande sforzo anche promozionale e commerciale quando abbiamo visto i primi risultati sul campo dei nostri sistemi. Di qui abbiamo in maniera ciclica aumentato il livello di ricerca e consolidato quanto raggiunto”.
Oggi l’azienda ha venduto Irrigoptimal in quasi tutti i continenti del mondo. “Siamo orgogliosi – continua – del fatto che il sistema rappresenta ad oggi un validissimo strumento adottato anche dalle più prestigiose università mondiali sull’agricoltura di precisione”. Una prova inconfutabile delle effettive opportunità offerte dall’AI, in grado di mettere a tacere i tanti che ancora credono che non sia possibile realmente guadagnare con l’intelligenza artificiale. “Abbiamo avuto in questi anni fatturati che hanno toccato valori superiori a un milione e mezzo di euro fino a toccare punte vicine ai quattro milioni. Siamo sicuramente in crescita su tutti i fronti e abbiamo dovuto far fronte alle nuove commesse con l’assunzione di personale”.
Avviare un progetto con l’intelligenza artificiale
“Seguo l’intelligenza artificiale da circa trent’anni – ci racconta l’imprenditore Bucaioni – da quando ai tempi dell’università la materia rappresentava uno studio di nicchia e tv e giornali ne parlavano decisamente poco. Chi come me ha da sempre mantenuto quell’interesse per la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie non ha mai perso di vista gli obiettivi che materie come l’AI si proponevano. Nel corso degli anni ho visto quello che negli anni novanta sembrava futuristico diventare un oggetto di uso comune anche da parte dei bambini”.
L’idea di sviluppare business con l’IA nasce in pieno lockdown “con la necessità di trovare idee nuove e soluzioni pratiche a favore dell’ambiente”, spiega. Le possibilità sono innumerevoli ma Bucaioni ha deciso di operare sulla parte chiamata “buona” dell’intelligenza artificiale ovvero sull’uso dei modelli predittivi a supporto dei grandi problemi come la scarsità idrica e il cambiamento climatico. “Purtroppo – argomenta – la sola IA in contesti specializzati da sola non riesce a risolvere i problemi. Serve un connubio importante con la competenza di dominio. I nostri sistemi, infatti, nascono dall’applicazione dell’AI per fornire dati utilizzabili da modelli di competenza dei domini specifici con un’alta competenza delle problematiche da risolvere. Il dato predetto se non legato nella maniera esatta agli altri dati rischia di essere un elemento fuorviante anziché risolutivo”.
Gli errori da evitare
“Credo che l’errore più grande oggi sia vedere l’intelligenza artificiale come la parola magica che possa risolvere tutto e rendere le aziende competitive di default”, chiosa il CEO di Wes Trade. Quali i consigli per avviare un business con l’IA redditizio senza correre il rischio di fare flop? “Inutile oggi aggredire un mercato che sta diventando saturo con soluzioni già presenti sul mercato”, ci risponde Bucaioni. “Dobbiamo ricorrere all’intuito e al monitoraggio delle problematiche operative nei settori dove vogliamo lanciare la nostra idea – aggiunge – Confrontarci con l’utente finale è sempre una buona soluzione. I nostri Clienti sono gli utenti finali, inutile rincorrere la tecnologia se questa non porta soluzioni applicabili nel dominio di interesse. Partiamo da quanto già disponibile e su quello costruiamo nuove sfide su settori di nicchia, Questa è l’unica possibilità per aziende medio-piccole, avere prodotti di nicchia e di eccellenza”.
H3 – L’IA come fine ma anche come mezzo per migliorare il proprio business
“Quando parlo dei nostri sistemi di AI faccio a volte difficoltà a spiegare come ci differenziamo da altri competitor che vendono l’ioT e la data visualization come un sistema AI low cost. L’elaborazione del dato derivante dai modelli di AI e Machine Learning è un elemento di distinzione e di innovazione perché applica al processo sotto osservazione delle migliorie tenendo conto del dominio specifico. Suggerisco infine di usare l’AI anche per un proprio screening aziendale, per vedere se i nostri processi aziendali e produttivi sono migliorabili: non ne risulterà in una vendita ma sarà un grande risparmio di costi”, conclude.
Patrizia Penna
Giornalista professionista