Sono state pubblicate le regole operative per accedere all’esonero dei contributi INPS destinato alle nuove imprese nate da processi di aggregazione. A patto che, però, da questo operazioni derivi un organico complessivo pari o superiore a 1.000 lavoratori. Inoltre, ci sono precisi requisiti e condizioni che bisogna rispettare per ottenere e mantenere il beneficio. L’INPS e l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) verificheranno la corretta fruizione della misura.
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Esonero contributi INPS per nuove imprese: i requisiti per ottenerlo
Possono beneficiare dell’esonero i datori di lavoro che costituiscono una nuova impresa a seguito di una o più operazioni societarie di aggregazione. Rientrano in questa categoria, cioè, le operazioni di fusione, cessione, conferimento o acquisizione. Per avere diritto all’incentivo, inoltre, deve essere avviato un confronto con le rappresentanze sindacali e il datore di lavoro deve sottoscrivere un accordo in sede governativa congiuntamente al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il ministero delle Imprese e del Made in Italy e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.
L’accordo deve includere un progetto industriale e di politica attiva del lavoro, contenente azioni di rilancio e innovazione dell’impresa e un piano formativo di almeno 200 ore di formazione o riqualificazione per ciascun lavoratore, da realizzare nel periodo di godimento dell’incentivo.
Come funziona e quanto dura
L’incentivo consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (esclusi i premi INAIL) a carico del datore di lavoro. Ha una durata totale di 36 mesi (3 anni) e viene riconosciuto per i primi 24 mesi (2 anni) nel limite massimo di 3.500 euro annui per lavoratore. Per i successivi 12 mesi (dal 25° al 36° mese), spetta invece nel limite di un importo annuo pari a 2.000 euro per lavoratore. Nel dettaglio, l’esonero ammonta a 291,66 euro al mese nei primi 24 mesi e a 166,66 euro mensili per tutto il terzo anno di fruizione.
Condizioni, obblighi e sanzioni
Per ottenere il beneficio, la nuova impresa deve essere inclusa nell’elenco delle imprese ammesse trasmesso dal Ministero del Lavoro all’INPS e garantire la realizzazione delle attività formative previste. Inoltre, deve mantenere i livelli occupazionali per almeno 48 mesi dalla data dell’operazione societaria. Eventuali cessazioni del rapporto di lavoro sono ammesse solo per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, dimissioni volontarie e utilizzo di strumenti di uscita incentivata concordati con i lavoratori.
In caso di violazioni, di mancato rispetto degli impegni formativi o di licenziamenti non conformi, l’INPS procederà alla revoca del beneficio e al recupero dei contributi non versati, applicando anche le sanzioni civili previste dall’articolo 116, comma 8, lettera a), della legge n. 388/2000. Inoltre, per licenziamenti non autorizzati dalle regole del decreto, è prevista un’ulteriore sanzione pari al doppio dell’esonero fruito per i lavoratori interessati.
L’esonero è compatibile con altri incentivi o benefici contributivi previsti dalla normativa vigente nel periodo di sperimentazione, purché non si superi il limite della contribuzione dovuta. L’INPS verificherà, tramite i flussi Uniemens, la corretta applicazione dei limiti di esonero e invierà al ministero del Lavoro un report annuale delle somme effettivamente fruite. L’Ispettorato nazionale del lavoro (INAIL) controllerà invece l’effettiva realizzazione dei piani formativi previsti dagli accordi.
Esonero contributi INPS imprese, come fare domanda
Dopo la sottoscrizione dell’accordo e l’autorizzazione ministeriale, le imprese potranno accedere al beneficio tramite le denunce mensili Uniemens. Il conguaglio delle somme spettanti potrà essere effettuato a partire da dicembre, e per gli arretrati entro febbraio 2026.













Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it