A breve sarà possibile richiedere i nuovi incentivi del bando per il fotovoltaico per le imprese. Con la pubblicazione di un apposito decreto, infatti, il MASE ha stanziato 262 milioni di euro per la selezione di progetti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del Programma nazionale ricerca, innovazione e competitività (PNRIC 2021-2027) e si rivolge alle imprese di qualsiasi dimensione, incluse le reti di imprese con personalità giuridica, purché in possesso di specifici requisiti. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui progetti ammissibili e le scadenze per le domande.
Indice
Bando fotovoltaico imprese: chi può beneficiarne
In primis, il soggetto che ne fa richiesta deve essere una impresa regolarmente costituita e iscritta come attiva nel Registro delle imprese (o nel registro equivalente, per le imprese estere). Questa non deve inoltre essere in liquidazione volontaria, né sottoposta a procedure concorsuali liquidatorie, e deve essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti. Sono escluse categoricamente le imprese in difficoltà , secondo la definizione stabilita dal Regolamento GBER. Inoltre, l’impresa deve essere in regola con tutti gli obblighi contributivi vigenti e non deve essere oggetto di un ordine di recupero pendente da parte della Commissione europea per aiuti di stato illegali.
Dal punto di vista della trasparenza finanziaria, le aziende devono operare in regime di contabilità ordinaria e dimostrare di avere almeno un bilancio approvato e depositato (o, per le ditte individuali e società di persone, almeno una dichiarazione dei redditi presentata). Infine, sono esclusi i soggetti che operano nei settori del carbonifero, della produzione primaria agricola, della pesca e dell’acquacoltura. Sono inoltre tagliati fuori i soggetti i cui legali rappresentanti o amministratori abbiano subito condanne definitive per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti pubblici, o che siano destinatari di sanzioni interdittive antimafia, o che si trovino in altre condizioni che li rendano incapaci di beneficiare di agevolazioni pubbliche.
Incentivi per il fotovoltaico per le imprese: i progetti di investimento
I progetti di investimento che possono accedere alle agevolazioni sono quelli diretti alla produzione di energia da fonti rinnovabili e devono essere concepiti per l’autoconsumo all’interno di una specifica unità produttiva o, al massimo, alle coperture di eventuali strutture pertinenziali ad essi dedicate. L’eventuale energia in eccesso non utilizzata o accumulata deve essere ceduta gratuitamente al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per vent’anni.
L’incentivo quindi può essere richiesto per l’installazione di impianti fotovoltaici e/o termo-fotovoltaici, ma anche per i sistemi di stoccaggio elettrochimico (batteria), a patto che il sistema in questo caso assorba almeno il 75% della sua energia annuale dall’impianto rinnovabile ad esso collegato. Inoltre, la capacità complessiva di stoccaggio non deve portare l’energia autoconsumata a superare il 90% di quella prodotta. È ammessa anche l’installazione combinata di impianto di produzione e sistema di stoccaggio, ma non è ammissibile la sola installazione del sistema di stoccaggio.
Per quanto riguarda la potenza, l’impianto deve avere una dimensione significativa ma contenuta, con una potenza nominale compresa tra un minimo di 10 kW e un massimo di 1.000 kW. Se l’azienda possiede già un impianto, è consentito il potenziamento di tale struttura, ma non sono ammessi progetti che prevedano il rifacimento totale.
Requisiti di ammissibilità : la localizzazione nelle regioni meno sviluppate
L’ammissibilità è fortemente legata anche alla localizzazione e all’uso del progetto. L’investimento deve riguardare una sola unità produttiva, la quale deve essere situata esclusivamente in aree industriali, produttive o artigianali all’interno dei comuni con più di cinquemila abitanti che si trovino nelle regioni considerate meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). L’unità produttiva e l’utenza ad essa collegata devono inoltre essere nella piena disponibilità e titolarità del soggetto proponente già alla data di presentazione della domanda.
Inoltre, è imprescindibile il rispetto di tutta la pertinente legislazione ambientale ed edilizia. Per questo motivo, il proponente deve già disporre, al momento della domanda, di tutti i necessari titoli autorizzativi. Inoltre, i progetti devono evitare il doppio finanziamento e non devono ricadere in aree sottoposte a tutela paesaggistica o culturale. Tutte queste condizioni devono essere formalmente attestate da una relazione tecnica asseverata redatta da un professionista abilitato.
Infine, l’incentivo copre le spese se pagate esclusivamente tramite strumenti tracciabili (bonifici bancari, SEPA Credit Transfer o con ricevute bancarie RI.BA.) e il progetto deve essere avviato solo dopo la presentazione della domanda di agevolazione e deve essere completato, cioè entrare in esercizio, entro un massimo di 18 mesi dalla data del provvedimento di ammissione.
Bando fotovoltaico imprese: quanto vale il contributo
Gli incentivi per il fotovoltaico vengono erogate alle imprese sotto forma di contributo in conto impianti. Ciò significa che l’aiuto finanziario è un versamento diretto, non rimborsabile, calcolato come una percentuale delle spese ammissibili sostenute dall’impresa per la realizzazione del progetto. L’importo è concesso nel rispetto del Regolamento GBER (Regolamento generale di esenzione per categoria) e nei limiti delle risorse disponibili.
La percentuale di copertura delle spese ammissibili è inversamente proporzionale alla dimensione dell’azienda. Nel dettaglio, per gli gli impianti fotovoltaici (o termo-fotovoltaici) il contributo varia dal 38% per le grandi imprese al 58% per le piccole imprese. Gli impianti termo-fotovoltaici beneficiano di un’intensità leggermente superiore, con un massimo che raggiunge il 63% per le piccole imprese. Per i sistemi di stoccaggio elettrochimico (batterie), le percentuali sono invece inferiori, con un massimo del 28% per le grandi imprese e fino al 48% per le piccole imprese.
PremialitÃ
Per i progetti che prevedono l’installazione di moduli fotovoltaici specificamente iscritti nel “Registro delle tecnologie per il fotovoltaico”, è previsto un aumento della percentuale di aiuto di 5 punti percentuali se si utilizzano esclusivamente moduli delle categorie “B” o “C”. L’aumento è di 2 punti percentuali se si utilizzano esclusivamente moduli della categoria “A”.
Qualora il soggetto proponente sia in possesso di un sistema di gestione dell’energia conforme alle norme ISO 50001 alla data di presentazione della domanda, è previsto un ulteriore aumento del contributo pari a 2 punti percentuali, applicabile a tutte le tipologie di spesa ammissibile (fotovoltaico/termo-fotovoltaico e stoccaggio).
Come fare domanda
La domanda d’accesso al bando per il fotovoltaico per le imprese va presentata esclusivamente per via telematica, tramite il link che sarà pubblicato sulla piattaforma GSE, prima dell’avvio della procedura di richiesta. Lo sportello aprirà alle ore 10 del 3 dicembre 2025 e chiuderà alle ore 10 del 3 marzo 2026. Durante questa fase, l’impresa richiedente dovrà allegare tutti i documenti richiesti dal gestore.













Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it