Elon Musk e Trump, è rottura: perché l’imprenditore si allontana dal presidente USA

Elon Musk dice addio a Trump lasciando il suo ruolo nel DOGE: le motivazioni sono diverse, tra cui la necessità di seguire l'andamento di Tesla.

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Tra Elon Musk e Trump i rapporti si sono raffreddati: l’imprenditore ha rinunciato a ricoprire il ruolo di guida del DOGE (il dipartimento per l’efficienza governativa), disposto dal presidente con l’obiettivo di ridurre gli sprechi federali.

Un brutto momento per il presidente USA, dopo che il Tribunale del Commercio ha posto un freno ai dazi e dopo le proteste recenti delle scuole (in particolare Harvard) a difesa degli studenti stranieri. L’impegno di Elon Musk quindi si sposterà sulla sua azienda Tesla, lasciando l’incarico previsto dal presidente.

Elon Musk e l’addio a Trump: le motivazioni

L’imprenditore ha deciso di tirarsi indietro da un ruolo, quello a guida del DOGE, che gli stava diventando stretto, soprattutto alla luce degli ultimi interventi normativi del presidente. Musk non ha nascosto la sua delusione sul disegno di legge di Trump sulla gestione della spesa pubblica, che riguarda in particolare i tagli alle tasse previsti nei prossimi mesi.

Una riforma che andrebbe a inficiare l’intero lavoro di Musk, incaricato in precedenza di tagliare 2.000 miliardi di dollari di deficit americano. Allo stesso tempo, la necessità dell’imprenditore di seguire da vicino e in prima persona le sue aziende si fa più stringente, in particolare nei riguardi di Tesla, che sta affrontando un momento critico.

Oltre al crollo drastico in borsa della nota azienda, con un calo delle vendite soprattutto in Europa, negli scorsi mesi si sono susseguite proteste contro il marchio, contro il suo CEO e anche contro l’alleanza con Trump. Proteste che sono sfociate in veri e propri atti distruttivi verso i veicoli venduti dall’azienda.

In quest’ottica, la posizione di Musk vicina al presidente potrebbe essere più svantaggiosa che proficua per l’imprenditore, che ora fa un passo indietro e si discosta dalle scelte di Trump. E questo anche alla luce del ruolo del DOGE, che nel tempo è diventato un vero e proprio “capro espiatorio” per gli oppositori all’amministrazione Trump.

Addio di Musk a Trump: è definitivo?

Il discostamento di Musk però potrebbe non essere definitivo, nel frattempo il DOGE non chiuderà e proseguirà con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica USA. Nel futuro non è da escludere che l’imprenditore non tornerà nella cerchia del presidente, ma al momento le acque sembrano essersi parecchio raffreddate.

Per il presidente questo è un ulteriore colpo, in un momento in cui si appresta a far approvare misure di taglio alle imposte imponenti, una rivoluzione che ha destato non poche preoccupazioni anche tra gli economisti.

Allo stesso tempo, molte altre iniziative del presidente stanno incontrando delle resistenze, a partire dai dazi imposti ai paesi esteri, per cui è intervenuto anche il Tribunale del Commercio a tirare il freno. E i contrasti non si fermano e arrivano anche dalle scuole, come Harvard, a seguito della decisione di Trump di escludere i cittadini stranieri.

Photo credit: Gage Skidmore, Flickr

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