I prezzi dei beni alimentari sono aumentati del 24,9% in Italia da ottobre 2021 a ottobre 2025. A farlo sapere è l’Istat. I rilievi sono in linea con quanto già annunciato dall’Ocse a proposito dei salari reali. Ma contro ogni aspettativa, cresce comunque l’export negli USA. Ecco i dati sull’economia italiana nell’ultimo trimestre 2025.
Indice
Aumento dei prezzi dei beni alimentari: le cause
All’aumento dei prezzi ha contribuito soprattutto il caro energia, che trasversalmente ha colpito le imprese del settore alimentare. L’incremento più alto riguarda gli anni 2022-2023, rimanendo più contenuto negli ultimi due. Nel biennio 2024-2025, poi, le imprese del settore agricolo hanno registrato un recupero dei margini di profitto.
L’aumento più consistente, infatti, è di vegetali, frutta e carni.
L’economia italiana secondo l’ISTAT: le stime sul Pil
Le stime del Pil italiano nell’ultimo trimestre 2025 risulta stazionario, come accaduto alla Germania. Scende la domanda interna e cresce l’export. L’Istat rileva inoltre il Pil stazionario nel terzo trimestre.
La produzione industriale aumenta del 2,8% a settembre rispetto al mese precedente. Dietrofront, però, nell’ultimo trimestre, in cui risulta complessivamente più bassa dello 0,5% rispetto al precedente.
I settori più colpiti
Tra i settori più colpiti dal rallentamento c’è quello energetico (-6,2%). L’edilizia ha ancora un trend positivo nell’ultimo trimestre 2025 (+0,4%), ma al ribasso rispetto alla prima parte dell’anno. In calo pure il settore dei servizi, che ad agosto scende dello 0,8% rispetto al mese precedente. Il rallentamento è stato consistente nel commercio all’ingrosso (-2,1%) e più contenuto negli altri servizi (-0,5%). I servizi di alloggio e ristorazione e quelli di informazione e comunicazione hanno invece segnato un aumento su base mensile (rispettivamente +0,1% e +0,3%). Nella media del trimestre giugno-agosto, l’indice destagionalizzato per il totale dei servizi è risultato in lieve calo (-0,1%).
Import ed export in Italia: i dati dell’ultimo trimestre
La crescita delle esportazioni nei mesi estivi è stata positiva (+1,2% la variazione rispetto ai tre mesi precedenti), in particolare sui mercati europei (+2,3%, +0,1% quella sui mercati extra Ue). Gli acquisti, viceversa, sono scesi dello 0,3% sui mercati Ue e dello 0,7% sui mercati extra Ue. A settembre, invece, aumentano sia export che import.
Le importazioni più sostanziose arrivano dalla Cina (+25%). Gli aumenti delle esportazioni riguardano per lo più
prodotti farmaceutici (+34,8%), prodotti alimentari, bevande e tabacco, oltre che di metalli, prodotti in metallo e mezzi di trasporto. Si riducono però le vendite di coke, prodotti petroliferi raffinati, computer, apparecchi elettronici, abbigliamento, calzature.
Le esportazioni in USA
Contro ogni aspettativa, nonostante i dazi, l’export degli Stati Uniti continua a crescere (+6,9% nei primi otto mesi del 2025). Particolarmente evidente è il flusso di prodotti farmaceutici (+63,2%): gli Stati Uniti assorbono il 43,9% delle vendite dirette al di fuori dell’Unione e il 22,9% delle esportazioni complessive del comparto. Dal lato dell’import, che è aumentato del 30%, sono invece risultati particolarmente rilevanti gli acquisti di prodotti farmaceutici (+79,2%).










Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it