Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’indice di perequazione per la rivalutazione delle pensioni nel 2026. Dal 1° gennaio 2026 la pensione minima sarà di 619,80 euro e il cedolino aumenterà in percentuale differente per scaglioni, in funzione dell’importo lordo percepito. Per il 2025, invece, la rivalutazione è esattamente quella prevista (+0,8%) e già applicata a partire da gennaio 2025. A dicembre, dunque, non ci sarà alcun conguaglio.
Rivalutazione pensione 2026, le fasce
La rivalutazione della pensione nel 2026 spetta in misura del:
- 100% (+1,4%) dell’indice di rivalutazione ISTAT quando l’assegno è fino a quattro volte il trattamento minimo, ovvero fino a 2.413,6 euro al mese;
- 90% (+1,26%) per gli assegni da quattro a cinque volte il trattamento minimo, ovvero fino a 3.017 euro lordi al mese;
- 75% (1,05%) per gli importi superiori.
Come funziona il calcolo
Per calcolare l’importo corretto del cedolino INPS 2026, non si deve aggiungere la percentuale spettante sull’assegno, ma occorre applicare a ogni porzione di assegno la percentuale corrispondente. Per esempio, chi percepisce un assegno che va oltre le cinque volte il minimo, deve sommare il +1,4% alla quota fino a 2.413 euro, l’1,26% alla porzione tra questa cifra e 3.017 euro e l’1,05% per la parte eccedente.
La pensione minima 2026
Nel 2026 la pensione minima passerà da 603,40 a di 611,80 euro. A questa cifra, però, occorre sommare pure la rivalutazione straordinaria dell’1,6% prevista dalla manovra 2025. L’assegno avrà dunque un importo di 619,80 euro.











Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it