Tra invecchiamento della popolazione e “fuga di cervelli” le imprese italiane faticano a trovare lavoratori. Soprattutto nel settore turistico e nel settore agricolo. Dopo gli appelli delle associazioni di categoria, arriva il decreto Flussi 2025 a favorire l’ingresso di lavoratori extra UE. Secondo un recente report di Unioncamere, almeno 1 impresa su 3 entro il 2026 assumerà un lavoratore straniero. Per reclutare il personale per la stagione invernale, i datori di lavoro dovranno fare domanda entro il 31 luglio e partecipare al click day del 1° ottobre.
Decreto Flussi, cos’è e cosa prevede
Il decreto Flussi contiene le disposizioni urgenti sull’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, sulla tutela e l’assistenza alle vittime di caporalato, sulla gestione dei flussi migratori e sulla protezione internazionale.
Il provvedimento interviene anche nel settore turistico-alberghiero, consentendo l’ingresso di 730 lavoratori autonomi e oltre 180 mila lavoratori subordinati stagionali. Sono già stati autorizzati oltre 70 mila ingressi per il lavoro subordinato, con il click day del 12 febbraio.
Come assumere lavoratori stranieri
Dal primo luglio è possibile eseguire la precompilazione della domanda – sul portale servizi Ali del ministero dell’Interno – per partecipare al prossimo click day, che è fissato al 1° ottobre 2025.
Per accedere al portale è necessaria un’identità digitale SPID oppure CIE. Per eventuali problemi tecnici o chiarimenti durante la fase di precompilazione è possibile contattare l’help desk tramite il link “scrivi all’help desk” presente nella homepage del portale servizi Ali.
Decreto Flussi 2025 e nuovo click day: cosa cambia
Con il decreto Flussi 2025, il click day ha subìto delle modifiche importanti: adesso non è possibile partecipare senza presentare preventivamente la precompilazione. Il decreto ha anche introdotto la suddivisione delle procedure per settore produttivo e l’obbligo di conferma del datore di lavoro prima del rilascio del visto d’ingresso.
Per il settore turistico-alberghiero e per il settore agricolo c’è la possibilità di rinnovare il contratto con un datore di lavoro diverso entro 60 giorni dalla scadenza del contratto di lavoro. Il permesso di lavoro stagionale potrà essere convertito in permesso di lavoro a tempo determinato o indeterminato, senza influenzare le quote.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it