Come fare soldi nel 2025? Lascia stare il lavoro, pensa all’eredità nell’Italia dei milionari

In Italia cresce la ricchezza nominale, ma non quella reale. Sono tanti i milionari.

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come fare soldi nel 2025

“Dimenticati della tua carriera: se vuoi diventare ricco nel 2025, conta solo l’eredità”. È il titolo provocatorio comparso sull’Economist qualche mese fa. Dietro l’ironia, però, si nasconde una fotografia precisa del mondo occidentale caratterizzato da sempre meno mobilità sociale, sempre più patrimoni trasmessi e non costruiti. L’Italia, in questo senso, è un caso emblematico.

Secondo Forbes, il 64% dei miliardari italiani ha ereditato la propria ricchezza, mentre solo il 36% è considerabile self-made. Peggio di noi fanno solo Germania (75%), Spagna (74%) e Messico (73%).

Altrove, invece, la situazione è rovesciata: in Cina e Russia il 97% dei miliardari è self-made. Anche negli Stati Uniti (73%) e nel Regno Unito (89%), che pure presentano caratteristiche demografiche più simili alle nostre, la partita appare più aperta. Il sociologo tedesco Thomas Druyen ha riassunto così il fenomeno: “L’eredità è diventata una delle scorciatoie più efficaci verso il potere”.

Ricchezza silenziosa…ma diffusa

Quando si leggono questi studi si pensa che il grande squilibrio riguardi solo i miliardari ma non è così. Secondo il Global Wealth Report di Credit Suisse, in Italia ci sono oltre 1,3 milioni di milionari e circa 500.000 famiglie con un patrimonio finanziario superiore a mezzo milione di euro.

Non sono numeri da prima pagina ma raccontano qualcosa di importante: la ricchezza c’è, è distribuita in modo disomogeneo, spesso è stata accumulata o trasmessa in silenzio, lontano dai riflettori. Pensiamo a case ereditate, piccoli capitali lasciati da genitori e nonni, rendite immobiliari modeste ma che permettono a molti italiani di vivere così: non sono “ricchi”, non sciabolano champagne ogni sera, ma hanno qualcosa da perdere.

Cresce la ricchezza nominale ma non quella reale

Secondo la relazione annuale di Banca d’Italia, la ricchezza privata è aumentata dal 2005 a oggi in termini assoluti. Se andiamo a scoprire le carte, però, questa crescita non tiene il passo con l’inflazione e con il calo del potere d’acquisto.

I soldi sembrano gli stessi, a volte anche di più, ma valgono sempre meno. L’Italia è un Paese con un’enorme ricchezza patrimoniale (secondo l’ISTAT, vale 8,3 volte il reddito annuo), ma rischia di diventare più povera a causa del mismanagement della stessa. Ciò accade per un combinato disposto di fattori quali:

  1. perdita del potere d’acquisto dei salari e mancata crescita della produttività: la gente lavora ma non riesce a guadagnare e risparmiare abbastanza per “innaffiare” il patrimonio, anzi, spesso vi attinge;
  2. gestione dei patrimoni inefficiente. Spesso i risparmi degli Italiani sono allocati in prodotti finanziari costosi e inadatti, senza una una reale strategia, o peggio ancora non sono investiti affatto e vengono erosi dall’inflazione;
  3. truffe finanziarie. Negli ultimi anni le truffe crescono in misura allarmante, soprattutto online;
  4. pigrizia gestionale, ovvero la tendenza a non decidere, rimandare o lasciare tutto com’è “per non sbagliare”. Purtroppo anche non agire è una scelta che porta a perdite certe, ditelo ai proprietari dei 1600 miliardi di euro sui conti correnti che, secondo l’annuale rapporto FABI, non sono investiti.

Difendere il patrimonio: una questione culturale?

In un Paese dove si diventa ricchi più per eredità che per merito, la vera responsabilità diventa inevitabilmente saper conservare e gestire quello che si ha.

Peccato che, secondo i dati OCSE, l’Italia sia tra i fanalini di coda per alfabetizzazione finanziaria. Ciò ci espone a combinazione pericolosa: ricchezza diffusa ma fragile, cultura finanziaria bassa, e scarsa propensione alla pianificazione.

Chi ha un patrimonio, anche modesto, dovrebbe iniziare a considerarlo per quello che è: un bene strategico, non una semplice eredità da usare come finanziatore silenzioso a tasso zero o come un mero salvagente.

Autore
Co-fondatore di Affari Miei, società specializzata nell'educazione finanziaria indipendente per investitori privati. Autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il tuo Patrimonio e Vivere di Rendita". Appassionato da sempre di economia, soldi e numeri, divulga online la finanza personale dal 2014.

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