Cos’è l’economia di Marco Polo spiegata da Panetta, contro le barriere imposte da dazi e conflitti

Il ministro Panetta parla di un vero e proprio manifesto dei principi a cui cooperazione internazionale e integrazione economica devono ispirarsi, guidati dallo spirito di Marco Polo, in netta contrapposizione a protezionismo e nazionalismo economico.

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  • La posizione del governatore della banca d’Italia nei confronti di dazi, guerre commerciali e protezionismo è chiara e la rende nota in occasione della 58esima riunione annuale dell’Adb (asian development bank).
  • Si tratta di un vero e proprio manifesto dei principi a cui cooperazione internazionale e integrazione economica devono ispirarsi, guidati dallo spirito di Marco Polo.
  • Concorde il parere del ministro Giorgetti, che sottolinea la necessità di riforme strutturali contro le incertezze dell’economia e del rispetto di regole condivise a livello mondiale.

La posizione del governatore della banca d’Italia nei confronti di dazi, guerre commerciali e protezionismo è chiara alla luce del suo intervento in occasione della sessione d’apertura del Consiglio dei Governatori della Banca Asiatica di Sviluppo, i cui lavori si sono conclusi ieri a Milano.

Un vero e proprio manifesto dei principi a cui cooperazione internazionale e integrazione economica devono ispirarsi, agli antipodi del protezionismo e del nazionalismo economico, posizione che invece oggi coincide con quella del presidente americano Trump.

Banca asiatica di sviluppo 2025, l’intervento di Fabio Panetta 

Alla 58esima riunione annuale del Adb (asian development bank), il governatore della banca d’Italia decide di prendere subito posizione, prima di iniziare i lavori con focus su crescita economica, cooperazione e progetti sostenibili nella regione Asia-Pacifico1:

“In un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche e conflitti dobbiamo vigilare contro pericolosi passi indietro che potrebbero mettere a rischio i duramente conquistati progressi degli ultimi decenni. La pace resta la base indispensabile per il progresso. Le economie moderne sono profondamente interconnesse e l’apertura al commercio ha apportato benefici sia ai Paesi avanzati che a quelli in via di sviluppo, riducendo le disuguaglianze e sollevando centinaia di migliaia di persone dalla povertà estrema.”

Un chiaro riferimento dunque alle recenti limitazioni al commercio imposte dagli Stati Uniti e alla dottrina di Trump che vuole riscrivere le regole della politica internazionale, senza però tenere in considerazione protocolli mondiali e rapporti consolidati da storiche alleanze.

E, a scanso di ogni possibile equivoco, Panetta rincara il colpo di fronte alla sua platea:

Il protezionismo ora minaccia di annullare questi risultati e di indebolire il tessuto stesso della prosperità globale.

Riforme strutturali contro le incertezze dell’economia

“Era la mia volontà di scoprire e la volontà era più forte della paura”, affermava Marco Polo. Panetta riprende le parole dell’esploratore veneziano per puntare il dito contro chi invece oggi vuole chiudersi all’interno dei confini nazionali e bloccare vie commerciali praticate da secoli:

Lasciamoci guidare dallo spirito di Marco Polo, che attraversò non solo confini geografici ma anche dell’immaginazione. Possiamo continuare a scegliere la cooperazione al posto del conflitto, l’apertura al posto delle barriere e il coraggio al posto dell’esitazione, perché il futuro che stiamo costruendo non richiede nulla di meno.

Servono riforme strutturali contro le incertezze dell’economia, che oggi vedono protagonisti dazi e contro dazi, mentre l’attenzione deve rimanere concentrata sulle regole condivise che stanno alla base dell’economia mondiale, e che tutti devono attivamente impegnarsi a tutelare.

Dello stesso parere è il ministro dell’economia e delle finanze Giorgetti che, prendendo spunto dalle considerazioni di Panetta, afferma appunto la necessità di ripensare alla globalizzazione, perseguendo politiche macroeconomiche e proponendo riforme strutturali importanti, in grado di affrontare le sfide a lungo termine.

Moltiplicandosi le tensioni geopolitiche a livello mondiale, il rischio che si corre è proprio quello di adottare politiche non coordinate, che chiaramente portano a conseguenze che è difficile prevedere. Solo rafforzando la collaborazione economica a livello internazionale si può sostenere la crescita a lungo termine.

Marco Polo e il suo ruolo nell’economia del XIII secolo

Marco Polo non fu di certo l’unico esploratore a viaggiare verso la Cina, ma senza dubbio è a oggi ritenuto il più famoso perché fu il primo, nel XIII, a osservare l’estremo oriente, a studiarlo e a voler farlo conoscere.

Soprattutto, da mercante qual era, seppe riconoscere il valore di quella nota Via della seta che aveva scelto di seguire insieme al padre e allo zio che l’accompagnarono durante il viaggio, scoprendo in realtà un percorso commerciale che non si limitava al commercio di stoffe, ma era ricco di spezie, cereali, pellami, manufatti in legno e in metallo, opere d’arte.

A lui va il merito di aver racchiuso i ricordi e le descrizioni dei suoi viaggi ne Il Milione, libro che ispirò tanti esploratori dopo di lui (tra cui anche Cristoforo Colombo circa 200 anni dopo) e che aprì ufficialmente il commercio tra occidente e oriente.

  1. Governor Panetta opens the 58th Annual Meeting of the Asian Development Bank – Live video on Monday, 5 May at 10.30 a.m. (CEST), Banca d’Italia, bancaditalia.it ↩︎

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Natalia Piemontese

Giornalista

Giornalista pubblicista, sono laureata con Master in selezione e gestione delle Risorse Umane e specializzata in ricerca attiva del lavoro. Fondatrice dell'Academy di Mamma Che Brand, per l'empowerment femminile e la valorizzazione delle soft skills in particolare dopo la maternità, insegno le competenze digitali che servono per lavorare online.

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