CGIL contro il Ponte sullo Stretto: cosa ha chiesto alla Commissione Europea

La CGIL ha chiesto alla Commissione Europea di fermare le autorizzazioni per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina: le motivazioni.

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La CGIL si è mossa per bloccare la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, chiedendo direttamente alla Commissione Europea di intervenire per uno stop. L’obiettivo è quello di frenare le autorizzazioni per procedere con la costruzione, alla luce dei problemi ambientali e sociali in vista della realizzazione.

Nella comunicazione, il sindacato parla di criticità tecniche, normative, sociali e a danno dell’ambiente nella fase di approvazione dell’imponente struttura. La realizzazione del ponte, già al centro di numerose polemiche e dibattiti, ora è una questione europea, per cui la CGIL ha chiesto un incontro per chiarire ogni aspetto del progetto.

La CGIL contro il Ponte sullo Stretto: le motivazioni

Alla base delle perplessità della CGIL nella realizzazione del progetto, ci sono questioni rilevanti sia dal punto di vista tecnico che ambientale, come l’intenzione di portare avanti una costruzione in un’area caratterizzata da una forte sismicità. Criticità che non possono garantire la sicurezza nella realizzazione e nel possibile uso di una struttura di questo tipo.

Il sindacato pone quindi l’accento sul mancato rispetto delle norme europee:

“Il progetto riporta una valutazione ambientale “incompleta e viziata”, con lacune non conformi alla normativa europea e in contraddizione con la strategia europea per una mobilità a zero emissioni. Infine, sono trascurati “rischi strategici e di sicurezza”: “la dichiarazione del ponte come infrastruttura di rilevanza militare, oltre a non essere suffragata da documenti ufficiali UE o NATO, espone l’area dello Stretto a rischi specifici in caso di conflitti.”

Secondo questo parere, il progetto conterrebbe delle lacune sotto diversi punti di vista, considerando che non gioverebbe agli abitanti dell’isola. Su questo punto, sorge la necessità di intervenire strutturalmente a risoluzione di altri tipi di problemi, come quello dell’approvvigionamento idrico.

Cosa chiede la CGIL alla Commissione Europea

La CGIL chiede quindi all’Europa di intervenire direttamente nella questione, verificando il rispetto delle normative di un progetto di questa portata e sospendendo l’autorizzazione a procedere. Una richiesta che contiene l’invito alla verifica delle conformità di legge e all’eventuale stop al progetto.

Questo anche alla luce del fatto che recentemente è intervenuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a negare un provvedimento di deroga alle norme che riguardano i controlli antimafia per la realizzazione del ponte.

Una richiesta diretta e senza alcun dubbio, quella del sindacato, che potrebbe portare, se ascoltata, a cambiamenti nell’iter di realizzazione della struttura, se non allo stop definitivo del progetto.

Photo Credit: Marco Crupi, Flickr

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